Delos 32: Conoscere Robert A. Heinlein di Francesco Grasso

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robert a. heinlein

Con questa serie di articoli cerchiamo di presentare ai nostri lettori i più interessanti autori di fantascienza. Uno strumento utile per conoscere o per approfondire gli scrittori che hanno fatto la storia di questo genere. Questo mese parliamo di uno dei grandi della fantascienza classica: Robert A. Heinlein, autore fra l'altro del romanzo Fanteria dello spazio portato sullo schermo da Paul Verhoeven.

intro

Robert Anson Heinlein è stato senza dubbio uno dei padri fondatori della fantascienza moderna. Un sondaggio indetto dalla rivista Locus lo ha proclamato "miglior autore di fantascienza di tutti i tempi", e se pure questo genere di proclami lascia largo spazio alle interpretazioni, non c'è dubbio che Heinlein abbia plasmato un'intera generazione di scrittori, indicando un cammino con l'esempio della sua opera, con il suo linguaggio macho secco e pulito, (solo in apparenza semplice da ottenere; in realtà si tratta di un'immediatezza ottenuta a forza di aggiustamenti pazienti e meticolosi), con le sue atmosfere "alla Hemingway" in apparenza ciniche ma in realtà romantiche, col suo credo irrimediabilmenente ottimista, col suo patriottico mito della nuova frontiera, con la sua capacità unica di descrivere minuziosamente la quotidianità futura...

Grazie alla sua propensione per la fantascienza "avventuroso-tecnologica", Heinlein entrò a pieno titolo, negli anni 40, nella cosiddetta Generazione Pulp, ma fu anche il primo autore ad uscirne, e ad allargare il proprio pubblico pubblicando racconti anche su testate di più ampio respiro come il Saturday Evening Post. Rispetto agli altri componenti del "Pulp", Heinlein aveva dalla sua (oltre alle virtù letterarie) una grande conoscenza delle scienze fisiche, ma anche della sociologia e del carattere umano. In aggiunta, possedeva il dono di saper rendere vivaci e frizzanti le proprie storie. Essendo egli stesso un provetto tiratore, schermidore e lottatore, sapeva rendere con grande naturalezza scene d'azione e d'avventura, realizzando così proprio il genere di letteratura prediletta più dai lettori che dai letterati. Rovescio della medaglia, Heinlein fu sempre idolatrato dal pubblico ma non eccessivamente amato dai critici. Di fatto, i premi che ricevette nel corso della sua carriera gli vennero sempre assegnati per gradimento dei lettori (gli Hugo), e rarissimamente per apprezzamento degli addetti ai lavori.

i temi di heinlein

C'era una volta un marziano di nome Robert Anson Heinlein...

Parafrasare l'incipit di uno dei suoi romanzi più conosciuti e amati (Straniero in terra straniera) è forse il modo migliore di presentare Heinlein. Non perché lo scrittore americano sia stato "un marziano", ma perché egli è riuscito con naturalezza ed efficacia (come ben pochi autori) a trasferire tutte le sue convinzioni e idiosincrasie, tutti i suoi valori e i suoi miti, l'intera sua personalità e ideologia tra le pagine delle sue opere. Heinlein scrisse per più di quarant'anni. E se in questo periodo il suo stile è mutato, non altrettanto hanno fatto i suoi temi, che si sono perpetuati, quasi intatti, attraverso decine e decine di romanzi. Tentiamo, in breve, di elencarli...

Anzitutto, l'amore per la vita militare. Heinlein per molti versi è il Rambo, il John Wayne della fantascienza. L'eroe di Heinlein ha quasi sempre addosso una divisa, e ripone nella disciplina e nell'addestramento una fede quasi religiosa. Senza la saggia e ferrea guida dell'esercito, si legge tra le righe di quasi tutta la produzione di Heinlein, il mondo è destinato al caos. Vale la pena citare a questo proposito il romanzo Sesta Colonna, ove si narra di un'invasione cinese degli Stati Uniti: tutte le speranze degli sconfitti americani sono riposti in un gruppo di scienziati rifugiati in un bunker sotterraneo, impegnati nella ricerca dell'arma risolutiva della guerra. Ma gli scienziati si rivelano un branco di fannulloni attaccabrighe; solo l'arrivo dell'eroe con le mostrine militari li farà mettere in riga e produrre quanto richiesto (l'arma inventata risulta essere la più razzista della storia: un raggio che uccide solo chi è di pelle gialla!).

