Nelle ultime settimane sono emersi dettagli molto significativi sulla serie The Man Who Fell to Earth, basata sul romanzo del 1963 dello scomparso Walter  Tevis (lo stesso di La regina degli scacchi di Netflix) e sul film di culto del 1976 immortalato da David Bowie, da noi intitolato L'uomo che cadde sulla Terra, soprattutto il dettaglio più importante è che non siamo di fronte a un tentativo di remake e nella giornata di ieri il canale via cavo Showtime ha rilasciato i primi cinque minuti del primo episodio.

La storia continua

I due showrunner Alex Kurtzman e Jenny Lumet anche al comando della galassia in streaming di Star Trek lo avevano dichiarato fin dall'inizio, la serie non sarebbe un remake dell'originale, non avevano alcuna intenzione di toccare un film diventato parte della storia del cinema. E infatti abbiamo scoperto che The Man Who Fell to Earth è a tutti gli effetti una serie sequel, ambientata ai giorni nostri. Faraday (Chiwetel Ejifor, Doctor Strange e prossimo sequel) è un alieno in arrivo dal pianeta Anthea, lo stesso di Thomas Jerome Newton della storia originale, arrivato sulla Terra con la missione di salvare il suo pianeta e destinato a un finale amaro (sia nel romanzo che nel film). Faraday arriva sul nostro pianeta in un momento cruciale nell'evoluzione umana, ha potere di cambiarne il futuro, con l'aiuto della scienziata caduta in disgrazia Justin Falls (Naomie Harris, No Time to Die). Ma prima deve confrontarsi con il suo passato proprio attraverso Thomas, ancora vivo, invecchiato e disilluso, interpretato da Bill Nighy (Pirati dei Caraibi – La maledizione del forziere fantasma, 2006).

L'inizio

I primi cinque minuti del primo episodio, che potete scoprire qui sotto, vedono due momenti alternarsi: Faraday sta tenendo un discorso che potrebbe assomigliare a un TEDtalk e nel frattempo, nei flashback, scopriamo il suo arrivo sulla Terra e la sua trasformazione da alieno a umano. Nel suo discorso con un pubblico che pende dalle sue labbra, Faraday chiede

Come siamo arrivati qui? In questo posto? In questo momento?

E prosegue dichiarando che se potessimo vedere la forma cosmica delle scelte da noi compiute, sembrerebbe una linea temporale dritta, una scala, un disegno di Mœbius? Lui è arrivato qui perché la sua scelta era semplice: vivere o morire. È un immigrante, un rifugiato, per sopravvivere ha dovuto rinascere, per evolversi ha dovuto indossare una nuova pelle, come Lazzaro ha dovuto emergere dalla valle delle ombre e diventare qualcosa di più

Il che ci porta al motivo per cui siamo qui, alla domanda che tutti si pongono: chi sono io?

Prosegue poi aggiungendo che nell'uragano di teorie comparse in rete dove si cercavano ogni possibili pezzi della sua vita, lui era una formica di fuoco socialmente e drammaticamente reclusa, che ha delle allucinazioni con il suo esercito nel suo bunker nel deserto che ha la forma di un uovo. Lo chiamano un tiranno, un re, un Willy Wonka dio della tecnologia, in cima alla sua scala divina, con i suoi segreti. Ed è tutto vero, almeno la parte dei segreti, ma ora non è più così. Così non dirà altro. Quando la gente parla del suo lavoro, sente parole come rivoluzione, ma oggi, quella scatola che ha in mano eliminerà la R di rivoluzione (diventando evoluzione, che funziona solo in inglese), che contiene il prossimo passo nella grande timeline. Ma prima vuole raccontare la sua storia di come l'ha creata e di come ha creato sé stesso lungo il cammino. È semplice, lo ha fatto per tutto ciò che si è lasciato alle spalle, la sua casa, la sua famiglia. Ha dovuto ricostruire tutto quello che aveva perso

Ho dovuto imparare come diventare un essere umano.

Volete sapere cosa contiene la scatola? I dieci episodi della prima stagione di The Man Who Fell to Earth arriveranno negli States il 24 aprile su Showtime con cadenza settimanale, vi terremo al corrente sull'arrivo da noi e vi lasciamo con i primi cinque minuti del primo episodio.