La fantascienza è un genere da maschi? I sondaggi sembrerebbero confermare che i lettori sono molti più delle lettrici. Ma quando si parla di autori, il discorso cambia.

Non solo le scrittrici di fantascienza sono numerose e sono sempre state presenti nel genere – dalla “fondatrice” Mary Shelley a grandissimi maestri come Ursula Le Guin o Connie Willis – anche se a volte nascoste sotto pseudonimi maschili o ambigui come James Tiptree o C.L. Moore.

In Italia quella della fantascienza scritta da donne è una solida tradizione che nasce insieme alla fantascienza italiana, con Gilda Musa, Anna Rinonapoli, Roberta Rambelli, fino ai giorni nostri. È di poco tempo fa l'annuncio che una donna, Clelia Farris, ha vinto il premio Odissea, e sarà suo il terzo volume italiano dell'omonima collana.

In questo numero estivo della nostra rivista di approfondimento curata da Carmine Treanni, come da tradizione uno speciale dedicato alla narrativa, ne abbiamo chiamate nove: autrici pubblicate ed esordienti, autrici cyberpunk o tendenti al fantasy, autrici delicate e persino violente. Due autrici Delos Books come Elisabetta Vernier a Milena Debenedetti, autrici che hanno già al loro attivo diversi libri come Antonia Romagnoli e autrici già apprezzate per i loro splendidi racconti anche sulle nostre testate come Irene Vanni, Silvia Castoldi, Selene Verri. L'unica scrittrice italiana ad  aver frequentato il Clarion, Anna Dal Dan. Un'esordiente come Danila Caputo e un'"allevatrice di storie" come Paola Preziati Scaglione.

Chi volesse tracciare una sintesi e indicare dove la fantascienza scritta da donne è diversa da quella scritta dagli uomini qui scroprirà che si tratta di una sfida persa in partenza.

Il numero è online all'indirizzo www.fantascienza.com/magazine/delos/116/. Entro luglio sarà disponibile anche la versione stampata. La copertina è firmata da Franco Brambilla, l'autore delle copertine di Urania.