Poi, il rapporto complesso che Heinlein ha con la democrazia. Da un lato, lo scrittore si schiera nettamente più a destra di Pino Rauti, e ripete che il Potere, quando lo si ha in mano, non va assolutamente delegato, ma gestito con tutta la durezza necessaria. Dall'altro, Heinlein esprime a volte atteggiamenti liberali, innalza un'elegia allo stile di vita hippy, prevede future forme di governo addirittura socialisteggianti (il Patto). Insomma, da che parte sta? Il modo migliore di definire la sua collocazione politica, provocatoriamente, è "conservatore anarchico": Heinlein è contro la dittatura, ma crede fermamente che la libertà non abbia valore se non la si conquista in prima persona. Ci vuole poca forza a governare un uomo bendato. - dice - Al contrario, un uomo libero interiormente non può essere imbrigliato da nessuna forza avversa. Né il bastone né la bomba atomica possono avere ragione di lui: tutto ciò che possono fare è ucciderlo.

Ancora, il patriottismo. Per Heinlein il mondo futuro è sempre e solo l'America. Gli Stati Uniti conquistano lo Spazio, gli Stati Uniti fondano basi sulla Luna e sui pianeti. Gli Stati Uniti fatto, gli Stati Uniti disfanno... Il resto del mondo, semplicemente, è trascurabile. Heinlein vede il domani attraverso un filtro a stelle e strisce, celebra la liturgia della potenza americana in ogni dove; se da un lato questo atteggiamento sciovinista disturba non poco i lettori non statunitensi, dall'altro procura al buon Heinlein tutta l'approvazione e l'affetto dei suoi connazionali dalla bandiera eternamente nell'angolo buono del salotto e il tacchino in forno per il Giorno del Ringraziamento. Il gioco, evidentemente, vale la candela.

Poi, la mentalità dell'ingegnere. Il che significa i problemi visti sempre e comunque attraverso un regolo calcolatore che non lascia zone d'ombra tra il bianco e il nero; la concretezza che non consente pazienza né tolleranza verso gli incompetenti; le decisioni prese con la perentorietà di una scala reale servita... Niente chiacchiere, gente, dice Heinlein: chi ha tempo da perdere o sofismi da spargere al vento vada a farlo da un'altra parte. Qui si lavora. E sodo.

Infine, il rapporto discepolo-mentore. Gran parte delle storie di Heinlein sono basate sul confronto/scontro tra due personaggi, uno giovane e ingenuo, l'altro maturo e smaliziato. Si tratta di un artificio letterario ben noto (basti pensare a Holmes e Watson), utile per "indottrinare" i lettori, per spiegare un punto di vista senza correre il rischio di apparire saccente. Heinlein si dimostra un maestro in questa tecnica, presentandoci nei suoi romanzi credibilissime coppie maestro-allievo, tra cui è doveroso citare Zeb Jones e John Lyle di Se continua così..., il professor De La Paz e Manuel Garcia di La Luna è una severa maestra, Lazarus Long e "Lipstick" Libby dei Figli di Matusalemme.

come iniziare

Robert Heinlein è un autore da raccomandare caldamente anche ai lettori più giovani, avendo egli all'attivo numerosi e apprezzati romanzi per ragazzi. Tra i suddetti Juveniles merita di essere citato almeno Cittadino della Galassia, avventurosa spy-story fruibile a più livelli, incentrata su uno di quei rapporti discepolo-mentore di cui sopra.

