Con il bagliore di una piccola stella, il propulsore a riconversione magnetica spinge la Narrative a oltre venti chilometri al secondo, lasciandosi dietro un sottile arco incandescente.

L’astronave è registrata negli archivi dei Lloyd di Londra come “trasporto residenziale di lusso” e ospita i suoi ricchissimi (e viziati) passeggeri in crociere quinquennali: “Il massimo dei comfort per un viaggio, memorabile e sicuro, attraverso i più remoti sistemi della galassia!”. Così recita lo slogan della compagnia di navigazione e, di certo, il passaggio ravvicinato in orbita attorno a K2-18b rappresenta una delle tappe più esotiche e attese.

Si tratta di un esopianeta roccioso – una volta e mezza la gravità della Terra – che orbita nella fascia abitabile attorno a una fredda nana rossa, con un’atmosfera respirabile, acqua allo stato liquido e una temperatura media in grado di sostenere la biodiversità grazie al decadimento radioattivo del nucleo planetario.

E soprattutto è popolato da una specie intelligente, esteticamente gradevole (per i canoni umani) e con una cultura paragonabile a quella del basso medioevo terrestre: pietra, legno, cuoio e ferro.

Una delle escursioni previste – ovviamente a pagamento – è proprio la visita di uno dei più antichi e pittoreschi insediamenti urbani del pianeta: il passaggio luminoso della Narrative attraverso la volta celeste viene infatti interpretato dagli astrologi alieni come l’apparizione di una cometa leggendaria, un segno ricorrente che ciclicamente richiama nella città torme di pellegrini.

Così, resi anonimi da pesanti cappucci, mantelli e tuniche, i passeggeri della Narrative vivono l’emozione di una vera avventura nel tempo e nell’immaginario fantastico, tra razze sconosciute, sapori pervasivi, il fumo aromatico dei falò di legni aromatici, musiche omofoniche e architetture bizzarre…

In realtà, passata l’eccitazione dei primi momenti, la maggioranza dei croceristi si pente della scelta: troppo forte la gravità, eccessive le temperature e l’umidità, per non parlare poi di quell’insopportabile puzza onnipresente, del cibo disgustoso, della mancanza di igiene, degli animali spaventosi. E soprattutto di quei nativi, così inquietanti nella loro bellezza inumana, dal linguaggio incomprensibile e dai comportamenti barbari.

Sbarcare in quella lurido borgo di pietra, le mura coperte di rampicanti e i palazzi decadenti, circondato da una palude nebbiosa senza fine, non è poi così divertente, non come nelle avventure nel simulatore olografico: al rientro a bordo dell’astronave si sarebbero certo fatti rimborsare l’ingente quota esborsata!

Tuttavia, in quello stesso istante, il commissario di bordo, anzi l’intero equipaggio, sta sperimentando differenti preoccupazioni: una virata errata, un allarme disinserito, una serie di sensori disallineati, il sistema di backup multipli fuori uso, insomma l’ufficiale navigatore ha sbagliato la manovra detta in gergo “inchino planetario” e l’astronave da crociera è appena entrata in una disastrosa collisione con uno scoglio orbitale.

Al capitano non rimane che ordinare l’abbandono della nave…

L’apparizione di un fugace lampo nel cielo e la successiva pioggia di meteore sono subito interpretate dagli abitanti del pianeta come un simbolo premonitore, antiche narrazioni profetiche di tempi meravigliosi.

Anche per i ricchi passeggeri dell’astronave Narrative – ora più che altro terrorizzati naufraghi – lo stesso evento è foriero di un tempo a venire interessante, ma di certo molto, molto al di fuori della loro agiata comfort zone…