Dopo l'anteprima italiana al Taormina Film Festival dello scorso anno sbarca anche in Italia Taken (Taken), la fortunata miniserie in dieci puntate tutta incentrata sugli incontri ravvicinati tra umani ed alieni. Nome tutelare di questa operazione è Steven Spielberg, notoriamente affascinato da queste storie a base di rapimenti da parte di extraterrestri e che ha fatto da produttore esecutivo. Al centro della intricata trama ci sono le vicende intrecciate di tre famiglie americane (i Keys, i Crawford e i Clarke) attraverso diverse epoche della recente storia degli Stati Uniti. Nella prima puntata, intitolata Al di là del cielo, in onda giovedì 3 giugno su Italia 1 alle 21, l'azione inizia ai tempi della seconda guerra mondiale: durante una missione aerea sui cieli della Francia veloci globi di luce si avvicinano ai velivoli e salvano il capitano Keys (Steve Burton) e la sua squadra che erano stati colpiti. Il pilota si ritrova in patria ancora vivo ma incapace di ricordare che cosa è successo e afflitto da spaventose visioni. E' stato veramente preso dagli alieni? E, se si, perché? Queste domande interessano molto anche al capitano Owen Crawford (Joel Gretsch) il quale per ottenere risposte e far carriera militare non esiterà a nascondere prove e commettere crimini. Si troverà involontariamente coinvolta in questa storia anche Sally Clarke (Catherine Dent), una donna che vive nella provincia texana che un giorno riceve la visita di un misterioso e affascinante individuo che dice di chiamarsi John (Eric Close)... Questo primo episodio è diretto da Tobe Hooper, già complice di Spielberg dai tempi di Poltergeist (1982). I seguenti capitoli portano la firma di altri registi meno noti, tra i quali Sergio Mimica-Gezzan, da oltre dieci anni primo assistente alla regia per Spielberg. La serie, girata in Canada e maggior ascolto in assoluto del canale tematico Sci Fi Channel, è stata creata a scritta da Leslie Bohem, già sceneggiatore di film come Nightmare 5 e Dante's Peak. Il suo approccio è stato quello, classico, di aver voluto raccontare una storia di persone normali in situazioni straordinarie. Il risultato si raccomanda soprattutto dal punto di vista della realizzazione, perché dal punto di vista della narrazione è solo un riesplorare (seppur con dovizia di mezzi) temi e situazioni già abbondantemente affrontatati non solo da Spielberg stesso (Incontri ravvicinati del terzo tipo, ET) ma anche da altre serie televisive come X-Files e Dark Skies. Molti comunque i premi vinti, il Saturn Award, il premio dell'Associazione dei Critici Televisivi americani e il Premio Emmy come miglior miniserie dello scorso anno. Per gli appassionati di fantascienza comunque un evento televisivo da tener presente.