Chissà: forse se ci fosse stato un premio Nobel per la migliore scienziata e uno per il miglior scienziato ci sarebbero state più donne premiate. Lo stesso vale per i premi Pulitzer, o per i Premi Hugo, per esempio. Ci sono dei premi in cui questa regola forse un po' ridicola è in vigore da sempre: i premi per il cinema e la televisione. Miglior attore, migliore attrice. Come se l'attrice non fosse realmente in grado di comptere e quindi avesse bisogno di una categoria a sé. 

E che succede poi quando un interprete non si riconosce né nell'una né nell'altra categoria?

Il problema è stato riportato con forza al centro dell'interesse con la candidatura di Bella Ramsey agli Emmy come “miglior attrice in una serie drammatica”,  per la sua interpretazione di Last of Us. Ramsey è non-binary, ovvero non si identifica né nel genere maschile che in quello femminile.

Ci sono stati altri casi, in passato: Emma Corrin, per il suo ruolo nella parte di Diana nella serie The Crown, o Emma D'Arcy per House of the Dragon.

Ma come vengono decise le categorie nelle quali concorrono gli attorə? In linea generale, questi premi di alto livello prevedono che gli artistə decidano loro stessi in che categoria essere inclusə. Ramsey ha quindi scelto in prima persona in che categoria partecipare, ma in altri casi la scelta è stata, piuttosto, di non partecipare affetto.

Sull'argomento, tutt'altro che banale, ha scritto un interessante e completo articolo Topher Bigelow su Collider, al quale vi rimandiamo per approfondire l'argomento.