Il segreto dello straordinario fascino di questo libricino per ragazzi sta nella sua cristallina semplicità. Prima ancora di iniziare a raccontare la storia del suo immaginario incontro col piccolo principe l'autore ci fulmina con una bellissima dedica iniziale che vale da sola le quattro stelle di giudizio che accompagnano questa valutazione. In essa De Saint-Exupéry quasi chiede scusa ai suoi lettori bambini per il fatto di aver scritto questa storia da adulto e per averla dedicata ad un altro adulto. Infatti modifica la sua dedica per rivolgerla al bambino che fu. L'incontro in se tra la voce narrante ed il personaggio del titolo avviene sotto le stelle del cielo in pieno deserto. L'aviatore ha avuto un'avaria ed è bloccato col suo piccolo velivolo in mezzo al nulla quando una vocina lo sveglia chiedendogli il disegno di una pecora. Richiesta insolita, bisogna riconoscerlo, resa ancora più insolita dalle circostanze, ma del resto è davvero insolito anche il piccolo uomo venuto dalle stelle che la fa. Il solitario piccolo principe viene per l'esattezza dal mini asteroide B612, minuscolo mondo dove regna la solitudine e dove si possono ammirare per combattere la tristezza innumerevoli tramonti al giorno. Basta spostarsi di qualche passo e seguire la linea dell'orizzonte. Il rapporto che si stabilisce tra i due solitari incontratisi tra le dune sahariane è delicato e fragile come la sensibilità del piccolo principe, che scoppia in lacrime al solo terrificante pensiero che un fiore speciale, di cui esiste un solo esemplare in tutto l'universo, possa andare perso o distrutto a seguito di una sciocca banalità o distrazione. Come il fiore rappresenta ciò che ognuno di noi ha di più prezioso (e che varia inevitabilmente da individuo a individuo) il libro procede inanellando una serie di conversazioni tra i due che richiamano argomenti profondi e situazioni complesse, mentre si sviluppa la loro singolare forma di amicizia. Il piccolo esploratore extraterrestre rivela anche tappe del suo viaggio in giro per lo spazio, le sue soste su mondi dove vivono personaggi ora insoliti, ora patetici, spesso specchi di casi umani che affollano la nostra realtà. Altri incontri li fa sulla terra, prima di imbattersi nell'aviatore, alter ego dello scrittore. Inevitabile infine una dolorosa separazione, tempo di bilanci e ricordi. Rimangono i significati aggiunti ai momenti passati, agli oggetti, ai pensieri, alle immagini di un incontro importante che non si potrà mai dimenticare. Come nella vita di tutti noi, infine, ci si separa fisicamente da qualcuno la cui presenza rimane, in qualche, sotto varie forme, in ciascuno. Un'emozionante, seppur triste, "magia" ricreata da questo piccolo grande libro.

L'autore: Nato in Francia, a Lione, nel 1900 da famiglia aristocratica. Intorno ai venti anni si sviluppa in lui la passione per il volo e diventa pilota. Coltiva anche la passione per la scrittura a cui comincia a dedicarsi attivamente durante i suoi anni parigini. Fa comunque diversi lavori, che lo portano in giro per il mondo, dall'Africa al Sud America. I suoi scritti sono per lo più ispirati a fatti accadutigli, trasformati in storie caratterizzate da un idealistico romanticismo. Con lo scoppio della seconda guerra mondiale entra nell'aviazione militare e proprio durante una missione di ricognizione, nel luglio del 1944, il suo aereo scompare, per non venire mai più ritrovato, forse caduto in mare.