La causa della morte non è stata comunicata, ma Ursula K. le Guin, 88 anni, non godeva di buona salute da qualche tempo. Secondo il comunicato diramato qualche ora fa dal figlio, Theo Downes-Le Guin, se è andata pacificamente nel pomeriggio dell'altro ieri, 22 gennaio.

Si dice spesso che il mondo è più povero, quando scompare qualcuno di importante. E nel caso di Ursula Le Guin ci sembra più vero che mai. Da tempo la Le Guin scriveva pochissimo, ma faceva sentire la sua voce, con messaggi forti, duri, incisivi. E questa voce mancherà, a un mondo che sembra averne bisogno soprattutto ora.

Nata in California, figlia di un antropologo, Alfred Louis Kroeber, e di una scrittrice, Theodora Kracaw, Ursula Le Guin è cresciuta nel miglior ambiente possibile per diventare scrittrice.

Aveva cominciato a scrivere prestissimo. Già a undici anni spediva il primo racconto ad Astounding, per vederselo però rifiutare. Solo negli anni Sessanta avrebbe cominciato a pubblicare regolarmente, prima con storie fantasy del ciclo di Orsinia, poi con i primi racconti del ciclo di Hain al quale appartendono tutti i suoi capolavori.

Alla fine degli anni sessanta in pochi anni pubblicava una serie di capolavori che l'avrebbero consacrata nell'olimpo dei due generi, fantasy e fantascienza. Nel 1968 pubblicava il primo romanzo del fortunato ciclo fantasy di Earthsea, A Wizard of Earthsea (Il mago di Earthsea). L'anno dopo pubblicava The Left Hand of Darkness (La mano sinistra delle tenebre) e nel 1974 The Dispossessed (I reietti dell'altro pianeta), vincendo con entrambi sia il Premio Hugo che il Premio Nebula. Avrebbe poi rivinto l'Hugo con The Word for World is Forest (Il mondo della foresta, 1976), il Nebula con Tehanu: The Last Book of Earthsea (L'isola del drago, 1990) e con racconto Solitude (Solitudine, 1994, su Robot 68), il World Fantasy Award con The Other Wind (I venti di Earthsea, 2001), il National Book Award con The Farthest Shore (La spiaggia più lontana, 1972).

Nel 2003 è stata nominata Grand Master della fantascienza, mentre nel 1995 le è stato conferito il World Fantasy Award alla carriera. Nel 2000 la Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti è stata nominata "Leggenda vivente". Tra i numerosissimi altri premi probabilmente il più prestigioso è stata la  Medal for Distinguished Contribution to American Letters assegnata nel 2014 dalla National Book Foundation. Il suo discorso di accettazione è rimasto nella storia.

A chi mi ha dato questo bellissimo premio, grazie. Dal cuore. Alla mia famiglia, ai miei agenti, ai miei editor dico: sappiate che se sono qui è anche merito vostro, e questo premio è tanto vostro quanto mio. E mi piace l'idea di accettarlo e condividerlo con tutti quegli scrittori che sono stati esclusi dalla letteratura così a lungo, i miei colleghi autori di fantasy e fantascienza, scrittori dell'immaginazione, che per cinquant'anni hanno visto questi bei premi andare ai cosiddetti "realisti".Sono in arrivo tempi duri, e avremo bisogno delle voci di scrittori capaci di vedere alternative al modo in cui viviamo ora, capaci di vedere, al di là di una società stretta dalla paura e dall'ossessione tecnologica, altri modi di essere, e immaginare persino nuove basi per la speranza. Abbiamo bisogno di scrittori che si ricordino la libertà. Poeti, visionari, realisti di una realtà più grande.

Qui la traduzione completa e il video del discorso:

Ursula Le Guin, ecco lo storico discorso al National Book Award

Ursula Le Guin, ecco lo storico discorso al National Book Award

Articolo di S* Lunedì, 24 novembre 2014

La scrittrice riceve a New York il prestigioso premio per la carriera letteraria e pronuncia un discorso di ringraziamento di grande impatto. Eccolo tradotto

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Delos Books ha pubblicato tre storie di Ursula Le Guin: il romanzo Paradisi perduti (Paradises Lost) e i racconti Solitudine (Solitude) su Robot 68 e La storia della moglie (The Wife Story) su Effemme 6. Inoltre il primo numero della rivista di studi critici, Anarres, è stato doverosamente dedicato a lei con uno speciale.

La famiglia di Ursula K. Le Guin è profondamente triste nell'annunciarne la morte, ieri pomeriggio.

Ursula K. le Guin, una delle grandi, è morta. Non solo una scrittrice di fantascienza: un'icona della letteratura.  – Stephen King

Sono molto triste. Che grande immaginazione, che mente forte e tagliente. – Margaret Atwood

Ho appena saputo della morte di Ursula K. Le Guin. Le sue parole saranno sempre con noi. Alcune di esse sono scritte nella mia anima. Mi manca e la ricordo come una persona spinosa e buffa, e mi manca e la ricordo come il più profondo e più intelligente degli scrittori. Sono ancora onorato di aver fatto questo. — Neil Gaiman

Sono seduta in aeroporto piangendo. Ursula Le Guin, ti sei portata via le mie parole. — Mary Robinette Kowal

Ho molto da dire sulla morte di Ursula Le Guin, magari domani. Per ora non riesco a dire altro che "dannazione". — John Scalzi

Per coloro che sono disperati a causa di Trump, ricordate che anche Ursula Le Guin era americana. – Jan Siegel