A volte il titolo di un romanzo rivela il contenuto, e questo è il caso di L'uomo che cadde sulla Terra, scritto nel lontano 1963 da Walther Tevis ma ancora attualissimo.

Inviato dal pianeta Anthea, un mondo morente, nel quale le risorse primarie si stanno esaurendo e l'inquinamento derivato da una guerra atomica sta lentamente avvelenando la popolazione, il protagonista di questo romanzo ha la missione di costruire un'astronave per portare sulla Terra gli ultimi superstiti del suo popolo.

Assunta l'identità di Thomas Jerome Newton, un uomo d'affari inglese, l'alieno inizia a mettere in commercio prodotti innovativi, derivati dalla superiore tecnologia del suo popolo.

In breve tempo egli accumula una ricchezza favolosa, ma il suo aspetto, le origini avvolte nel mistero e il suo progetto per la costruzione di una nave spaziale attirano le attenzioni delle autorità, che iniziano a considerarlo una minaccia.

Newton cercherà di salvare, oltre al suo popolo, anche il pianeta che lo ospita, che egli vede scivolare verso l'abisso, ma le forze che lo contrastano forse sono troppo forti anche per lui.

Un romanzo affascinante e amaro, che attacca la società occidentale e mostra un pessimismo di fondo sul destino dell'umanità che non ha molti paragoni in altre opere, nonostante gli sforzi e le buone intenzioni sembra che tutto sia inutile, e che il disastro sia inevitabile.

Nonostante questo, o forse proprio per questo, si tratta di un'opera che ha lasciato il segno nella fantascienza, e non solo, la solitaria figura di Newton resta una delle più indimenticabili creazioni letterarie degli ultimi decenni.

Il romanzo è stato portato sullo schermo nel 1976 da Nicolas Roeg, un film di successo che vide la straordinaria interpretazione di David Bowie, la cui foto campeggia anche sulla copertina del libro, nel difficile e impegnativo ruolo di Newton.

Walther Tevis nacque nel 1928 a San Francisco, si trasferì con la famiglia nel Kentucky, dove si laureò in letteratura inglese presso la locale università, per poi diventare insegnante universitario.

E' l'autore di interesanti opere di fantascienza, tra le quali possiamo ricordare il romanzo Solo il mimo canta al limitar del bosco, finalista al Premio Nebula 1980.

Nel corso della sua carriera ha scritto anche diverse opere mainstream, tra le quali Lo spaccone e Il colore dei soldi, trasposte in due fortunate versioni cinematografiche da Robert Rossen e Martin Scorzese.

Tevis ci ha lasciato nel 1984.