Come Gears of War e Halo, Bioshock sta avendo vita travagliata nel trasferimento dalle console al grande schermo. Prima la produzione è stata fermata perché la Universal non ha gradito il budget un po' troppo gonfio (si parlava di 160 milioni di dollari), ora arriva la notizia che Gore Verbinski ha abbandonato il progetto. Pare infatti che la produzione stia per ripartire da qualche parte fuori dagli Stati Uniti, scelta non gradita al regista dell'intera serie dei Pirati dei Caraibi, il quale aveva girato le spalle proprio al quarto episodio per dedicarsi a Bioshock. Al suo posto è stato chiamato Juan Carlos Fresnadillo, regista spagnolo che rientra dopo quasi tre anni da 28 settimane dopo.

Certo il regista americano pareva perfetto come direttore d'orchestra in un film in cui l'elemento di base sarebbe stata l'acqua, vista la sua esperienza pregressa. Ma le tempistiche non collimavano, perciò Verbinski ha fatto un passo indietro, pur rimanendo nella produzione. Sale perciò in cattedra Fresnadillo, che a questo punto rimanderà i suoi progetti (il remake di X: The man with the X-Ray Eyes e il thriller Wednesday), per girare una versione più "budget-friendly" di Bioshock.

Tiepide le reazioni in rete, dal momento che lo spagnolo – oltre a essere forse un po' arruginito – vanta al momento un palmares piuttosto ridotto: a parte il già citato seguito del (ben più noto) 28 giorni dopo, si è fatto notare nel 2002 con il thriller Intacto e con Esposados, un cortometraggio candidato all'Oscar nel 1997. E basta. D'altro canto Bioshock farà affidamento all'esperienza di uno sceneggiatore come John Logan, vecchia volpe che in passato ha firmato titoli come Il gladiatore (2000), L'ultimo samurai (2003) e The Aviator (2004), ma a cui vanno anche, almeno in parte, le colpe del mezzo flop di Star Trek: La nemesi (2002).