La NBC sta provando con forza a uscire dal fondo della classifica degli indici di ascolto, anche facendo scelte sofisticate come la serie Awake, in cui racconta la (doppia) storia del detective Michael Britten (Jason Isaacs, volto noto per la saga di Harry Potter), che vive in due realtà diverse: in una a sopravvivere in un tragico incidente è la moglie, nell'altra è il figlio. Ma Michael non ne vuole sapere di scegliere, motivo per cui prosegue la sua doppia vita in cui lavora e vive con persone diverse.

Confusi? Certo, l'idea non è nuova, ma è nella realizzazione che possiamo trovare differenze interessanti: secondo uno dei due produttori esecutivi della serie, Howard Gordon (24, Homeland), "non è un telefilm che parla di continuum spazio-tempo o di teoria delle stringhe. È la storia di una risposta emotiva a una grande perdita e su come la mente di questo personaggio crea le premesse che andremo a scoprire".

Anche il suo socio, Kyle Killen, pensa che il telefilm superi le etichette: "Se è fantascienza, possiamo definirla fantascienza emotiva, è una premessa più personale che scientifica. È qualcosa che crei in risposta a un grande, profondo bisogno personale, che si oppone a ciò che le leggi della fisica permetterebbero".

E riguardo ai paragoni con Inception comparsi in rete? Killen risponde: "Inception è un film incredibile, ma non so quanto abbiamo in comune direttamente, a parte l'idea per cui la tua vita da sveglio e quella in cui dormi siano così incredibilmente reali che tu non sappia più distinguere l'una dall'altra. Ma al di là di questo, non credo che Awake sia Inception riportato su base settimanale, noi giochiamo su note diverse. Però se vieni paragonato a un film così iconografico e fantastico, io non ho alcun problema".

Per Killen, Awake è un'esperienza unica: "Abbiamo voluto prendere storie, forme e cose che per il pubblico sono ormai consolidate, piegarle e girarle in un modo che sia nuovo e interessante. E mettendo due storie una contro l'altra, vedendole attraverso la lente di cosa è reale e cosa no, abbiamo creato situazioni che si commentano a vicenda in modi che non puoi fare normalmente negli altri telefilm".

Gordon a sua volta racconta: "Gioca anche con una premessa interessante: cosa succederebbe se dovessi affrontare una terribile perdita e potessi contemporaneamente viverla e non viverla? Ed ecco fatto, poni un interrogativo fondamentalmente affascinante e una domanda molto emotiva. E anche, attraverso questa lente, usi il genere poliziesco, ma nel cuore della storia c'è una premessa incredibilmente emozionale".

Infatti secondo Killen, il telefilm non ruota intorno alla domanda su cosa sia reale e cosa no: "È la storia di un uomo che ha deciso e vuole disperatamente vivere in entrambi i mondi, che si rifiuta di riconoscere cosa è reale e cosa no. Per cui più prova a vivere due vite in parallelo e più le due prendono direzioni drammaticamente differenti e io spero che il pubblico, come il protagonista, non voglia dover scegliere tra nessuna delle due".

Questo per un semplice motivo: "Finché Michael vive entrambe le storie, ha ancora sia una moglie che un figlio e non ha perso nessuno. Inoltre, in quanto detective che vive tra due mondi, scopre che il caso in uno dei due si riflette e si replica nell'altro, il che gli offre la possibilità di avere una visione interna e degli indizi sul caso che gli permettono di fare il suo lavoro in modo diverso da come lo farebbe di solito e di come lo fa qualsiasi detective in televisione".

Anche se Michael non ha alcun interesse a scoprire quale dei due mondi sia quello reale, usa un bracciale di gomma rosso e uno verde al polso per determinare in qualsiasi momento in quale mondo si trova. Durante le riprese, i produttori si sono trovati davanti alla necessità di districarsi in modo simile rispetto alle due realtà che andavano creando: "È stato l'elemento più difficile quando abbiamo cominciato a parlare della storia, era complicato capire a quale dei due mondi si facesse riferimento. Così abbiamo deciso che uno dei mondi era definito dal colore verde, ovvero quello in cui il figlio è vivo, il suo partner è Bird e il suo terapista è il dottor Evans. Di conseguenza, usiamo il pennarello verde per descrivere le scene in questo mondo e quello rosso per l'altro. Non solo rende tutto più chiaro, ma viene riportato anche visivamente: i due mondi hanno toni che rimandano al loro colore. Il regista del pilot, David Slade, ha sviluppato questo linguaggio per separarli e quando lo vedi sullo schermo sei istantaneamente orientato nel mondo giusto".

Oltre ai due gruppi di personaggi fissi, ci saranno anche un paio di guest star molto riconoscibili: "Abbiamo Kevin Weisman da Alias, che ha partecipato a un lungo arco narrativo nella parte finale della stagione, negli ultimi tre episodi". Il personaggio di Weisman ha un'importanza non indifferente: "Il suo personaggio serve a parlare del cuore del problema del voler tenere separati i due mondi, ma scoprire che non puoi farlo". Con lui anche Laura Innes, veterana di E.R. e protagonista dello sfortunato The Event: "Abbiamo finito con l'ingrandire il suo ruolo. Lei compare in molti episodi ed è il capitano del distretto in entrambi i mondi".

La messa in onda ufficiale del primo episodio ha avuto un buon successo (fonte Tvbythenumbers): 6 milioni 247 mila persone e 2.0 punti nella fascia 18-49, risultato condizionato anche dal fatto che l'emittente ha reso disponibile online l'episodio una settimana prima, senza contare la competizione con l'inaffondabile American Idol

Per cui scopriremo nelle prossime settimane se il pubblico tornerà a seguire le doppie avventure di Michael Britten.