Rise of the Planet of the Apes. Questo è il definitivo e chilometrico titolo del nuovo film a base di scimmie intelligenti che si ribellano all'umanità, ennesima conferma della nefasta tendenza hollywoodiana a percorrere strade collaudate, senza tentare nulla di nuovo. Il film, prodotto da 20th Century Fox e da Chernin Entertainment, è ormai prossimo all'uscita nelle sale americane, visto che debutterà il 5 agosto 2011. Come sempre, di arrivo nelle sale italiane non si parla; intanto però ci si può cominciare a fare un'idea con il primo trailer esteso, un minuto e cinquantasei secondi di azione con scene anche altamente spettacolari, che qui proponiamo.

Il film è un reboot della saga di Il pianeta delle scimmie, nata prima come successo letterario con il romanzo scritto nel 1963 dal francese Pierre Boulle (lo stesso autore di Il ponte sul fiume Kwai). L'affermazione cinematografica arrivò nel 1968 con l'omonimo film, grazie a un finale choccante e alle eccellenti interpretazioni di Charlton Heston e Roddy McDowall; il successo fu tale che negli anni successivi diede origine a ben quattro seguiti, nessuno a dire il vero all'altezza dell'originale. Nel 2001 ci provò il geniale Tim Burton a riscrivere la saga, ma evidentemente uscire dalle consuete atmosfere dark e gotiche non gli riuscì bene, cosicché il film rimase anonimo nonostante il budget discreto e le buone prove di Mark Wahlberg e Tim Roth. Ora la Fox ci riprova, affidandosi allo script di Rick Jaffa (Relic - L'evoluzione del terrore) e Amanda Silver, nonché alla regia del trentanovenne Rupert Wyatt.

La storia del film parte dall'inizio, ovvero da ciò che ha dato origine alla civiltà delle scimmie descritta nel romanzo originale. Il giovane ricercatore Will Rodman è in procinto di trovare la cura genetica definitiva per il morbo di Alzheimer, una delle malattie più tremende in circolazione. L'ultima fase della ricerca riguarda la sperimentazione della cura sugli scimpanzé. Ma la cura ha come effetto collaterale l'incremento delle facoltà intellettive dei primati i quali, guidati da Caesar, il più intelligente fra loro, inizieranno un percorso che porterà alla rivolta contro la schiavitù loro imposta dagli esseri umani. Il regista Wyatt ha dichiarato recentemente: "Il film è parte della mitologia, e così dovrebbe essere visto. Non è la prosecuzione di altri film, ma è una storia originale. Quello che vorremmo fare è rinnovare l'interesse degli appassionati per la saga, sull'esempio di Batman Begins".

L'espressione di Caesar non promette nulla di buono...
L'espressione di Caesar non promette nulla di buono...
E che l'intenzione sia quella di creare una nuova saga è confermato dallo stesso Wyatt: "Mi vengono in mente tutta una serie di idee per i sequel, e siamo solo all'inizio". Dal canto suo Jaffa ha dichiarato: "Spero che riusciremo a costruire una piattaforma per i futuri film. Abbiamo lasciato un sacco di spunti che contiamo di riprendere nei sequel". Come, a quanto pare, una versione modernizzata della navicella Icarus, sulla quale l'astronauta Taylor viaggiava nel film originale del 1968. Il cast è di buon livello a partire dal protagonista James Franco, a cui si uniscono l'indiana di Bombay Freida Pinto, al debutto fantascientifico; il veterano John Litgow; Tyler Labine (Reaper); e Andy Serkis, il Gollum del Signore degli Anelli che ha prestato il corpo per il motion capture di Caesar, realizzato poi in computergrafica dai maestri della Weta di Peter Jackson. Insomma, le scimmie sono in rivolta e quando si arrabbiano, come si vede nel trailer, conviene scappare alla svelta...