Pensiero Stocastico

di Roberto Quaglia

quaglia@fantascienza.com

Il mistero della Globalizzazione

Secondo Robert Sheckley, per troppo tempo ormai Roberto Quaglia non è stato famoso. Secondo Ugo Malaguti, è un genio. Roberto Quaglia, ovvero il rappresentante della fantascienza del nostro Paese più famoso all'estero e più sconosciuto in Italia, continua a fare tante domande e a rifiutare tutte le risposte.

C'era una volta un pianeta grande grande pieno di mondi piccoli piccoli. Sparpagliati per un un globo tanto immenso da non sembrare neppure un globo, gli umani esistevano a chiazze qua e là in piccole società ben distinte fra loro. Tra una chiazza umana e l'altra c'erano spesso monti, mari o deserti che rendevano impossibile o comunque arduo ogni contatto. E quando le barriere fisiche scarseggiavano, erano le barriere mentali a tenere le varie società distinte fra loro. Le chiazze di umanità che costellavano il pianeta non erano immote e imperturbabili. Osservate nell'arco temporale dei secoli e dei millenni esse pulsavano come cose vive, si allargavano, si restringevano, migravano o sparivano e le mutue interazioni generavano volentieri l'attrito della guerra.

Ciò che effettivamente distingueva una chiazza dall'altra erano soprattutto le convenzioni circa cosa la realtà fosse. Ogni chiazza aveva infatti le proprie idee, condivise per i suoi aspetti salienti solo all'interno della chiazza stessa. O, se preferite un altro linguaggio, ogni società funzionava in virtù di un proprio sistema di convenzioni, costituito da credenze, regole, leggi, tradizioni, usi e costumi, sostanzialmente incompatibile con il sistema di convenzioni in essere presso società diverse. In pratica, ogni società esisteva in una propria ben definita realtà.

Ogni società era quindi un vero e proprio mondo a se stante, che coesisteva in uno stato di effimera pace o di sostenibile belligeranza con gli altri mondi che popolavano la terra.

Con il passare del tempo il pianeta si è rimpicciolito, o piuttosto le varie società si sono ingrandite e dinamicizzate. E in quest'ultimo secolo il fenomeno è letteralmente esploso: i confini fisici fra le società sono stati sostanzialmente eliminati dai progressi nel campo dei trasporti e l'impermeabilità fra le società è decaduta per via dell'invenzione delle telecomunicazioni. La seconda guerra mondiale ha dimostrato che la belligeranza fra le società non è più sostenibile se non viene mediata e ritualizzata. Le società hanno iniziato a fondersi e ad adottare sistemi di regole e convenzioni comuni. E cosí oggi è divenuto di moda parlare di globalizzazione, ed è soprattutto divenuto di moda assegnare a tale parola un significato incondizionatamente positivo. In realtà, il fenomeno di progressiva fusione delle varie società umane non è né buono né cattivo, bensí semplicemente fisiologico e inevitabile. Tuttavia, le modalità secondo le quali tale fusione avviene meritano qualche ragionamento. Non perché ragionare serva a qualcosa, ma perché un hobby bisogna pure averlo. E se è vero che un hobby vale l'altro, quello di ragionare è forse il più umano di tutti (almeno in teoria).

Ogni società umana è in un certo senso un organismo, il quale funziona perchè la maggior parte delle persone che ne fanno parte hanno un ruolo preciso, stabile e prevedibile. Prendiamo a paragone la prima cosa che ci capita sottomano, cioè il corpo umano di cui nessuno di noi può fare a meno. Il nostro corpo è un organismo molto complesso, e quasi tutte le parti che lo compongono hanno una propria funzione ben precisa e distinta. Il nostro cervello serve a farci muovere nello spazio senza farci incorrere in troppi incidenti e a guardare la televisione. Lo stomaco ci serve a smantellare gli ammassi di materia organica che la bocca si è divertita a rifilargli, il fegato ci serve a convertire tutto ciò in roba che ci serva a qualcosa, i polmoni ci servono per procurarci l'ossigeno ed il fumo di sigaretta necessari, e cosí via per migliaia e migliaia di funzioni diverse e variamente importanti. Ci sono anche pezzi di corpo che non servono più a niente, come i denti del giudizio e l'appendice, ma per lo più ogni parte di noi ha le sue caratteristiche e funzioni specifiche.

Analogamente ad un corpo umano, una società ha una grande varietà di organi, che esercitano ben definite funzioni: i politici prendono decisioni e bustarelle, i vigili urbani multano gli automobilisti, i giudici mettono in prigione le persone, gli avvocati tirano fuori di prigione le persone, i medici trattano da malati gli individui, gli industriali producono le cose che servono e quelle che non servono, e cosí via. Anche i tossici, nel loro piccolo, contribuiscono al Prodotto Nazionale Lordo movimentando il mercato dell'eroina, delle autoradio e delle catenelle d'oro. Ognuno ha la sua funzione ed ogni funzione ha il suo funzionario, e cosí la società va avanti e non muore.

