Jack McDevitt è un autore sconosciuto da noi ma di buon successo negli Usa, che può vantare quantomeno il tentativo di scrivere storie più votate al sense of wonder, che ultimamente sembra diventata una brutta parola, unito a un pizzico di mistero.

Così, anche se probabilmente non avremo modo di leggerlo anche qui da noi (l’unico suo romanzo uscito in italia è Il sonno degli dei, pubblicato da Urania nel 1998), si può almeno conoscere il suo Seeker, fresco vincitore del Southeastern Science Fiction Achievement 2006 come migliore romanzo.

La storia parte da una spedizione spaziale divenuta leggenda quando, nel 2668, un gruppo di persone vessate dal governo dittatoriale vigente sulla terra, decide di partire alla ricerca di un posto “così lontano che nemmeno dio potrà trovarlo” e fondare una colonia il cui nome doveva essere Margolia.

Il gruppo parte su due astronavi, la Seeker e la Bremerhaven e di loro non si sa più nulla.

Passano novecento anni e la storia di Margolia ha acquisito il sapore di una leggenda paragonabile ad Atlantide, tutti ne parlano ma nessuno sa se sia mai successo davvero. Sono stati scritti quantità di libri sull’argomento, hanno realizzato l’equivalente del futuro dei film su Margolia, molte spedizioni sono partire alla sua ricerca, in uno spazio che è stato ampiamente colonizzato dagli umani.

Poi, un giorno, una coppa con la scritta Seeker, arriva tra le mani del cercatore di oggetti antichi Alex Benedict, ed il suo desiderio di scoprire la verità dietro la leggenda lo porterà ad affrontare un viaggio incredibile.

Del suo personaggio l’autore ha detto che “lungi dall’essere quello che deve scoprire chi è stato l’assassino, è più uno che vuole capire come un evento inesplicabile possa avere avuto luogo.” Insieme a Benedict viaggia la sua pilota e co-protagonista Chase Kolpat, che è anche la voce narrante della storia.

Seeker è la terza avventura del duo, dopo A talent for war (1989) e Polaris (2004), ma McDevitt è autore anche di altri romanzi non connessi con questa serie.

Dell’autore è stato detto che ha la capacità di far sembrare reali i personaggi e le loro motivazioni e di aver creato un mondo in cui il più lontano futuro e le più oscure leggende convivono alla perfezione.

Insomma, per chi ne ha la possibilità, sarebbe l’inizio di un gran bel viaggio.