È iniziato il primo novembre la 22° edizione del Trieste Science Plus Fiction Festival, il festival del film fantastico che si tiene nel capoluogo giuliano ed è organizzato dalla Cappella Underground con la collaborazione di numerosi enti locali.

Contemporaneamente alla manifestazione si tengono gli incontri di MondoFuturo. Il 3 novembre si sono svolti nella Sala Adriatica del Double Tree Hilton Hotel i panel Giochi… fantastici e Fanta-scienza e realtà.

Giochi… fantastici, tenuto da Roberto Furlani (scrittore e curatore di antologie di genere fantascientifico) e Lorenzo Davia (scrittore e level designer) e moderato da Fabio Novel (scrittore e curatore) affronta i rapporti tra la narrativa di fantascienza, nelle sue diverse forme espressive, con la dimensione del gioco, che può essere l’oggetto della narrazione o il punto di partenza per la costruzione di un universo immaginario. Il videogame è l’esempio più semplice di questo complesso rapporto, dove i giochi impattano in modo significativo sull’estetica e sul contenuto dell’immaginario condiviso, con la nascita di generi letterari quali il LitRPG e importanti influenze in campo cinematografico. I due relatori hanno accompagnato il pubblico nella lunga storia delle relazioni tra fantascienza e gioco, attraversando assieme il mondo intricato della narrazione transmediale.

Da sinistra a destra Roberto Furlani, Fabio Novel, Lorenzo Davia e Francesco Ruzzier (La Cappella Underground)
Da sinistra a destra Roberto Furlani, Fabio Novel, Lorenzo Davia e Francesco Ruzzier (La Cappella Underground)

Il panel successivo, Fanta-scienza e realtà, è stato tenuto da Simonetta Olivo (scrittrice e psicologa) e Marco Passarello (giornalista e curatore), e moderato da Fabio Pagan (giornalista). L’antologia Fanta–Scienza 2 di Marco Passarello, edita da Delos Digital, con 9 racconti ispirati all’attività di ricerca condotta nei laboratori dell’Istituto Italiano di Tecnologia, preceduti dall’intervista agli scienziati di riferimento, continua la tradizione di un immaginario fantascientifico che si nutre di realtà, la descrive, la utilizza per costruire ponti concettuali col futuro che sarà e con i passati che avrebbero potuto essere.

Simonetta Olivo ha spiegato come nella gran parte della letteratura fantastica contemporanea, compresa quella italiana, il confine fra fantascienza e realtà si è assottigliato: un’espressione del senso di straniamento che in molti proviamo a causa dell’accelerazione tecnologica e dell’avverarsi degli scenari più cupi della distopia, tanto che in molti si chiedono se la fantascienza si stia realizzando in questo nostro presente. D’altra parte, ha concluso Simonetta, molte battaglie sociali stanno usando la fantascienza per portare al mondo le loro tematiche, dal femminismo al queer all’approccio post-coloniale.