E' uno di quei casi nei quali la cultura si avventura, è proprio il caso di dirlo, in territori tutti da esplorare. Grazie anche ai finanziamenti provenienti da Paul Allen, il ricchissimo ex socio di Bill Gates e grande appassionato di fantascienza, ha aperto le porte il 18 giugno a Seattle il Science Fiction Museum, una grande esposizione di 13 mila metri quadri dedicata proprio al genere preferito dai lettori di queste pagine. Allen non solo ha sborsato 20 milioni di dollari per l'allestimento del museo ma ha anche messo a disposizione pezzi della sua collezione privata. Nelle varie sale si possono trovare simboli di vario tipo che simboleggiano i vari aspetti del genere, a cominciare dalla poltrone del capitano Kirk, vera e propria reliquia legata al fenomeno pop-FS Star Trek. Ma ci sono anche la maschera del T-1000, il volto di Predator, gli abiti dei replicanti di Blade Runner, la scintillante testa dei Cylon di Galactica, disintegratori d'annata e centinaia di manifesti legati ai film più significativi del genere. In una sezione si possono ammirare ricreazioni delle città del futuro, come la Metropolis dove si svolgeva il film di Fritz Lang, alcune ottenute con immagini create al computer. Utopie, distopie e tutto quella che sta in mezzo, nonché le possibilità del dopo fine del mondo. Lo scrittore Greg Bear, presidente del direttivo del museo, ha riassunto l'idea che sta dietro alla nascita del museo: "Il segreto è aver preso tutto ciò che riguarda la fantascienza, dai libri, ai film, agli oggetti, aver intervistato registi e scrittori chiedendo loro cosa li aveva ispirati e poi aver messo tutto insieme creando una storia fantastica, che fino ad ora non era mai stata narrata". Il museo ha lo scopo anche di evidenziare le numerose interconnessioni tra scienza e fantascienza, due mondi che in qualche modo si alimentano a vicenda dato che gran parte degli scienziati quand'erano ragazzi, sono stati grandi lettori di libri e spettatori voraci di film e telefilm di fantascienza. "Ciò che li ha avvicinati alla ricerca è stata l'idea del cambiamento, di nuove idee da mettere in pratica, la consapevolezza che l'universo non è un luogo statico" dice Bear.

Il museo è da oggi anche la casa del Hall of Fame, club di devoti alla FS che ogni anno rende omaggio agli scrittori che con il loro lavoro e la loro immaginazione si sono distinti per meriti sul (fanta)campo della carta stampata. Il direttivo del museo, oltre al già citato Bear comprende anche Gregory Benford, David Brin, Octavia Butler e Tim Kirk e si avvale della collaborazione di professionisti che nei loro campi (scrittura, arti visive, educazione eccetera) promuovono allo sviluppo della fantascienza.