In un futuro non troppo lontano gli alieni hanno invaso la Terra e l'umanità è stata costretta a rifugiarsi sugli altri mondi del sistema solare, con l'eccezione di Giove e delle sue lune.

Questo lo scenario della serie degli Otto Mondi, creata da John Varley per ambientarvi diversi romanzi e racconti di fantascienza, ciascuno dei quali autoconclusivo.

In Italia sono stati tradotti due romanzi della serie, ora è la volta di Irontown blues, ambientato sulla Luna e pubblicato sul numero di giugno di Urania.

Il nostro satellite ha zone coperte con cupole trasparenti che racchiudono aree residenziali e residenze sotterranea abitate dalla parte più povera della popolazione.

Poi c'è Irontown, un canyon dove entrare è facile ma uscire no; proprio lì un'improbabile coppia di investigatori dovrà risolvere il caso di Mary Smith.   

Il libro

Sotto l’ipnotica danza di un ventilatore a pale, una donna vestita in stile retrò noir – volto velato di nero, cappellino a pavone, larghe spalline, tacchi quadrati – si accomoda nell’ufficio dell’agenzia investigativa “Sherlock e Bach”. Tranquilli, non avete sbagliato blog, e non siete neppure in un romanzo di Raymond Chandler. L’edificio in questione si trova in un canyon artificiale su Luna, e la storia inizia secoli dopo il 1939, a migliaia di chilometri dalla vecchia Terra, ormai in mano all’Invasore. Chris Bach, ex poliziotto, è un investigatore privato della colonia lunare, e Sherlock è il suo fedele segugio geneticamente modificato.

Ero sorpreso. Sherlock è uno dei cani più pigri di Luna, e di solito affetta un atteggiamento da “ho già annusato tutto”. Un odore capace di farlo alzare dal suo amatissimo tappeto e di fargli attraversare tutta la stanza per annusarlo meglio doveva essere davvero molto interessante.

La cliente è Mary Smith, una donna affetta da paralebbra alla ricerca della persona che l’ha infettata, un uomo incontrato per caso in un locale del Livello Cinquantasei. Ormai la medicina permette veri e propri miracoli, dallo staccarsi e riattaccarsi gli arti a piacimento, alla conservazione in vita di teste mozzate… alla moda delle malattie autoinflitte per “bellezza”. Malattie che però non sono trasmissibili. E soprattutto, sono sempre facilmente curabili, mentre la lebbra presa dalla donna non lo è. Chi è il misterioso lebbroso che l’ha infettata? E a quale scopo?

Per trovare le risposte, il detective Bach dovrà recarsi nel luogo più miserabile di tutto il satellite, un covo di sociopatici, violenti, paranoici e criminali nati. Una terra di nessuno chiamata Irontown.

L'autore

John Varley, nato ad Austin, Texas, nel 1947, ha studiato fisica e poi letteratura inglese. Interrotti gli studi, ha cominciato a lavorare e negli anni Settanta ha raccolto i suoi primi racconti di fantascienza nell’antologia The Persistence of Vision. I suoi romanzi maggiori, contraddistinti da un solido retroterra scientifico, sono Linea calda Ophiucus (1977), Titano (1979), Nel segno di Titano (1980), Millennium (1983) e Demon (1984).

John Varley, Irontown blues (Irontown blues, 2018), Mondadori, Urania 1739, Euro 7,90, ebook disponibile, Euro 5,99