Ciò che è davvero peculiare, nella natura di un organismo complesso come un corpo o una società umani, è la grande varietà delle funzioni esistenti, e quindi delle parti che compongono l'organismo. Più l'organismo si evolve ed aumenta in complessività, più cresce la quantità delle sue funzioni interne, e quindi il grado complessivo di mutua differenziazione fra le parti che lo compongono.

Cosa sarebbe quindi logico attendersi dal fenomeno della globalizzazione, ovvero dalla rapida e tumultuosa fusione fra sempre più società del mondo che anno dopo anno implacabilmente si compie?

Tanti organismi distinti (le varie società) si trasformano in un super-mega-organismo mondiale, nel quale tutte le parti divengono inestricabilmente interdipendenti fra loro. E' quello che sta succedendo. Siamo ancora lontani dall'esito finale di questo processo, ma i cambiamenti sono cosí rapidi da essere sotto gli occhi di tutti.

Il sangue di questo nuovo organismo è il denaro. Il denaro non conosce frontiere, e si sposta per il mondo con crescente libertà e rapidità. Dove il denaro non giunge, l'organismo degenera.

La nascente comunità mondiale unica dovrebbe quindi essere un organismo di straordinaria complessità e varietà, nel quale tutte le parti che lo compongono cooperino in regime di sostanziale equilibrio ed armonia, ciascuna fornendo all'insieme il contributo più connaturato alle proprie specificità.

E' sufficiente un'occhiata allo stato delle cose per rendersi conto che siamo ben distanti da un simile traguardo.

Attualmente, una piccola parte di questo nuovo organismo (Nordamerica ed Europa occidentale) assorbe sangue da tutto il resto del corpo, varie parti del quale sono già praticamente in cancrena. In cambio del sangue, (direttamente o indirettamente) viene fornita omogenizzazione. Ovvero, si cerca di istruire tutte le parti del corpo a comportarsi allo stesso modo. Tutte le diverse genti del mondo, anno dopo anno, perdono progressivamente le loro millennarie ed articolate visioni del mondo, usi e costumi, sostituite dal mero scimmiottamento dell'American Way Of Life. Il nuovo nascente organismo, anzichè acquisire nuove proprietà e maggiore varietà e complessità interne, tende a divienire più semplice e indifferenziato. Milioni di ore di audiovisivi made in America si riversano incessantemente nei cervelli di miliardi di persone rendendo sempre meno vario il patrimonio mentale dell'umanità. L'aspetto funzionale di questo fenomeno è che la diffusione ovunque di un unico modello di realtà (e, conseguentemente, di un unico sistema di regole), dovrebbe eliminare la necessità di guerre fra un paese e l'altro (il condizionale è d'obbligo). Diversamente da 50 anni fa, oggi è impensabile una guerra fra nazioni dell'Europa Occidentale Mentalmente Americanizzata. L'aspetto negativo di questo fenomeno di omogenizzazione cultural-mentale è che ciò è antitetico rispetto alla logica di un organismo sano.

Consideriamo nuovamente l'analogia con il corpo umano. Il fulcro della stabilità di un organismo umano sta nel mantenimento delle differenze fra le parti che lo compongono e che lo fanno funzionare. Cosa succede infatti in un un corpo umano se un gruppo di cellule inizia d'un tratto a riprodursi ovunque indifferenziatamente? Succede che l'organismo si ammala e successivamente muore. Non è una cosa infrequente. Si chiama cancro. I tumori altro non sono che colonie di cellule identiche che si autoreplicano esportando repliche estte di loro stesse in giro per il corpo finchè il delicato equilibrio dell'organismo non è irrimediabilmente compromesso e d'un tratto tutto smette di funzionare.

Torniamo alla nascente Società Unica del Mondo Globalizzato. E vediamo come anno dopo anno spuntano a casaccio per tutto il mondo cellule indifferenziate a forma di MacDonald, Marlboro ed MTV. Ovunque esse compaiono, attechiscono. E si moltiplicano. Sempre identiche. Al posto di qualcos'altro. Scompaiono antiche cucine tradizionali e filosofie, sostituite da cheesburger e videoclip. Gli stessi cheesburger e gli stessi videoclip in tutti gli stomaci e cervelli. E questo è solo l'inizio.

L'inevitabilità di una futura Società Mondiale Unica è lampante. Tuttavia, c'è qualcosa che mi rende perplesso nel modo in cui questo nuovo organismo si stia formando. Ho fatto a riguardo solo qualche considerazione. Ognuno si diverta a giungere alle conclusioni che preferisce.