Urania inizia il nuovo anno con la pubblicazione di Cronomacchina Accidentale (The Accidental Time Machine, 2007) recente romanzo di Joe Haldeman, scrittore che non ha bisogno di presentazioni, essendo universalmente conosciuto nel campo della narrativa di fantascienza. Haldeman può essere definito un "autore di Urania", dal momento che nel giro di un paio d’anni, tra ristampe e novità, sono apparsi: L’astronave immortale (Urania 1523); I protomorfi (Urania 1530); Guerra eterna: ultimo atto (Urania 1543) e Missione eterna (Urania collezione 76).

In Cronomacchina Accidentale, che si è guadagnato una nomination al Premio Nebula, l’autore lascia le guerre eterne e ci narra un'interessante storia di viaggi nel tempo fatti con un'automobile, che il protagonista trasforma in una macchina del tempo. Matt Fuller compirà vari viaggi in un futuro di volta in volta sempre più lontano, capitando in situazioni sempre meno comprensibili e sempre più pericolose.

Riportiamo una parte della nota dell’autore: "Armeggiando alla ricerca di qualche diavoleria sufficientemente scientifica da sfruttare per la macchina del tempo, alla fine optai per i gravitoni e la teoria della stringa. Nessuno ha mai visto un gravitone, quindi avevo le mani piuttosto libere; inoltre, siccome la gente comune non capisce la teoria della stringa, anche lì il campo era sgombro. Quando però ero già arrivato a metà della stesura del romanzo, un articolo apparso su New Scientist mi fece conoscere uno studio di Heinrich Pas e Sandip Pakvasa dell'Università delle Hawaii, e di Thomas Weiler della Vanderbilt, dal titolo Closed Timelike Curves in Asymmetrically Warped Brane Universes, che usava proprio i gravitoni e la teoria della stringa per descrivere una macchina del tempo. Mi cadde la mascella. È un luogo comune della fantascienza affermare che, se fai predizioni abbastanza numerose, alcune diventeranno realtà. Ma questo specifico fenomeno mi sembra di ordine diverso. Non ho nessuna particolare credenziale in campo scientifico, a parte un vecchio titolo in Fisica e Astronomia. Ma ciò che secondo me viene dimostrato da tutto questo è che, se agiti le braccia con sufficiente energia, a volte riuscirai a volare".

L’autore. Americano, nato nel 1943 a Oklahoma City, si è laureato in astro­nomia e ha prestato servizio in Vietnam. Dopo questa esperienza ha scritto il romanzo Guerra eterna (1975), con cui l'anno succes­sivo ha vinto i premi Hugo e Nebula. Il ciclo della guerra continua con Missione eterna e con il racconto Una guerra personale. Ai temi dei due romanzi principali è legato un terzo volume, Pace eterna. Nel 2004 ha vinto il pre­mio Nebula con I protomorfì. Recentemente ha pubblicato il romanzo Marsbound (2008) primo volume dell'omonima serie.

La quarta di copertina. Un calibratore quantico è una macchina che può fare di tutto, anche scomparire e riapparire senza ragione. Ma per Matt Fuller, giovane assistente del Massachusetts Institute of Technology (MIT), la ragione è evidente: la macchina viaggia nel futuro, a intervalli ogni volta più significativi.

La tentazione di adattarla alla sua automo­bile è forte e presto assecondata: per Matt inizia una vita di "viaggi" sempre più spericolati, ogni volta più lontani.

Ma nei mondi di domani gli scenari non sono tutti rose e fiori. Anzi, come Matt scoprirà ben presto, non c'è di peggio che sbarcare in un futuro d'inferno.

Joe Haldeman, Cronomacchina accidentale (The Accidental Time Machine, 2007)

Traduzione Dario rivarossa, Mondadori, Urania 1554, pagg. 248, euro 4,20