E' una vecchia questione da quando si sono iniziati a girare film ispirati a originali versioni a fumetti o, nel caso di Tomb Raider, a videogames, ovvero il problema di riprodurre nella riduzione cinematografica lo spirito del fumetto o del gioco che l'hanno preceduta, e che da solo costituisce un richiamo fondamentale per tutti gli appassionati del soggetto in questione. Una sfida che molti film hanno perduto, fin dalle prime fasi della produzione.

Lloyd Levin, produttore di Tomb Raider, ha avuto ben presente tutto ci durante l'intervista a "Variety" e ha parlato dell'idea della Paramount, la casa distributrice per il film, di organizzare il lavoro dei registi e sceneggiatori del film insieme ai produttori del gioco di "Tomb Raider". Il vantaggio di tutto questo è semplice e di mutuo beneficio per entrambe le parti interessate: da un lato i produttori del gioco hanno davanti a loro la magnifica opportunità di usare delle tecniche digitali per i set cinematografici del film a favore di futuri videogames; dall'altro si è pensato di creare all'interno del film stesso dei 'codici' speciali che verranno rivelati solo in ulteriori seguiti del film (almeno due, si augura la Paramount), nonché nel formato DVD di Tomb Raider.

Sorta di codici subliminali che in verità, prevede lo stesso Levin, non usufruiranno a lungo della loro segretezza, grazie a Internet e alle numerose guide per videogame.