Ma il romanzo con cui è opportuno approcciare Heinlein, forse il romanzo con cui in assoluto è d'uopo accostarsi alla fantascienza è La porta sull'Estate, una storia frizzante e giocosa che, discorrendo amabilmente di gatti e di corna familiari, riesce a illustrare con chiarezza estrema, alla portata di qualunque profano, concetti complessi e specialistici quali il viaggio nel tempo, i robot e l'ibernazione.

Una volta assaggiato Heinlein, il lettore esigente può deliziare il proprio palato con Universo (forse il più classico dei romanzi dell'Età dell'Oro della SF, la storia dell'astronave "generazionale" diretta verso le stelle a bordo della quale i discendenti dei primi astronauti hanno dimenticato la stessa esistenza del mondo esterno), con Straniero in Terra Straniera (la parabola sociale/mistica divenuta manifesto delle comunità hippy degli anni '60), e soprattutto con La Luna è una severa maestra. Quest'ultimo romanzo merita una trattazione a parte: narrando la rivolta dei coloni lunari contro la madrepatria terrestre, Heinlein traccia un parallelo suggestivo con la Guerra d'Indipendenza Americana. Le fasi della guerra Terra-Luna, dall'ipotesi di insurrezione alla vittoria, vengono descritte accostandole sapientemente, passo dopo passo, ai moti di Boston contro la tassa sul tè, alla dichiarazione di Philadelphia, alle battaglie vinte da George Washington. In più, questo romanzo costituisce uno splendido trattato teorico su come si organizza un apparato cospirativo/rivoluzionario. La rivoluzione - recita il professor De La Paz - E' come un motore. Non puoi metterci dentro pezzi a caso e sperare che funzioni. Ogni componente dev'essere perfettamente posizionato e lavorare all'unisono con gli altri. Un punto di vista certo non da "Che" Guevara, che suona un bel po' cinico. D'altra parte, Heinlein non potrebbe essere più lontano dal romanticismo idealista di un guerrigliero. Lui è il tecnico, l'ingegnere della rivoluzione. E se ne vanta.

per approfondire

Bocconcini prelibati, da gustare anche a stomaco pieno, sono i racconti Requiem, il suo antefatto L'uomo che vendette la Luna, e il rompicapo Un gran bel futuro.

Requiem è un piccolo gioiello, toccante e vibrante, l'epilogo struggente di una vita dedicata a un sogno. Non un sogno qualunque, attenzione, ma Il Sogno, quello che chiunque di noi, nel profondo, sa di poter condividere: portare l'Uomo alla sfida dello Spazio. Delos D. Harriman, uno degli uomini più ricchi del mondo, tira le somme al termine della sua vita. Ha tutto, eppure ha fallito. E' riuscito a spingere l'umanità (letteralmente prendendola a calci) sulla strada delle stelle, e nel farlo si è anche riempito di soldi. Ma non è questo ciò che voleva. Lui sognava di esserci, di salire su un razzo e di volare su quella Luna fatata che sentiva chiamarlo sin da bambino. Non ha potuto farlo. Per una serie di motivi, non ultima la sfortuna, non ha mai potuto imbarcarsi per quel viaggio che tanto agognava. Ha venduto la Luna, ma non ha mai potuto toccarla. E ora è tardi. Definitivamente, disperatamente tardi.

L'uomo che vendette la Luna è il "prequel" di Requiem (scritto da Heinlein sull'onda del successo del primo racconto), e rappresenta un'analisi penetrante del capitalismo d'assalto americano, ma anche il caldo, convincente ritratto di un uomo straordinario. Memorabili i dialoghi (chi tra voialtri ladri è anche avvocato?), convolgente la narrazione, credibilissimi i personaggi. E, ovunque, un senso di angoscia, assistendo agli sforzi titanici di Harriman e al contempo sapendo che essi verranno fatalmente frustrati.

