Lo scorso 6 novembre il U.S. Air Force Research Lab  ha firmato un contratto da 26,3 milioni di dollari con Lockheed Martin per sviluppare armi laser sufficientemente leggere e compatte da poter essere installate sui jet da combattimento.  Il connubio alta potenza/piccolo ingombro è il salto di qualità che mirano a raggiungere gli ingegneri della famosa azienda di Bethesda.

Attualmente la maggior parte dei sistemi laser, adeguatamente potenti ed efficaci per finalità offensive, è troppo pesante e ingombrante per essere trasportata da un caccia, infatti è destinata normalmente ad un uso terrestre e marino.  Da qui la sfida di “far volare” questi dispositivi puntando a ridurre le dimensioni e il peso. È emozionante vedere questa tecnologia abbastanza matura da poter essere incorporata in un aereo ha detto Rob Afzal, un ricercatore di sistemi di armi laser della Lockheed Martin.

Il primo test è previsto da contratto per il 2021, ma già la mente e l’ambizione dei ricercatori va ancora più avanti pensando al salto successivo: equipaggiare degli stessi dispositivi anche i soldati. Vedo le armi laser e le armi cinetiche fianco a fianco sul campo di battaglia ha dichiarato Iain McKinnie, responsabile dello sviluppo del business per i sensori e i sistemi laser alla Lockheed Martin. Le armi oggetto della ricerca saranno finalizzate alla distruzione o disabilitazione di razzi, droni e veicoli.

Per gli appassionati di film di fantascienza, una piccola delusione: a differenza dei coloratissimi laser a forma di proiettile che volano avanti e indietro tra Imperiali e Ribelli nella saga di Star Wars, o dei raggi ai quali ci ha abituati Star Trek, le armi laser della vita reale sono invisibili e viaggiano verso i loro obiettivi alla velocità della luce. Addio alla guerra spettacolo?