Una delle due attesissime produzioni made in Steven Spielberg ha finalmente visto la luce del sole: domenica 19 giugno è andata in onda la premiere di Falling Skies sul canale via cavo TNT, ricevendo un'accoglienza calorosa. Infatti secondo l'emittente e l'onnipresente Nielsen, il doppio episodio è stato visto da 5 milioni 905 mila persone, diventando il miglior esordio mai registrato dall'emittente.

La dichiarazione di TNT è stata entusiastica: "L'enorme successo di Falling Skies dimostra quello che accade quando lavori con le persone migliori del settore e dai loro quello che serve per rendere al meglio," parole di Michael Wright, vicepresidente della rete. E secondo Tvovermind, ma soprattutto considerati i precedenti dei canali via cavo, questo risultato porterà a una conferma anticipata per la stagione due.

Nel frattempo, Comingsoon.net ha avuto modo di parlare con Mark Verheiden, uno dei produttori esecutivi della serie, che ha alle spalle un passato notevole: la sua carriera inizia negli anni Ottanta come scrittore presso la Dark Horse Comics, per poi passare al cinema lavorando alle sceneggiature di The Mask e Timecop, quest'ultimo tratto da un suo stesso fumetto. Inoltre ha collaborato a serie tv come Smallville, Heroes e BSG.

Il suo coinvolgimento è iniziato dopo il pilot: "Ho cominciato con le nove ore dopo il pilot, per cui posso parlare del primo episodio solo in termini generali: in partenza fu una proposta di Spielberg e Robert Rodat, sceneggiatore di Salvate il soldato Ryan, a Micheal Wright della TNT, a cui piacque l'idea di fare un telefilm su un'invasione aliena".

Dall'idea allo svolgimento il passo fu breve: "Rodat scrisse la sceneggiatura e il pilot venne messo in produzione due anni fa. Poi il marzo scorso ricevettero la richiesta di altri nove episodi, ma Graham Yost, che era stato originariamente contattato per lavorare alla serie, era ancora impegnato con il suo telefilm Justified, per cui entrai in scena io".

Lo svolgimento della storia comincia "sei mesi dopo l'invasione aliena, che ha cancellato l'80% della popolazione mondiale. Gli alieni hanno distrutto ogni forma di comunicazione, ogni forma di tecnologia e l'esercito. Ma quello che di cui volevamo parlare era di come le persone, anche di fronte a un enorme pericolo, riescono a mettere da parte le differenze e a creare la Second Mass, ma soprattutto ricostruiscono quel senso di comunità che era andato perduto. Quello che contava era comunicare un senso di speranza e che lo spirito battagliero non arrivava dai luoghi più oscuri dell'anima".

Riguardo ai meccanismi narrativi: "Quello che mi intrigava era che tutte le informazioni che la resistenza riesce a ottenere sono per forza di cose di prima mano. Con tutte le comunicazioni distrutte, non c'è modo di avere situazioni come Hey, a Parigi hanno capito che possono fare X, a Los Angeles possono fare Y. No, la resistenza e il pubblico hanno la stessa curva di apprendimento nel capire cosa vogliono gli alieni e quali possono essere i loro punti deboli". Ma non è tutto così semplice: "Nel corso della stagione ci saranno misteri e colpi di scena riguardo a ciò che gli alieni stanno facendo. Cominceremo a spiegare il metodo dietro la loro follia".

E non cercheranno la strada più facile: "Non è che a un certo punto, sul finale di stagione, un alieno arriva, si siede e dice ecco, siamo venuti qui per fare X,Y,Z. I nostri eroi dovranno trovarsi le informazioni da soli".

Dopo il debutto americano non dovremo aspettare molto: il 5 luglio Falling Skies arriverà sul canale Fox di Sky, per proseguire tutti i martedì alle 21. Eccovi il promo italiano.