Un gran bel futuro è un racconto-enigma, un rebus su una macchina del tempo e tre-quattro protagonisti che vediamo scontrarsi con veemenza per tutta la storia sino a scoprire, con stupore, che si tratta della stessa persona. Se vogliamo, una versione letteraria del tradizionale rompicapo del Lupo, la Capra e il Cavolo. Come può un uomo del ventesimo secolo impadronirsi di una macchina del tempo posta a cinquecento anni da lui? Semplice: usandola nel futuro per andare a prendere se stesso nel passato in modo da poterla usare. Chiaro, no? Notevole, inoltre, la scelta dei volumi che il protagonista del racconto porta con sé nel futuro, giudicando che potrebbero servirgli per la sua nuova vita. Quali libri del ventesimo secolo vorreste con voi, se sapeste di non poter più tornare indietro? Heinlein non ha dubbi: Mein Kampf di Adolf Hitler!

Ma, per chi volesse approfondire Heinlein, ci sono dozzine e dozzine di altri titoli. Di Heinlein non si butta via niente? Forse. Di certo, le sue ultime opere non sono all'altezza delle prime (è bene notare che l'Heinlein degli anni 40 è incredibilmente diverso da quello degli anni 80). D'altra parte, meritano una pur breve citazione le opere del ciclo di Lazarus Long, la sconvolgente Storia di Farnham (il cui allucinante messaggio è che il razzismo è una brutta cosa, d'accordo, ma se si lascia mano libera ai negracci, questi ultimi non ci pensano due volte a stuprare la donna bianca e a mangiarsi suo marito se non è d'accordo!), e il romanzo Non temerò alcun male (notevole almeno perché il protagonista riesce a mettersi incinto da solo, partorendo così un bambino di cui egli è sia il padre che la madre).

Censurabili, invece, le digressioni nel soft-core operate negli ultimi romanzi Operazione Domani e Il gatto che attraversa i muri che sinceramente fanno fare a Heinlein la figura del vecchio satiro.

reperibilità

I romanzi di Robert Heinlein sono stati pubblicati in Italia (in varie ristampe) sia da Mondadori che dall'Editrice Nord. In particolare, Mondadori continua ogni tanto a riproporre in veste grafica rinnovata le opere "classiche" di Heinlein, ragion per cui davvero non è un problema rintracciare i romanzi di cui si è consigliata la lettura. Nella collana degli Oscar Mondadori qualche anno fa sono state pubblicate un paio d'antologie di racconti heinleiniani, intitolate (giustamente) La storia futura. Heinlein, difatti, ha saputo costruire attraverso le sue storie un credibile canovaccio cronologico per i prossimi secoli, un affresco omogeneo e armonico, in cui appaiono più volte gli stessi personaggi, in cui si citano protagonisti di racconti anteriori come se fossero figure del passato, in cui si sfrutta anche l'artificio di personaggi incredibilmente longevi (I figli di Matusalemme) o addirittura immortali (Lazarus Long).

Altri scrittori si sono cimentati nella stessa impresa (Asimov e Anderson, solo per fare un paio di nomi)... Non sembra il caso di dar voti, disquisendo su chi sia stato il più abile "storico del futuro". E' interessante considerare, invece, la differenza tra il futuro di Heinlein e quello degli altri scrittori. L'attributo più indicato per definire la storia futura di Heinlein è "invitante". Heinlein, in fondo, è un ottimista, un inguaribile positivista, convinto che il destino dell'Uomo (inteso come Homo Tecnologicus Americanus, ovviamente) sia quello di vincere, di dominare. Ed ecco quindi che anche i disastri, nella sua cronologia, si incasellano come tessere di un mosaico globalmente radioso, in cui possiamo intuire senza fallo il lieto fine. Ecco come le guerre, le dittature, le catastrofi e le rivoluzioni non siano che difficoltà effimere, ostacoli di poco conto sul cammino del genere umano (meglio se guidato da ingegneri statunitensi con discreta preparazione militare).

