Per quanto assurto a cult movie, l'adattamento di Dune del 1984 a opera del regista David Lynch, che ne ha firmato anche la sceneggiatura, resta un tentativo che è riuscito in larga parte a lasciare insoddisfatti sia i fan di Lynch che quelli di Frank Herbert. Dune, che nella mente di Raffaella e Dino De Laurentiis, produttori del film, avrebbe dovuto essere una sorta di Star Wars per persone adulte, doveva essere – come sarà probabilmente per la versione di Denis Villeneuve – il primo di una trilogia e adesso, grazie a Max Evry, autore del saggio A Masterpiece in Disarray: David Lynch’s Dune—An Oral History, una parte della sceneggiatura di Dune II è stata ritrovata tra i documenti dell'archivio Frank Herbert alla California State University di Fullerton. Lo script, completato solo a metà, era contenuto in una cartellina e probabilmente si tratta della copia che lo stesso Lynch aveva inviato all'autore di Dune per ricevere un feedback. Si tratta di 56 pagine di sceneggiatura con note a margine dello stesso Herbert, in cui Lynch affronta il secondo volume della saga: Messia di Dune.

Secondo Evry, l'azione del primo film avrebbe lasciato il passo, in questo secondo capitolo, a tempi più dilatati e un approfondimento dei personaggi più simile a una storia di quartiere, come viene descritta nella raccolta di interviste Lynch secondo Lynch (Dalai Editore, 1998). Lo script, incompiuto, si chiude con una criptica nota manoscritta di Frank Herbert in cui si legge Metafore: sabbia dagli stivali di Paul (clessidra). Raggiunto dal giornalista, David Lynch non ha voluto commentare il ritrovamento, facendo sapere tramite il suo staff di considerare quel progetto un fallimento ai suoi occhi e un periodo di cui in particolare preferisce non parlare.