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Il primo Alien non si scorda mai
Il capostipite della serie di Alien (in novembre in uscita la director's cut) coniugò per la prima volta due generi da sempre molto popolari: la fantascienza e l'orrore. Il film rimane tutt'oggi un magnifico esempio di cinema commerciale in grado di soddisfare anche i palati dei cinefili più raffinati.
LeggiTechnosciamano
Racconto di Andrea Venanzoni
Andrea Venanzoni è nato a Roma il 21 Giugno 1976. Tra il 1995 e il 1998 ho redatto la fanzine Halogen (dedicata a true crime, serial killer, arte deviante e letteratura estrema), in cui oltre a interviste con autentici assassini seriali americani ha pubblicato il suo primo racconto (e che oggi è diventata un romanzo). L'esordio ufficiale risale al 1998, con il racconto La prossima fermata pubblicato in Viaggi coi mezzi pubblici di trasporto, antologia curata da Giulio Mozzi e uscita per Il Poligrafo. Nel 1999 ha vinto il Premio speciale della Giuria nella terza edizione del Concorso Letterario Akery, con il racconto San Francisco e il racconto Graffiti è stato segnalato nel Concorso letterario indetto dalla casa editrice Nord. E' stato finalista nelle ultime due edizioni del Premio Alien con i racconti Fiori di Loto nel paradiso otaku (settimo classificato) e Technosciamano (decimo). Collabora con la rivista di cultura underground Cyberzone e con fanzine cartacee e siti web giapponesi dedicati a musica alternativa, erotismo, arte radicale. Attualmente, dopo aver terminato la stesura del romanzo Halogen, sta lavorando a del materiale riguardante la scena noise/true crime internazionale, con lo scopo di ricavarne un saggio che dovrebbe essere scritto a quattro mani con un noto criminologo italiano.
LeggiCome finì la vecchia Robot
Oggi cura Urania, la pubblicazione di fantascienza più venduta in Italia. Ma la sua prima esperienza di redazione e poi di cura di una rivista di fantascienza Giuseppe Lippi la fece proprio a Robot. Ecco la sua testimonianza in chiave brillante, e qualche considerazione sull'anima di Robot, com'era nel passato e com'è oggi.
LeggiAppropriazioni indebite di fantascienza
La fantascienza è probabilmente il linguaggio più adatto per comprendere il mondo di oggi. Ecco allora che viene utilizzata anche al di fuori del genere.
LeggiI curatori di Urania
Urania, e con essa l'immagine della fantascienza in Italia, è stata forgiata nei decenni dai suoi curatori. Ci racconta la loro storia proprio Giuseppe Lippi, che siede oggi sulla poltrona che fu di Giorgio Monicelli
LeggiFantascienza e pseudoscienza
"Vano è delle scene il diletto ove non miri a preparar l'avvenir" scriveva sul frontone del teatro Massimo di Palermo l'architetto Ernesto Basile. La fantascienza sembra cogliere in pieno questo invito intrattenendo e offrendo al tempo stesso mirabili esempi di comunicazione di cultura scientifica e pensiero razionale e liberale attraverso alcuni grandi autori che hanno segnato il genere. Non mancano però esempi di carattere opposto: in particolare nel decennio 1950 nel contesto fantascientifico trovarono un terreno fertile molte delle teorie pseudoscientifiche che trovano sostenitori ancora oggi.
LeggiLe sonde Voyager compiono 25 anni
Tra il 20 agosto e il 5 settembre 1977 venivano lanciate la Voyager 1 e la Voyager 2, forse le sonde più famose e fortunate della storia dell'esplorazione spaziale. Oggi, dopo un quarto di secolo, le due Voyager sono ancora lassù, a continuare l'esplorazione del cosmo "dove nessuno è mai giunto prima"...
LeggiTu sei un porco, E tu sei un maiale
Dopo la destra, la sinistra: Domenico Gallo, già attivista del collettivo Un'Ambigue Utopia, curatore per molti anni della fanzine Intercom, ripercorre la sua esperienza e cerca di capire quale possa essere, oggi, il ruolo della politica nella fantascienza e viceversa.
LeggiMystero
Una storia della fantascienza in Italia attraverso i numeri 1 delle riviste e collane pubblicate nel nostro paese dal 1952 ad oggi. Ci guida in questa galleria di rarità librarie il Catalogatore per eccellenza dell'editoria fantastica: Ernesto Vegetti.
LeggiCol cuore sulla Luna
21 luglio 1969, ore 4.57: Neil Armstrong scende la scaletta del modulo lunare e pronuncia la celebre frase: "E' un piccolo passo per un uomo, un passo gigante per l'umanità". Da allora è trascorso un trentennio. Ma veramente era la prima volta che un piede umano calpestava quel suolo? Noi cercheremo qui di dimostrare il contrario. L'uomo sogna di volare lassù da più di 2000 anni; cioè almeno dacché un astronomo greco, Ipparco di Nicea, intorno al 150 a.C. calcolò con strabiliante approssimazione la distanza della Luna. Oggi dunque riteniamo non inutile rammentare qualcuna delle altre migliaia di volte che il bisogno umano di compiere "folli voli" è riuscito a trascendere i limiti del nostro pianeta, e ci ha portati all'ombra di "quei" crateri, su "quei" mari silenziosi, fatti di polveri cadute dal cielo in miliardi di anni.
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