Graficamente è un gran buon fumetto, efficace e poliedrico. Lo stile non è quello di un Bonelliano classico, come d’abitudine per noi vecch… ma lasciamo stare.
Luca Enoch è nato il 12 giugno 1962 a Milano, Gea è una sua creazione. Datata giugno ’99, l’adolescente tremenda patita per il rock e per il kendo, combatte con intrusi da altri continuum spazio-tempo. Nel frattempo suona in una band e tenta di conciliare l’insieme con la scuola.
Interferenze cosmiche nel Multiuniverso, energie e presenze da altri piani di esistenza, punti di convergenza delle Dinamiche Dimensionali. A questo e ad altro bisogna abituarsi leggendo Gea, niente di nuovo diciamolo, cioè il passato che ritorna e mette il futuro in pericolo fino a rischiare un’ecatombe (che può darsi arrivi, chissà…). Come ben sappiamo le tematiche ricorrono, nel fumetto come nella letteratura fantastica, è il trattarle in modo coerente, meritabile e originale che rende all’invero una storia diversa dalle altre e migliore, come in questo caso. La semestralità – parere personale – è l’unico difetto che vi posso riscontrare.
Ok, lo ammetto: sono un fan di Gea.
Copio le prossime due frasi quasi pari dalla webpage della serie, per rendere ulteriormente l’idea di cosa stiamo parlando. “La Terra si trova in un universo anulare stabile in prossimità di un Meridiano Astrale, un segmento di un circolo di energia primaria, l’energia costitutiva dell’universo, che attrae irresistibilmente intorno a sé le sfere armillari più esterne degli Erranti, gli universi instabili che si muovono lungo i Meridiani. Fatto sta che, all’incrocio di queste sfere armillari con il meridiano astrale, si verificano continuamente strappi dei vari continuum e mescolanza dei diversi «umori» eterei…”
E’ un crescendo di interferenze cosmiche, dove grandi avvenimenti si abbracciano a piccoli avvenimenti creando intrusioni – è qui il ‘meritabile’ Enoch – a volte incapaci di nuocere, che si evolvono nel tempo in figure mitologiche - come i folletti nell’appartamento di Gea, in un esempio per tutti - fino ad arrivare ai nemici ‘seri’, quelli pericolosi: Diavoli, Demoni; i nemici di sempre dell’uomo, per proseguire ancora una volta nell’immemore conflitto tra le due razze.
Gea è un Baluardo, e ha una “zona di competenza”. Il suo compito è bloccare le intrusioni.
Gea ha comunque quattordici anni, con un look dark e un’adolescenza da vivere, caparbia e dal carattere tutt’altro che remissivo, o ragionevole come si addice ad un guerriero.
Gea è un personaggio in crescita sia come ragazza che come baluardo, e si addentra nella vita con l’ingenuità dell’inesperienza mentre attinge con le stesse modalità alla consapevolezza dei suoi poteri extraterreni. Come in crescendo è tutta la storia, in un intreccio sempre più complesso e che al contempo si chiarifica strada facendo, passando dalle avventure dei primi albi in ambienti che rispecchiano la nostra società i tutti i suoi aspetti metropolitani, per arrivare ora, dopo 15 pubblicazioni, a intraprendere scontri epici contro la razza aliena per eccellenza.
Non vedo l’ora di vedere come sarà il 16… tra sei mesi. Ribadisco: per me è un difetto.
4 commenti
Aggiungi un commentoConcordo al 100% sull'unico difetto, io ho smesso di comprarlo perchè alla fine me ne dimentico quasi ...sei mesi sono un'esagerazione, ma se pensiamo che fa tutto l'autore...è ammirevole!
Premetto che sono un lettore di Gea e di Enoch in generale.
Quando ho comprato i primi numeri mi si sono subito rizzati i capelli ed ho reagito molto male perchè mi sembrava una copia fantasy di Sprayliz: stesse ambientazioni, stesse caratterizzazioni di personaggi (tra le altre cose stereotipati da paura), quasi stessi dialoghi (se si tolgono gli accenni sovrannaturali)...solo rimescolati un pò come una minestra riscaldata.
Tutta la parte sovrannaturale sembrava uscita dai bignami per il bravo New Ager...con le schede finali che non avrebbero sfigurato in un manuale dei mostri per gioco di ruolo.
Insomma non ero un fan di Gea ma me lo sono letto lo stesso...andando avanti imperterrito pur pensando che non fosse uno dei lavori migliori di un autore che ritengo comunque mooooolto valido.
Adesso, verso la fine, la trama ed i personaggi sembrano essersi un minimo evoluti e le cose vanno un pò meglio...ma non così tanto...credo che il nostro dia il meglio di sè sceneggiando o illustrando ma non facendo entrambe le cose allo stesso tempo...mio parere comunque...
E' il dramma delle serie...anch'io mi trovo in tremenda difficoltà con le serializzazioni dei fumetti giapponesi che seguo...poichè tra un albo e l'altro mi son dimenticato a che punto della storia ero arrivato.
Ciauzzzz
quanto prendi di commissione?
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