L'Unione Astronomica Internazionale, ovvero l'organismo che riunisce tutte le società astronomiche del mondo e ha l'autorità di assegnare nomi a stelle, pianeti, comete e altri corpi celesti, ha ufficialmente comunicato di aver assegnato il nome Isaac Asimov a un cratere di Marte.

Il cratere si trova in una delle regioni più antiche del pianeta rosso, determinata, tra gli altri criteri, anche in base alla densità dei crateri d'impatto. La zona si trova a 47,0° Sud e 355,1° Ovest. Il cratere si è formato nella cosiddetta Epoca Noachiana (denominata anche Noachis Terra), risalente a un periodo stimato tra i 3,8 e i 3,5 miliardi di anni fa. E la sua antichità si può dedurre anche dal fatto che è quasi completamente riempito da sabbia e detriti, con grandi burroni a delimitare il confine tra l'orlo del cratere e il materiale che lo riempie. Venne rilevato dalla sonda statunitense Mars Global Surveyor, progettata dalla NASA e lanciata nel 1996 con l'obiettivo di compiere una dettagliata mappatura del suolo marziano. La sonda ha funzionato per quasi dieci anni, ben oltre il termine previsto, inviando una quantità enorme di immagini che sono state molto utili per comprendere meglio la geologia marziana.

Sul blog della Planetary Society, un'organizzazione no-profit fondata nel 1980 da alcuni astronomi e scienziati tra cui Carl Sagan, il ricercatore Ken Edgett ha scritto: "Perché Asimov? Beh, nel 1952 lui scrisse il racconto Martian Way (Il destino di Marte), per cui... Fino a poche settimane fa chiamavamo questo cratere Noachis Pit Crater, e abbiamo parlato di lui quasi tutti i mesi negli ultimi dieci anni, perché è veramente affascinante. Completamente pieno di rocce, sabbia e polvere, ma con burroni molto profondi che ne delimitano il perimetro. Come sia potuto succedere non lo sappiamo. E' un altro dei grandi misteri di Marte. Questi burroni presentano aspetti veramente spettacolari."

Il fatto che ad Asimov sia stato dedicato uno dei misteri della geologia marziana è sicuramente un onore per lui, e non è difficile immaginare che gli avrebbe fatto piacere.