E' singolare come i romanzi di Heinlein, per quanto fortemente amati dal pubblico, siano stati relativamente ignorati da Hollywood. Rispetto a scrittori come Crichton, Clarke, Ballard o Dick, Heinlein è stato trasposto cinematograficamente in quantità e qualità insignificanti. E ciò nonostante che molte delle sue opere gridino dalla voglia di diventare pellicola... Davvero si tratta di una disattenzione inspiegabile. Ma la congiura del silenzio, finalmente, sta per essere spezzata: è in arrivo sul grande schermo nientedimeno che il film tratto da Fanteria dello Spazio, per la regia di Paul Verhoeven. L'accoppiata tra il soggetto e il regista è di quelle che promettono sfracelli. Vedremo: se son rose, fioriranno. [Francesco qui dimentica Il terrore della sesta luna, ovvero Robert A. Heinlein's The Puppet Masters, di Stuart Orme, 1994, film in effetti da dimenticare... N.d.R.]

notizie biografiche

Robert Heinlein nasce a Butler (Missouri) il 7 Luglio 1907. E' il terzo di sette fratelli. Nel 1924 si diploma alla Central High School di Kansas City. Nel 1925 si iscrive all'accademia navale di Annapolis, ove si laurea nel 1929. In quello stesso anno sposa Leslyn MacDonald, da cui in seguito divorzierà.

Nei cinque anni successivi presta servizio a bordo di navi della Marina, tra cui la portaerei USS Lexington. Nel 1934 gravi motivi di salute (tubercolosi) lo costringono al ritiro. Ha ventisette anni: la sua vita è a una svolta.

Per qualche tempo si dedica agli studi: coltiva il sogno di diventare astronomo, e a questo scopo frequenta corsi avanzati di matematica e fisica presso la UCLA. Ma la cattiva salute, ancora una volta, gli blocca il cammino. Si interessa quindi di vendite immobiliari, di miniere, di politica, ma appare chiaro come non sia quella la sua strada.

E giunge il 1939. Heinlein si imbatte per caso, sulla rivista Thrilling Wonder Stories, nel bando di un concorso letterario: cinquanta dollari per il miglior racconto di fantascienza. Quasi per scherzo, egli compone La linea della vita, la sua prima opera letteraria. Non vince il concorso, ma il racconto gli venne subito richiesto da da John W. Campbell, mitico direttore di Astounding Science Fiction. Campbell comincia ad acquistare regolarmente gli scritti di Heinlein, che commenta: Da quanto tempo esiste questa pacchia? Perché nessuno me lo aveva detto?

Tra il 1942 e il 1945 Heinlein lavora come ingegnere al Naval Air Experimental Center di Philadelphia. Nel 1948 sposa in seconde nozze Virginia Gerstenfeld (detta "Ginny"). Nel 1956 vince il premio Hugo per il racconto Stella Doppia. L'anno successivo fa il bis con il romanzo Fanteria dello Spazio. Altri due Hugo gli vengono assegnati nel 1962 (per Straniero in terra straniera) e nel 1967 (La Luna e' una severa maestra).

Nel 1969 commenta con Walter Cronkite il primo allunaggio. Muore a ottant'anni, il 9 Maggio 1988 a Carmel, California.

bibliografia

Romanzi:

Beyond This Horizon, 1942

Oltre l'orizzonte, tr. Maria Gallone, I Romanzi di Urania 15, 1953; Urania 635, 1974; Classici Fantascienza 30, Mondadori 1979

Rocket Ship Galileo, 1947

Razzo G.2, tr. Paola Franceschini, La Sorgente 1957

Space Cadet, 1948

Cadetti dello spazio, tr. Ettore Settanni, La Zebra Bompiani 1952; Tascabili Bompiani Ragazzi, 1979

The Red Planet, 1949

Il pianeta rosso, tr. Hilia Brinis, La Sorgente 1958; La Sorgente 1978; tr. Claudia Scipioni, ET Fanucci 1994

Farmer in the Sky, 1950

Pionieri dello spazio, tr. Hilia Brinis, La Sorgente 1957, La Sorgente 1978

The Puppet Masters, 1951

Il terrore dalla sesta luna, tr. Maria Gallone, I Romanzi di Urania 5, 1952; Omnibus, Mondadori 1963; Millemondiestate 1977, Mondadori 1977; Classici Fantascienza 74, Mondadori 1983; Oscar Fantascienza, Mondadori 1991; Mondadori, 1995

