Ok, se state leggendo vuol dire che avete già visto il nuovo film, o non vi preoccupa troppo conoscere questo dettaglio, che comunque non incide quasi nulla sulla trama.

Era in effetti una delle domande che molti si sono posti quando è stato annunciata la produzione del quinto film di Indiana Jones. Mutt, il personaggio interpretato da Shia LaBeouf, figlio di Henry Jones e Marion (Karen Allen), che fine avrebbe fatto?

In Indiana Jones e il quadrante del destino la sua esistenza viene cancellata con una battuta, quando Jones confessa che se avesse la macchina del tempo tornerebbe indietro per impedire a suo figlio di arruolarsi e morire in guerra.

È un momento teoricamente tragico del film, ma ascoltando bene in sala abbiamo sentito distintamente il sospiro di sollievo del pubblico… 

Mutt finì per essere eliminato perché si arruolò nell'esercito e fu ucciso in azione. La decisione di eliminare Mutt non è stata presa a causa delle sue affermazioni su Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo o di ciò che ha detto su Spielberg, ma questo non ha aiutato. Il regista James Mangold ha voluto prendere una direzione diversa.

Che finisse più o meno così era prevedibile, viste le dichiarazioni di LaBeouf che seguirono all'uscita del film. LaBeouf, un paio d'anni dopo l'uscita del Teschio di cristallo, dichiarò al Los Angeles Times che il film aveva fatto cilecca e che c'era un motivo se non era universalmente accettato. Fin qui, opinioni abbastanza condivisibili. Ma poi, nel 2016, LaBeouf aveva dichiarato a Variety: Non mi piacciono i film che ho fatto con Spielberg aggiungendo di aver trovato deludente lavorare con il regista: Non è tanto un regista quanto una fottuta azienda. Harrison Ford gli diede dell'idiota per aver detto queste cose.

Ovviamente, Mangold non ha citato questi fatti quando gli è stato chiesto perché il figlio di Jones era stato cancellato.

È una cosa separata da tutti gli intrighi politici riguardanti film che non ho fatto io. O facevo un film tutto su loro due o dovevo trovare un modo per non avere [Mutt] in giro, perché era un personaggio troppo importante nel film precedente per far finta che non esistesse. Penso che la sua storia non funzionasse così bene nel film precedente. Mi sono orientato verso qualcos'altro perché era più interessante per me".

Mangold insomma voleva esplorare cosa significasse per Indy guardare indietro a una vita di rimpianti e perdite e trovarsi pronto a scomparire nella storia. Se avesse inserito il figlio, avrebbe finito per forza per essere un film sul rapporto tra Indiana e il figlio, magari riproponendo a parti invertite lo schema dell'Ultima crociata, con un padre anziano e legato a valori un po' superati e un giovane audace e pronto a correre rischi.Ma alla fine Il quadrante del destino non è proprio esattamente questo, con la figlioccia al posto del figlio?

Nel film apprendiamo che Indiana e Marion si sono separati dopo la morte di Mutt e Indy rimpiange di non aver cercato di impedirgli di arruolarsi nell'esercito. C'è una trama emotiva che guida le motivazioni di Indy.

Gli appassionati di Indiana Jones probabilmente sono soddisfatti così. E soprattutto del fatto (e qui lo spoiler un po' c'è) che Indiana Jones non riesca a usare la macchina del tempo per realizzare il suo desiderio…