di Luigi Pachì e Silvio Sosio

thread Questa volta sì, ci siamo davvero: la notte del 31 dicembre finirà il 2000 e con esso il ventesimo secolo e il secondo millennio. Il che vuol dire che questo numero di Delos, datato dicembre 2000-gennaio 2001, è a tutti gli effetti un numero a cavallo fra due millenni. E sebbene la cosa abbia un'importanza abbastanza relativa - come brillantemente illustra Quaglia nel Pensiero Stocastico di questo mese, quando gli anni invece di essere identificati coi numeri avranno nomi sponsorizzati tutto ciò apparirà assurdo - per chi è cresciuto a pane e fantascienza la tentazione di fermarsi a chiedersi come sarà il ventunesimo secolo è irresistibile.

Dobbiamo dire che la situazione mondiale l'anno scorso appariva molto più lanciata nel futuro di quanto appaia quest'anno. La new economy sembrava sulla buona strada per prendere definitivamente il posto della vecchia, si parlava insistentemente di missioni spaziali su Marte, un tema fantascientifico come quello della clonazione era sulla bocca di tutti, e persino il Medio oriente sembrava ormai in dirittura di arrivo per iniziare un nuovo secolo lasciandosi alle spalle i problemi di quello vecchio.

Nel momento in cui scriviamo la new economy è reduce da una serie di batoste in borsa che hanno annullato due anni di continua ascesa; il mercato dei computer è in piena crisi da saturazione; di Marte non si parla più, la pecora simbolo della clonazione è stata oscurata dalla mucca - pazza, chiaramente - e l'aspetto più grottescamente fantascientico che è rimasto nella vita quotidiana è la pubblicità di panettoni che affermano di non essere modificati geneticamente: forse la prossima frontiera per la scienza sarà la compilazione del genoma del pandoro...

E lasciamo stare il Medio oriente: "storia lunga, orribile, non vorresti sentirla", come direbbe il Masaniello di Francesco Grasso.

Le prospettive per il XXI secolo viste da questo ultimo dicembre del ventesimo sono davvero un po' fosche. Dobbiamo aspettarci un futuro dominato dallo scontro fra un regime imposto dalle potenti multinazionali, che ormai dettano legge ovunque (si veda ad esempio la mostruosa legge sui diritti d'autore imposta dalla BSA-Microsoft), e la massa disomogenea e confusa di ribelli anti-globalizzazione? Dobbiamo aspettarci la fine del sogno di libertà di internet, ora che uno dei maggiori fautori della rete, Al Gore, è stato tradito proprio dai computer nel conteggio delle schede lasciando la poltrona presidenziale al revisionista George Bush? Dobbiamo aspettarci l'inasprirsi della guerra in Medio oriente, il crollo della civiltà sotto il peso dell'invasione delle masse di poveri dell'est e del sud in cerca di una vita più decente, un governo Europeo che distruggerà tutte le particolarità locali in nome di una omogenea burocratizzazione comunitaria? O tutto sarà distrutto da alluvioni e terremoti causati dalla nostra scarsa cura dell'ambiente?

Certo, il gioco di immaginare disastri è piuttosto facile. Pensiamo però che la storia ha uno schema ciclico, e se oggi la tendenza generale è negativa l'anno prossimo potrà girare e tornare verso il segno più.

Forse verrà inventato un sistema di pagamento che finalmente tranquillizzi tutti coloro che hanno paura ad affidare la loro carta di credito a sistemi di cifratura attaccabili solo con potenze di calcolo degne della NASA (mentre la cedono a cuor leggero al garzone del ristorante) e il commercio online andrà alle stelle.Forse Bush restituirà i favori ricevuti dalla Microsoft in campagna elettorale, oltre che decidendo le sorti di un certo processo, anche promuovendo l'informatica e la telematica. Forse l'e-commerce renderà la globalizzazione più vivibile, permettendo alle piccole aziende di competere sul mercato mondiale senza doversi fare inglobare in giganti multinazionali. Forse in Israele cambierà qualcosa, cambieranno le persone, e si potrà tornare piano piano sui passi già intrapresi nei mesi scorsi. Forse si farà qualcosa per diminuire l'inquinamento. Forse si scoprirà un vaccino per la BSA. Forse verranno curati il cancro e l'AIDS. E chissà, magari se noi non andremo su Marte saranno i marziani a venire da noi!

Già più volte abbiamo ammesso che il nostro autore di fantascienza preferito è senza dubbio Jack Vance. Capirete quindi con quale orgoglio e soddisfazione vi presentiamo questo mese un'intervista con il Maestro in persona, realizzata da Pierdomenico Baccalario e Stefano Lingeri che astutamente invece di contattare Vance (che è nonoriamente piuttosto schivo) hanno contattato suo figlio e lo hanno convinto a condurre l'intervista in vece loro.

Non c'è stato bisogno di intermediari invece per intervistare Francesco Grasso e Giuseppe Lippi - che sono, fra l'altro, nostri collaboratori abituali. Il primo come vincitore del Premio Urania di quest'anno, con il bellissimo romanzo 2038: la rivolta;il secondo in qualità di curatore di Urania, per tracciare la storia e un bilancio del Premio che ha contribuito in modo determinante a far uscire la fantascienza italiana dalla sua storica condizione di sudditanza.

Curtoni e Mongini (intrecciati in un curioso scambio di identità) ci raccontano del festival di Trieste, che nei prossimi anni potrebbe tornare ad essere uno degli avvenimenti più importanti dell'annata fantascientifica; mentre Ernesto Vegetti, il Grande Catalogatore, ci racconta la storia dei cataloghi della fantascienza e, in particolare, del suo. Vittorio Catani affronta in un ricco e brillante articolo il tema degli alieni; e infine Giuseppe Lippi termina, con l'ultima puntata, la sua personale versione di 2001: Odissea nello spazio aggiornata ai tempi odierni.

Proponiamo poi risultati dell'inchiesta lanciata alcuni mesi fa (la fantascienza è morta?) e ne proponiamo una nuova in tema con il passaggio di secolo: raccontateci il futuro!

Qualche segnalazione prima di lasciarci: per la nuova rubrica Profiler di Lanfranco Fabriani che ogni mese traccerà il profilo di un importante autore di fantascienza; per il nuovo sito Guida al cinema di fantascienza curato da Mongini e Carità, che abbiamo appena lanciato su Fantascienza.com all'indirizzo www.fantascienza.com/cinema; e per la nostra nuova iniziativa "una vignetta per Delos": abbiamo deciso di proporre ai nostri lettori un piccolo concorso, riservato a un genere un po' particolare: quello della vignetta o della striscia umoristica. Le vignette dovranno avere un tema legato alla fantascienza (per ambientazione, oppure come parodia di serie, film o libri famosi) ed essere, naturalmente, spiritose. I file GIF o JPEG (o anche in Flash, volendo) possono essere spediti all'indirizzo delos@fantascienza.com entro il 31 gennaio 2001. Le opere saranno giudicate dalla redazione di Delos. Non ci sono premi in denaro, ma il vincitore sarà coperto di gloria... e la sua striscia sarà pubblicata, con tutti gli onori, su Delos di febbraio, ovvero il primo numero del nuovo millennio!

Tanti auguri di buon Natale, buone feste e soprattutto un Fantastico anno nuovo!

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