The Day After Tomorrow o The Sixth Column, 1951

La sesta colonna, tr. Lella Pollini, Galassia 24, La Tribuna 1962; come Sesta colonna, tr. Riccardo Valla, Cosmo Oro Nord 1974

Between Planets, 1951

Guerra nell'infinito, tr. Ugo Malaguti, Slan, Libra 1972

The Rolling Stones, 1952

L'invasione dei gattopiatti, tr. Lidia Lax, Fantascienza Junior, Rizzoli 1978

Revolt in 2100, 1953

Rivolta 2100, tr. Roberta Rambelli, Galassia 156, La Tribuna 1971; contiene anche i racconti: Coventry, Spostati

Starman Jones, 1953

Starman Jones, tr. Antonio Bellomi, Galassia 111, 1970; Cosmo Oro Nord 1989

Star Beast, 1954

Il cucciolo spaziale, tr. Hilia Brinis, La Sorgente 1959; La Sorgente 1978

Tunnel in the Sky, 1955

La via delle stelle, tr. Ugo Malaguti, Slan, Libra 1971

Double Star, 1956

Stella doppia, tr. Francesca D'Amelio, I Romanzi del Cosmo 7, Ponzoni 1957; tr. Riccardo Valla, Cosmo Oro Nord 1972

Time for the Stars, 1956

Astronave alla conquista, tr. Michele Lo Buono, La Sorgente 1958; come I sopravvissuti dello spazio, tr. Michele Lo Buono, La Sorgente 1978

The Door into Summer, 1956

La porta sull'estate, tr. Beata della Frattina, Urania 197, 1959; Urania 494, 1968; Classici Fantascienza, Mondadori 1982; Millemondiestate 1975, Mondadori 1975

Citizen of the Galaxy, 1957

Cittadino della galassia, tr. Giancarlo Cella, Romanzi del Cosmo, Ponzoni 1964; Cosmo Oro 1, Nord 1970; Tascabili Fantascienza Nord 1993

Methuselah's Children, 1958

I figli di Matusalemme, tr. Giacomo Fecarrotta, Urania 262, 1961; Urania 584, 1972; Oscar Mondadori 1977; Classici Urania, Mondadori 1984

Have a Space-Suit, Will Travel, 1958

La tuta spaziale, tr. Maria Todeschini, I Libri del duemila, 1961; Collana Avventura, AMZ 1971; come Ho la tuta: viaggerò nello spazio, tr. non indicata, Fantasia e Fantascienza, Minerva 1963

Starship Troopers, 1959

Fanteria dello spazio, tr. Hilja Brinis, Urania 276, 1962; Millemondiestate 1975, Mondadori 1975; Classici Fantascienza Mondadori 1980; I Massimi della Fantascienza, Mondadori 1984; Oscar Fantascienza, Mondadori 1992; Bestseller Oscar, Mondadori 1995

Waldo, 1959

Waldo o dell'impossibile, tr. Lella Pollini, Galassia 20, La Tribuna 1962

Stranger in a Stranger Land, 1961

Straniero in terra straniera, tr. Lucia Morelli, SFBC La Tribuna 1964; tr. Roberta Rambelli, Cosmo Oro Nord 1977; tr. Marco Pinna, IperFICTION, Interno Giallo/Mondadori 1994

The Unpleasant Profession of Jonathan Hoag, 1961

Il mestiere dell'avvoltoio, tr. Luigi Cozzi, Galassia 54, La Tribuna 1965; Galassia 226, La Tribuna 1977

Podkayne of Mars, 1963

Una famiglia marziana, tr. Hilya Brinis, Urania 323, 1963; Millemondiestate 1975, Mondadori 1975; Classici Urania 82, Mondadori 1984; come Podkayne ragazza di Marte, tr. Francesca Lazzarato, SuperJunior Mondadori 1988

Orphans of the Sky, 1963

Universo, tr. Antonangelo Pinna, Urania 898, 1965; Classici Fantascienza Mondadori 1977; I Massimi della fantascienza, Mondadori 1984

Farnham's Freehold, 1964

Storia di Farnham, tr. Ginetta Pignolo, Omnibus Mondadori 1965; Classici Urania, Mondadori 1987

