Ovvero: come togliere credibilità e far sottostare a logiche di puro marketing uno dei "marchi" fantascientifici più amati di sempre. Paramount si era già prodigata in tal senso con l'ultima e complessivamente mediocre Enterprise, intere stagioni di spunti a volte anche molto interessanti ma spesso sprecati. Alla notizia che J.J. Abrams aveva preso in mano il progetto cinematografico di Star Trek XI, con l'intenzione di riportarlo agli antichi splendori, molti hanno esultato, altri hanno percepito un brivido lungo la spina dorsale. Perché è ancora vivida nella memoria la degenerazione subìta da Alias, serie televisiva nata con ottime premesse e poi letteralmente crollata sotto il peso delle sue trame e sottotrame, intrighi e sottintrighi e personaggi che muoiono e resuscitano e poi ri-muoiono e poi ri-resuscitano. Per ora Lost tiene botta, ma siamo solo alla terza stagione...

Fatto sta che, non è chiaro se per effetto delle troppe voci magari messe in giro ad arte, oppure per una genuina volontà di riempire il film con tutto e tutti, Star Trek XI si sta poco alla volta delineando come un progetto dalle ambizioni veramente "universali". Se della trama non si sa granché, se non che sarà ambientata ai tempi in cui Kirk e Spock saranno due giovani cadetti di stanza alla base Starfleet, le voci riguardo il cast sono tra le più variegate e fantasiose.

Si parte naturalmente con i due protagonisti della vecchia serie, l'istrionico William Shatner e il serioso Leonard Nimoy. Per il primo, dopo conferme e smentite, pare quasi definitiva la presenza in un cameo nel film nel quale, a detta dello stesso Shatner, il "vecchio" Kirk dovrebbe trovarsi faccia a faccia con il "giovane" Kirk, non ci è dato di sapere in che modo e soprattutto con quali effetti sulla mente di entrambi e del pubblico. Niente ruoli per Nimoy, pare per sua scelta; è circolata invece la notizia che la produzione abbia accordato a entrambi il potere di approvare qualsiasi "recasting" dei rispettivi personaggi, qualunque cosa questo significhi.

Per quanto attiene ai volti nuovi, la voce più insistente riguarda la scelta di Matt Damon quale "young Kirk"; l'attore nato a Cambridge ha sicuramente presenza e personalità per reggere la parte (sempre pregnanti le sue interpretazioni, da Will Hunting genio ribelle a The Bourne Identity e seguiti), ma dal suo entourage è arrivata soltanto la dichiarazione di una generica disponibilità a ricoprire il ruolo, senza un impegno preciso che Damon evidentemente sta valutando con molta attenzione. Questo nonostante lo stesso Shatner sia stato interpellato per dare la sua approvazione, e nonostante tale approvazione sia stata prontamente smentita.

Naturalmente dove c'è Damon c'è anche il suo inseparabile compagno di sbornie e di ciak, vale a dire Ben Affleck (Armageddon, Paycheck), il quale si sarebbe detto disponibile a ricoprire lui il ruolo di Kirk in caso di rinuncia dell'amico oppure, nel caso Damon accetti la sfida, di stargli accanto interpretando il ruolo di Spock. Tanto uno vale l'altro... E' invece confortante il rumor secondo il quale potrebbe entrare nel cast anche il superlativo Philip Seymour Hoffman, giustamente premiato con l'Oscar per la sofferta interpretazione di Truman Capote. Il suo ruolo potrebbe essere quello del dottore... Ma non di McCoy, bensì del suo precedessore nel leggendario episodio pilota della serie, il dottor Mark Piper. La notizia è stata ovviamente confermata e smentita contemporaneamente, ma il brivido nella schiena torna a farsi sentire: perché mai inserire un personaggio del pilot della serie classica nel film che dovrebbe far rivivere la serie classica, e solo quella?

Infatti altre indiscrezioni lascerebbero intendere che nel film sarebbe prevista una parte anche per il mitico capitano Cristopher Pike, il primo comandante in assoluto dell'Enterprise (considerando l'ordine cronologico delle serie come sono state trasmesse) protagonista del già citato episodio pilota The Cage. Non è chiaro in quale veste sarebbe presente, se come istruttore dei cadetti a Starfleet oppure in una storyline parallela che vedrebbe agire Pike e Scott contemporaneamente a Kirk e Spock. Un fastidioso senso di confusione inizia a farsi strada.

Per quanto riguarda il resto del cast, c'è da sbizzarrirsi. Si va da Daniel Craig (007 Casino Royale e il prossimo The Invasion) a Greg Grunberg (Alias, Heroes, nonché il pilota dell'aereo di Lost che viene divorato dal mostro nero), da Kevin Weisman (lo stordito geniaccio Marshall di Alias e qualche comparsata in X-Files e Buffy) a Zachary Quinto, visto in Heroes e che si sarebbe detto interessato al ruolo di Spock (sempre se non lo fa Affleck, sempre se quest'ultimo non fa Kirk, sempre se Kirk non lo fa Damon). Per ora la candidatura più affidabile sembra quella di James McAvoy (Le Cronache di Narnia e il prossimo Wanted) per il giovane Scott, candidatura confermata ufficiosamente sia da fonti esterne che dalla Paramount, anche se per questo ruolo si è autocandidato anche Chris Doohan, il figlio dello Scott originale.

Insomma, le pareti delle sale cinematografiche ancora tremano sotto i botti di Mission: Impossibile III, e J.J. Abrams ha già deciso che dovrà stupirci nuovamente e a tutti i costi. Una diversa visione della fantascienza basata, sembrerebbe, sulla ricerca dell'effetto e dell'azione anziché sulla forza delle idee e sull'umanità dei personaggi che fece la fortuna della serie; un'incursione in un universo dello Specchio anomalo per mostrarci Star Trek come poteva essere e non è stato, quasi un film sul film, un esercizio di ricostruzione della storia fantascientifica messo in opera da un'entità (forse Q? Magari spunterà anche lui...) in grado di manovrare spazio e tempo per mettere alla prova la fede degli spettatori e degli appassionati.

In effetti anche quest'ultima sembrerebbe la trama di un film di Abrams, ma non fateglielo sapere. Sarebbe capace di realizzarlo.