Anarres 3

Anno 3 numero 1 - 2018

Sommario

Editoriale

Editoriale

Salvatore Proietti

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Critica

Il club di lettura di James Tiptree Jr.; ovvero, una teoria mitocondriale della letteratura

Brian Attebery

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Precedenti all'organismo di cui sono parte, e allo stesso tempo mantenendo la loro autonomia di azione, i mitocondri offrono un utile modello per l'intertestualità della SF/F, e specialmente di quella delle donne. Il dialogo fra testi, e tra chi li scrive e legge, può essere riconosciuto e valorizzato al meglio soltanto se si consente alle comunità sorte dalla pratica della scrittura e della lettura di compiere il suo ruolo. La cancellazione della SF delle donne è funzione della cancellazione di questi sforzi collettivi, azioni che spesso vanno oltre nozioni autoritarie del controllo autoriale; in effetti, alla bloomiana "angoscia dell'influenza", tutta al maschile, si sostituisce un'"euforia dell'influenza" che, frutto della scrittura delle donne, consente una permanenza anche agli autori maschi omaggiati e riscritti.
Preceding the organism they are part of, yet at the same time retaining an autonomous agency, mitochondria offer a useful model for the intertextuality of SF/F, especially by women. Dialogue among texts, as well among their writers and readers, can be better recognized and appreciated only if we allow the communities stemming from writerly and readerly practices to play out its role. The erasure of women's SF is a function of the erasure of these collective endeavors, often acting beyond authoritarian notions of authorial control; indeed, the Bloomian male "anxiety of influence" is replaced by an "exhilaration of influence" which, based on women's writing, grants permanence to the male authors present in homages and rewritings as well.

Forum

Forum: Per Ursula Le Guin

Salvatore Proietti

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Critica

L’altra metà del centauro: La ricezione della fantascienza di Primo Levi (1966-87)

Roberta Mori

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L'articolo analizza la ricezione critica italiana della fantascienza di Primo Levi, dalla pubblicazione di Storie naturali (1966) alla seconda edizione di Vizio di forma (1987).
The essay analyzes the Italian critical reception of Primo Levi's science fiction, from the release of Storie naturali in 1966 to the second edition of Vizio di forma in 1987.

Franz Fühmann, la sua "saiens-ficscion" e l’utopia

Alessandro Fambrini

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L'articolo discute l'antologia di racconti fantascientifici Saiäns-Fiktschen, pubblicata nel 1981 da Franz Fühmann, figura rilevante nella letteratura del dissenso nella Germania Est. Tra scenari distopici e ricerche scientifiche dagli esiti frustranti, le storie mettono in scena un generale pessimismo rispetto alla capacità umana di evolvere verso forme individuali e sociali migliori attraverso le ideologie del suo tempo, in opposizione al forzato ottimismo ufficiale. Allo stesso tempo omaggio e parodia, la sua fantascienza fonde speculazione e scrittura saldando insieme conoscenze scientifiche e logiche economico-politiche. Nella programmatica metafora della stella marina, testi di Pohl & Kornbluth e Naomi Mitchison, scritti in altri contesti storici, offrono risonanze affini, e di maggiore speranza.
The essays discusses Franz Fühmann, an important figure in East German cultural dissent, and his 1981 SF collection Saiäns-Fiktschen. Through dystopian scenarios and frustrated scientific investigations, the stories stage an overall pessimism vis-à-vis human ability to evolve towards better individual and social forms building of his times' ideologies, in opposition to the regime's compulsory optimistic stances. Homage and parody at the same time, his SF mixes speculation and literary inquiry, welding together scientific knowledge and political-economical analyses. In the programmatic conceit of the starfish, works by Pohl & Kornbluth and Naomi Mitchison, written in different historical contexts, offer similar, yet more hopeful, reverberations.

Scienza, magia e fantascienza

Riccardo Valla e Antonino Fazio

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In forma di dialogo critico, l'articolo è un'esplorazione del rapporto instaurato da fantascienza e fantasy con i concetti di scienza e magia. Storicamente mutevoli, e legati anche alla specifica modalità retorica della loro presentazione, questi concetti restano sfumati; nondimeno, la scienza (anche immaginaria) si distingue dalla metafisica per il rigore del metodo di indagine del mondo possibile. In questo senso, l'attribuzione di un testo a un genere o all'altro può condurre a risultati contro-intuitivi: esempi sono opere di Peter F. Hamilton e Ted Chiang.
In form of scholarly dialogue, the essay explores the relation that science fiction and fantasy engages with notions of science and magic. Historically mutable, and bound to the local rhetoric of presentation, these notions are fuzzy; nonetheless, science (including imaginary science) can be distinguished from metaphysics through the rigor of the method of inquiry into the possible world. In this sense, generic attribution may yield counter-intuitive results: examples include works by Peter F. Hamilton and Ted Chiang.

Racconti incompiuti: ipotesi su oralità, scrittura e memoria nella letteratura fantasy, a partire da Tolkien

Salvatore Proietti

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L'articolo analizza Unfinished Tales come paradigma di lettura per la testualità di Tolkien, legata non tanto alla stabilità autoritaria del mito, quanto alla pluralità dialogica della performance folklorica – un riferimento frequente negli scritti critici dell'autore . L'ipotesi è che, tra mito e romanzesco, Tolkien cerchi un punto di incontro in una scrittura che sfumi nella narrazione orale. Esempi sono tratti anche dal Silmarillion e da opere dalla struttura apparentemente più tradizionale, come The Hobbit e The Lord of the Rings. Alcune recenti opere fantasy (Le Guin, Samatar, Monette) consentono di ritenere che l'instabilità del racconto e della pratica orale continui a essere un'ispirazione per il genere.
The essay analyzes Tolkien's Unfinished Tales as a paradigm for his textuality, connecting it, rather than to the authoritarian stability of myth, to the dialogic plurality of folklore's performance - a frequent reference in Tolkien's critical writings. The hypothesis is that, between myth and novel, Tolkien seeks a common ground in a kind of writing that resembles oral narrations. Examples include The Silmarillion and apparently more traditional works, such as The Hobbit and The Lord of the Rings.. Some recent fantasy works (Le Guin, Samatar, Monette) allow to claim that the instability of oral storytelling and practices remains an inspiration for the genre.

Recensioni

Note e miscellanea