Spore è un gioco strano, ma assai istruttivo. Filo conduttore latente di tutta l'operazione orchestrata da Will Wright è, probabilmente, la dimostrazione di come una civiltà e una razza di creature possa nascere, crescere, evolversi, il tutto concepito al di là di qualsiasi dogma religioso.

Per rendere ancora più chiaro il concetto, cosa c'è di meglio delle precise parole scelte dal sito 1Up per illustrare il nuovo gioco? Eccole:

"La primissima fase del gioco somiglia molto a Pac-Man: le nostre creature dovranno accrescersi mangiando altre creature e lottando per la sopravvivenza.

Successivamente il gioco prende spunto da Diablo e le creature, ora più evolute e formate, dovranno sostanzialmente combattere.

La terza fase ricorda Populos e si deve cercare di soddisfare i bisogni della propria tribù, che ha raggiunto una fase evolutiva maggiore.

Successivamente ci si avvicina a SimCity. Ora vengono richieste infrastrutture avanzate: è l'era dello sviluppo della tecnologia!

La quinta fase è simile a Civilization: iniziano i contatti con le altre popolazioni.

L'ultima fase riguarda la conquista di altri pianeti, l'esplorazione delle galassie e ricorda Star Trek.

Sebbene ci siano tutte queste fasi, il gioco ha mille potenzialità e può essere manipolato dal giocatore in molti modi...un altro gioco senza fine, come SimCity e The Sims quindi!

Come in Mr Potato (un pupazzo i cui pezzi sono intercambiabili e che può assumere quindi mille facce n.d.r.), le nostre creature potranno assumere svariate forme ed essere plasmate direttamente da noi e secondo i nostri gusti."

Alla luce di queste considerazioni, rimane difficile pensare a una nascita dell'uomo mischiando fango e acqua.