In questi giorni hanno debuttato due dei progetti più ambiziosi di Syfy: Childhood's End, che però ha il formato autoconclusivo di una miniserie in tre episodi, e The Expanse, telefilm con il quale la rete vuole dare nuova vita e forma alla Space Opera.

Lo showrunner Mark Fergus ha raccontato a Blastr l'universo in cui ci stiamo per inoltrare.

Il tono

Noi siamo dei grandi fan di Blade Runner e Dark City, ma volevamo stare il più lontano possibile dalla classica resa visiva con luce blu fredda/buio perenne che contraddistingue questo tipo di genere. 

Il nostro obiettivo era creare un mondo funzionale e realistico, dove l'estetica è dettata dai costi di una colonizzazione spaziale. Per esempio le strade che Miller (Thomas Jane) pattuglia su Ceres sono ispirate alle bidonville di Rio De Janeiro, che in realtà sono piene di colori e di vita, non solo povertà.

Il passato di Miller

Il protagonista è un personaggio affascinante e complesso, abbiamo voluto esplorare come è arrivato a quel punto della sua vita in cui lo troviamo [cosa che non appare nel primo romanzo] e come il suo passato si riflette nella storia. 

Insieme agli autori dei romanzi abbiamo rivisitato il suo passato e portato alla luce quegli elementi che lo hanno reso ciò che è nel presente: un ragazzino abbandonato a sé stesso che ha dovuto combattere per la pura sopravvivenza nelle strade di Ceres.

Inoltrandoci negli episodi scopriremo perché è così determinato a ritrovare Julie Mao (Florence Faivre) e cosa lei rappresenta ai suoi occhi.

Miller può sembrare il classico investigatore hard boiled, ma dove arriverà come essere umano stupirà tutti. Ogni umiliazione, ogni delusione, ogni mazzetta che ha preso e corruzione che ha accettato, lo hanno preparato per un destino che non può immaginare.

Il cappello

Oh si, è stato fonte di dibattito dal primo giorno. Nel romanzo fa parte del look standard da investigatore, ma sullo schermo c'era il rischio di creare un'affettazione in grado di condizionare il personaggio. Ma abbiamo avuto l'opportunità di creare una backstory su come il cappello sia arrivato nella sua vita, chi glielo ha dato e cosa significa per lui. Il cappello ha una sua identità e rappresenta il motivo per cui Miller rifiuta la sua identità di Belter e accetta la corruzione nella sua vita.

Le Nazioni Unite come non le avete mai viste

Nella nostra storia le Nazioni Unite sono l'unico governo a capo di Terra e Luna. Una delle sue direttive essenziali sulla sicurezza e di proteggere la Terra dalle crescenti minacce provenienti da Giove e dalla Outer Planets Alliance, e proteggere i suoi interesse economici, che si allargano a tutto il sistema solare.

Questa versione delle N.U. è stata rappresentata in modo molto realistico nell'arco dei romanzi, mostrando l'unione di tutti i governi per il bene comune e la sopravvivenza a dispetto della sovrappopolazione e i problemi ambientali.

Ma questo corpo governativo non è più così illuminato: gli esserei umani continuano a non saper gestire il potere e la strada per l'inferno è sempre lastricata di buone intenzioni.

I segreti

I nostri personaggi hanno degli obiettivi che portano con sé grandi rischi e la vera domanda è fin dove sono disposti a spingersi per ottenerli. È questo che volevamo fare: dare a tutti loro dei difetti e delle virtù per poi vedere quale strada avrebbero scelto sotto pressione.

Miller riscoprirà il suo scopo, diventanto l'eroe che era destinato a essere? Holden (Steven Strait) ha voltato le spalle alle responsabilità per motivi che scopriremo più avanti, eppure non può evitare di fare la cosa giusta quando è il momento. Tornerà strisciando nella sua apatia o diventerà il leader che doveva essere? Fin dove si spingerà Avasarala (Shoreh Aghdashloo) per proteggere il suo pianeta? Capirà che per la sopravvivenza della Terra deve creare un ponte verso i suoi nemici o cederà al lato oscuro?

Raccontare un mondo

Uno dei nostri comandamenti è: non ammazzare di spiegazioni gli spettatori.  Amiamo quel tipo di telefilm in cui vieni catapultato in un mondo come un turista: inizialmente ti chiedo cosa significhi quel cartello e cosa stiano dicendo quelle persone, poi un po' alla volta cominci a capire, osservando e relazionandoti con il mondo intorno a te.

Non vogliamo fare lunghe disquisizioni, gli spettatori sono abbastanza svegli da capire le cose da soli: date loro un puzzle e loro uniranno i pezzi. E se non ci riescono andranno online alla ricerca della soluzione. È come in Game of Thrones: vedi svelarti tutte queste storie separate tra loro e poi cominci a capire che si tratta di un unica grande tela che va dispiegandosi davanti a te.

E siamo molto fortunati di avere avuto una simile opportunità grazie a questa saga.

Voi avete visto The Expanse? Cosa ne pensate?