Che Peter Jackson’s King Kong non voglia essere il solito videogioco tratto da una licenza cinematografica è evidente. Atteso su PS2, Xbox, GameCube e PC a metà novembre, un mese prima dell’uscita del film nelle sale italiane (16 dicembre), disponibile successivamente anche per Xbox 360, il titolo Ubisoft vanta la vicendevole collaborazione di due degli autori più prestigiosi delle rispettive industrie. Da una parte il regista neozelandese Peter Jackson, responsabile della nuova trasposizione su grande schermo del gorilla più famoso del cinema fantastico; dall’altra Michel Ancel, talentuoso game designer francese, papà di Rayman e soprattutto di Beyond Good & Evil, favola ecologica che parrebbe aver impressionato a tal punto Jackson da desiderare proprio il team capitanato da Ancel per la digitalizzazione interattiva del suo ultimo film.

Dopo numerosi andirivieni nell’emisfero australe per colloqui con regista, sceneggiatori, attori e altrettanto proficue visite alla Weta Digital, compagnia cui si devono gli effetti speciali del Signore degli anelli e del prossimo King Kong, negli studi Ubisoft di Montpellier una settantina di persone hanno terminato i lavori su quello che potrebbe rivelarsi uno dei più begli sposalizi di cinema e videogiochi.

Di ciò che finora è riuscito a filtrare riguardo alla lettura firmata Ancel di Peter Jackson’s King Kong, a colpire è soprattutto l’attenzione rivolta alla direzione artistica dell’opera, aspetto spesso non altrettanto curato in molte produzioni per PC e console ispirate a film di successo. I creativi di Ubisoft Montpellier sembrano invece essere stati in grado di catturare la magia del grande schermo e di rinchiuderla nelle righe di codice dei loro dvd. La misteriosa isola del Teschio al largo di Sumatra - su cui a inizio Novecento sbarcano un gruppo di esploratori e cineasti indipendenti per indagare la leggenda di Kong - è avvolta in un’atmosfera sognante che ha davvero pochi uguali nel mondo del divertimento elettronico.

La fotografia disegna panorami circondati da una foschia straniante, figure che preferiscono affidarsi alle suggestive forme dell’immaginazione, piuttosto che alla fredda replica della realtà. Come il cinema, anche i videogiochi si riscoprono essere il paese delle meraviglie dove tutto può accadere. Ma l’attenzione di Ancel nello sviluppo del suo primo progetto basato su una licenza cinematografica è chiara anche in altri, solo apparentemente minori, particolari. In Peter Jackson’s King Kong non esistono indicatori di ogni sorta: sono bandite la barre di energia, le scritte in sovrimpressione che indicano il numero di proiettili. Ci siete solo voi e lo scorrere degli avvenimenti al di là dello schermo. Tale scelta, oltre a donare un taglio maggiormente cinematografico all’azione, contribuisce a non rompere l’incanto, l’illusione di essere lì come artefici dell’avventura, che segue passo passo le scene del film, alternando il controllo con visuale in prima persona dell’avventuriero Jack Driscoll a quello in terza del gorillone, per incastri ludici di tiro a segno, lotta e perlustrazione acrobatica dei sentieri di gioco.

Ubisoft, sviluppatore, editore e distributore del videogame, sta ultimando anche specifiche versioni portatili di King Kong per GameBoy Advance, Nintendo DS e Psp.