Da quando la Alcon Entertainment ha rilevato i diritti sui sequel e gli eventuali prequel di Blade Runner, si sono susseguite in continuazione voci sulla composizione della squadra che avrebbe riportato sul grande schermo il conflitto tra umani e replicanti. Se Bud Yorkin si era ritagliato da subito il ruolo di produttore nell'accordo con Broderick Johnson e Andrew Kosove, co-fondatori della Alcon, il primo tassello del difficile mosaico volto a doppiare la vetta del prototipo è stata la riconferma di Ridley Scott dietro la macchina da presa.

Intanto la compagine produttiva si è arricchita, coinvolgendo gli executive producers Frank Giustra e Tim Gamble della Thunderbird Films. La primavera scorsa Scott confermava in un'intervista rilasciata al quotidiano britannico Independent la sua intenzione di coinvolgere ancora Harrison Ford nei panni del cacciatore di taglie Rick Deckard, con ogni probabilità non da protagonista, ma in un ruolo chiave. La compagnia di produzione ha smentito ogni trattativa con l'attore americano e nel frattempo Scott ha dovuto fronteggiare le ire dei fan di mezzo mondo per il mezzo passo falso di Prometheus, specie se considerato nell'ottica di una rivisitazione della mitologia di Alien, come ribadito in più sedi dallo stesso regista inglese.

Nell'agosto 2011 Scott aveva dichiarato di voler entrare in produzione con Blade Runner 2 entro un anno e mezzo, ma a quanto pare le vicissitudini degli ultimi mesi hanno dilatato i tempi. Comunque, se non altro sembrerebbe che qualcosa si sia mosso sul versante chiave della sceneggiatura: secondo i rumor riportati da The Wrap, Scott in persona avrebbe scelto Michael Green per occuparsi dello script.

Il giovane autore americano non è un esordiente, sebbene il suo nome sia sconosciuto ai più. Dopo il debutto come sceneggiatore di fumetti su testate storiche come la serie Superman/Batman, Green ha collaborato nel ruolo di produttore a Smallville ed è stato inoltre co-produttore esecutivo e sceneggiatore di alcuni episodi di Heroes. Nel 2009 ha creato per la NBC Kings, una riproposizione della storia biblica di Davide ambientata in un presente alternativo, interrotta dopo soli tredici episodi per il deludente riscontro da parte del pubblico.

Nel 2011 entra nella squadra di Lanterna Verde di Martin Campbell sotto l'egida del produttore Greg Berlanti (già suo collega nei teen drama Everwood e Jack & Bobby), lavorando alla sceneggiatura con lo stesso Berlanti, Marc Guggenheim e Michael Goldenberg. La superproduzione dedicata allo storico eroe DC Comics viene poco apprezzata dalla critica e risulta fallimentare al botteghino. Malgrado ciò, con la metà di questa stessa squadra (vale a dire Berlanti e Guggenheim), Green è tornato all'opera sulla sceneggiatura di Flash, film attualmente in stato di sviluppo ma vincolato all'incerto destino della Justice League of America.

Da cosa partirà per questo delicato incarico, è ancora presto per dirlo. A questo punto, potrebbe essere messa in discussione anche l'idea originaria di Scott di incentrare la storia su un forte personaggio femminile, denominatore comune di una fetta importante della sua produzione. Vale la pena comunque ricordare che Green ha da poco completato in collaborazione con Stuart Hazeldine il copione di Gods and Kings, un biopic dedicato alla figura di Mosè che potrebbe essere girato da Steven Spielberg.

Insomma, un autore non proprio dal pedigree del fuoriclasse, ma un mestierante con qualche buon colpo nel suo repertorio e, potremmo azzardare, con un interesse ricorsivo per la tradizione ebraico-cristiana. In ogni caso, forse non esattamente il tipo di curriculum che gli appassionati potrebbero essere disposti a considerare per il seguito di un film divenuto di culto, fondativo del nostro immaginario contemporaneo. D'altro canto autori in partenza molto più titolati hanno già dimostrato di poter rimediare sonore cantonate, come nel caso di Damon Lindelof con Prometheus (o, non dimentichiamo neanche quello, Cowboy & Aliens). Hollywood, a quanto pare, è disposta a concedere un'occasione a tutti. Vedremo se Green saprà giocarsi al meglio la sua prima chance da solista.