Glory Road, 1965

La via della gloria, tr. Roberta Rambelli, SFBC, La Tribuna 1966; BUR, Rizzoli 1978

The Moon Is a Harsh Mistress, 1966

La Luna è una severa maestra, tr. Antonangelo Pinna, Urania 445-446, 1966; Millemondiestate 1977, Mondadori 1977; I Massimi della fantascienza, Mondadori 1984; Classici Urania, Mondadori 1994; I Libri di Urania, Mondadori 1994

I Will Fear No Evil, 1971

Non temerò alcun male, tr. Adriana Dell'Orto, Narrativa Moderna, Bompiani 1972; Tascabili Bompiani 1977

Time Enough for Love, 1973

Lazarus Long, l'immortale, tr. Roberta Rambelli, Cosmo Oro, Nord 1979

The Number of the Beast, 1980

Il numero della bestia, tr. Giacomo Gramegna, I Super, Sonzogno 1981

Friday, 1982

Operazione domani, tr. Vittorio Curtoni, Altri Mondi, Mondadori 1987; Urania 1157, 1992

Job [A Comedy of Justice], 1984

Il pianeta del miraggio, tr. Riccardo Valla, Altri Mondi, Mondadori 1990

The Cat Who Walks Trough Walls, 1985

Il gatto che attraversa i muri, tr. Gaetano Staffilano, Altri Mondi, Mondadori 1988

To Sail Beyond the Sunset, 1987

Oltre il tramonto, tr. Gaetano L. Staffilano, Altri Mondi, Mondadori 1989

Antologie:

Waldo & Magic Inc., 1950

Waldo - Anonima stregoni, tr. Roberta Rambelli, Biblioteca di Futuro, Fanucci 1979; contiene i romanzi brevi: Waldo - Anonima Stregoni

The Green Hills of Earth, 1951

Le verdi colline della Terra, tr. Paolo Busnelli, Robot 33, Armenia 1978; contiene i racconti: Dalila e lo spaziale - Camionista spaziale - La lunga guardia - Signori, accomodatevi - I neri pozzi della Luna - E' bello tornare a casa - Portiamo anche a spasso i cani - Agonia nello spazio - Le verdi colline della Terra - Logica dell'impero

Assignement in Eternity, 1953

Missione nell'eternità, tr. Maurizio Gavioli, Biblioteca di Futuro, Fanucci 1976; ET Fanucci 1992; contiene i racconti: L'eredità perduta - Altroquando - Jerry era un uomo - Abisso

The Worlds of Robert A. Heinlein, 1966

I miei mondi, tr. Gabriele Tamburini, Galassia 145, La Tribuna 1971; contiene i racconti: Uomini liberi - Esplosioni che capitano - Luce nelle tenebre

Minaccia dalla Terra, 1967

tr. Enrico Cecchini, Gamma 1967; contiene i racconti: Soluzione insoddisfacente - Minaccia dalla Terra - La congiuntura

Vortice nero, 1968

tr. Federico Valli e Ugo Carrega, Fantalibro De Carlo 1968; contiene i racconti: Vortice Nero - Nella trama del tempo

The Past Through Tomorrow Book One, 1977

La storia futura, tr. Giuseppe Lippi e altri, Oscar Mondadori 1987; contiene i racconti: La linea della vita - Le strade devono correre - A volte esplodono - L'uomo che vendette la Luna - Dalila e il costruttore spaziale - Autista spaziale - Requiem - Signori, seduti - I neri pozzi della Luna - "E' bello tornare a casa!"

The Past Through Tomorrow - Book Two, 1977

La storia futura: ancora più lontano, tr. Giuseppe Lippi e altri, Oscar Mondadori 1988; contiene i racconti: "Portiamo anche a spasso i cani" - Luce musicale - Mal di spazio - Le verdi colline della Terra - Logica dell'impero - Minaccia dalla Terra - "Se continua così" - Confino - Disadattato

Bibliografia tratta dal catalogo di Ernesto Vegetti.