Se si pensa alla fantascienza con gli occhi a mandorla, è inevitabile che il pensiero vada a posarsi su tutta la sfilza di robottoni e rispettivi eroici piloti pronti a difendere strenuamente il pianeta dall'invasore alieno di turno. Certamente molti anime di fantascienza appartengono a questo filone, ma se un eventuale appassionato si fermasse a questa classificazione, be', si perderebbe tanta bella roba proveniente dal Sol Levante. Sono molti infatti i cineasti e i fumettisti giapponesi che hanno usato questo genere per andare oltre il semplice intreccio buoni-terrestri-che lottano-contro-i cattivi alieni e presentare storie munite di grande spessore artistico e originalità.

Fra questi c'è di sicuro il regista giapponese Mamoru Oshii: per chi non sapesse chi è o non avesse notizia della sua fama, si pensi che fu nel 1995 il primo regista nella storia dei lungometraggi animati a presentare un film a un festival internazionale, ovvero Ghost in the Shell al Festival del Cinema di Venezia. Il seguito di questo film, Innocence (in Italia Ghost in the Shell: L'Attacco dei Cyborg) è stato presentato invece in concorso al Festival di Cannes del 2004.

Come si apprende dal sito della casa di produzione del film, la I.G. Production (www.productionig.com/), il suo nuovo film uscirà nelle sale cinematografiche giapponesi il 2 agosto 2008 e s'intitolerà The Sky Crawlers. Basato su un racconto dello scrittore Mori Hiroshi, l'anime è ambientato in un presente alternativo in cui i protagonisti, dei ragazzi chiamati Kildren, sono costretti a vivere un'eterna adolescenza. I Kildren infatti sono consapevoli che per loro ogni giorno potrebbe essere l'ultimo, perchè combattono in una sorta di "war game", organizzato e messo in atto da adulti. I Kildren accettano la situazione e si confrontano con essa, vivendo giorno per giorno in completezza la loro esistenza.

"Da qualche parte, in una nazione simile alle nostre, ci sono dei ragazzi che non diventano adulti. Loro sono molto simili a noi"

Questa è lo slogan di presentazione del film, e non ci si può stupire visto l'autore del film.

Mamoru Oshii infatti non ha uno stile propriamente "accessibile": molto spesso le vicende di sfondo dei suoi anime sono estrememente complesse e lunghi e criptici discorsi tra i personaggi si alternano ad altrettanto lunghi momenti di silenzio. Insomma, quando si entra in contatto con le sue opere il rischio di rimanere spiazzati, se non delusi, può essere molto alto. Eppure, le speculazioni filosofiche presenti all'interno delle sue storie e il suo rivoluzionario approccio alla fantascienza hanno lasciato un segno fondamentale, arrivando a influenzare anche altri registi cinematografici, come Luc Besson (si pensi a Il Quinto Elemento, 1997) o ai fratelli Wachowski (la trilogia di Matrix ricorda nulla?).

Nonostante abbia egli stesso affermato di "volersi distaccare dalla storia originale per creare un'opera di maggiore intrattenimento", viste le premesse e i trascorsi del regista c'è da scomettersi che anche questo anime non sarà di facilissima fruizione. In effetti questo autore non fa molto nei suoi film per attirare larghe masse di spettatori. Eppure, anche date queste caratteristiche, se è riuscito ad esportare lungometraggi di questo genere in un periodo di ancora pressocchè totale ostracismo nei confronti degli anime, evidentemente le sue opere hanno qualcosa che non sempre nella fantascienza (o nel cinema, nei fumetti...) è facile trovare: qualcosa di importante da dire.