Il famoso "assalto" all'Eurocon di Stresa, 1980. Gallo è il secondo da sinistra
Il famoso "assalto" all'Eurocon di Stresa, 1980. Gallo è il secondo da sinistra

Che rapporto hai col fantasy? E col fantastico in genere?

Il fantasy non mi piace, mi annoia. Le eccezioni sono Fritz Leiber, Robert Howard, Michael Moorcock, e China Miéville - sempre che un genio come l'autore di Perdido Street Station appartenga al fantasy. Non è tanto per quella vecchia storia della narrativa di destra, quanto per la debolezza dell'immaginario che c'è dietro. E' ovvio che alla base esiste un'idea su cosa debba generare la letteratura: se debba essere un modo di passare il tempo perché non si ha altro da fare, o se debba provocare emozioni che abbiano una ricaduta nella vita. Prova a leggere le prime dieci pagine di Le radici del male di Maurice Dantec, Ubik, Metamorfosi cosmica di Zelazny o L'uomo subliminale di James Ballard e dimmi se dopo ti senti come prima...

In ogni caso, caratterizzazioni ideologiche sono presenti in ogni tipo di letteratura e quindi anche nel fantasy. Non dobbiamo trascurare l'enorme importanza che gli editori esercitano sugli autori e, nel complesso, sul corpus della letteratura. Prova a pensare alla proposizione di un modello sociale diviso in caste, in opposizione alla concezione moderna, e quanto il fantasy nero italiano abbia utilizzato questi schemi. Se ben ricordo, Scholes e Rabkin, due tra i migliori conoscitori al mondo dell'evoluzione della fantascienza, hanno scritto che la storia della letteratura è la storia dell'allontanamento dalla concezione mitica verso una concezione empirica e razionale. Anche quando non è esplicitamente ideologico, il fantasy si richiama a un mondo immutabile che reagisce ai tentativi umani di trasformazione tornando al suo stato originario; la fantascienza ritiene invece che le tecnologie (quindi l'uomo, in termini di creatore delle tecnologie stesse) trasformino il mondo, e indaga sulle conseguenze di queste trasformazioni. In senso quasi brechtiano, la fantascienza è didascalica riguardo ai conflitti politici e sociali in atto.

Il fantastico altra cosa rispetto al fantasy, i due generi hanno solo nomi con circa le stesse lettere dell'alfabeto. Il fantastico appartiene alla letteratura alta, è una delle sue specializzazioni. Calvino, Landolfi, Buzzati, lo stesso Vian, utilizzano forme stranianti, oniriche, per sondare l'identità dell'uomo, riferendosi a un'idea di individuo in sé. Per la fantascienza l'individuo è sempre in relazione con il mondo.