Nel giugno del 1969 il mondo è cambiato per sempre: i russi sono arrivati per primi sulla luna, battendo gli americani. Ma questo avrebbe cambiato per sempre la direzione della corsa allo spazio, anzi  gliene avrebbe data una, almeno nella serie di Apple TV+ For All Mankind. Oggi arriva la terza stagione, che come ha rivelato il protagonista Joel Kinnaman raggiunge nuovi livelli.

Salto nel tempo

Come ricorderete, la seconda stagione si era trasformata rapidamente dalla colonizzazione della luna allo scontro americani/russi, che avrebbe visto anche il sacrificio di due astronauti. Poi nell'ultima scena dell'ultimo episodio, saltavamo al 1995 e scoprivamo la superficie di Marte e il piede di un astronauta compiere un altro grande passo per l'umanità. Ecco poi arrivare il sette giugno l'Inside Look che vedete qui sopra, intitolato The Race to Mars. La voce fuori campo rivela della ricerca di vita su altri pianeti e di come questo cambierebbe la realtà come la conoscono gli abitanti del pianeta Terra. Poi Joel Kinnaman, ovvero Ed Baldwin, ex astronauta poi diventato direttore dell'ufficio astronauti, dichiara che la terza stagione compie un salto avanti nel tempo di circa dieci anni rispetto alla seconda. Ben Nedivi, sceneggiatore, co-creatore e produttore esecutivo della serie, aggiunge che gli anni novanta di questa realtà alternativa hanno visto una forte evoluzione tecnologica. Non solo la base sulla luna, ma hotel in orbita

La corsa allo spazio è in pieno sviluppo, così come lo è il turismo spaziale.

E l'idea di inoltrarsi ulteriormente nello spazio è la vera forza motrice per la corsa vero Marte. Shantel VanSanten, ovvero Karen Baldwin, parla di come raggiungere il pianeta rosso sia diventata una reale possibilità, dipende da chi ci arriverà per primo. Perché ora gli sfidanti sono tre, la NASA, i russi e una compagnia spaziale privata chiamata Helios, guidata dal miliardario visionario Dev Ayesa (Edi Gathegi, The Blacklist). Wrenn Schmidt, ovvero Margo Madison, direttrice del centro spaziale alla NASA rivela che i tre sfidanti si daranno battaglia per arrivare primi mentre la guerra fredda si fa sempre più complicata.

Scala più ampia

Come viene detto in The Race to Mars, questo porta la storia a una scala più ampia, all'ambizione di colonizzare Marte su larga scala, il che crea una nuova base  Jamestown e nuovi sacrifici. Eppure  i protagonisti guardano già oltre Marte verso i nuovi confini come le lune di Saturno, perché come dice una delle protagoniste

Gli esseri umani si chiedono sempre: cosa c'è dietro la prossima collina?

L'ampiezza della storia si vede anche nella struttura degli episodi. Il sito Collider (come molti altri siti americani) ha avuto modo di vedere in anteprima otto dei dieci episodi della stagione e ha dichiarato che il primo sembra un finale di stagione, ma non è l'unico, molti altri hanno un tono così epico da sembrare tutti dei finali di stagione. Kinnaman ha aggiunto che quando gli avevano proposto la serie gli aveva mostrato un arco narrativo in cinque stagioni, ma la storia si è evoluta così velocemente che ora il futuro è ancora tutto da scoprire e che, anche se non ancora confermata ufficialmente, Ronald D. Moore, lo showrunner della celebrata Battlestar Galactica, è già al lavoro sulla quarta stagione.

I dieci episodi della terza stagione di For All Mankind debuttano oggi 10 giugno su Apple TV+ con cadenza settimanale, vi lasciamo con il trailer ufficiale in italiano e in lingua originale.