Andreas Eschbach è nato a Ulm nel 1959 e vive nei pressi di Stoccarda; laureato in tecnica aerospaziale, per un po' di tempo ha diretto una società per lo sviluppo di software. Di lui si dice che abbia scritto i primi racconti a quindici anni e poi pubblicati in diverse riviste letterarie: ogni autore cerca di assurgere a mito, a genio involontario e precoce, e a confermare questa malattia di autostima nietzschiana tanto di moda tra gli scrittori (o presunti tali) Eschbach par proprio voler prestare appieno il suo contributo. Almeno un dato certo è che nel 1994 ha ricevuto la borsa di studio della Fondazione Arno Schmidt assegnata ai nuovi scrittori di talento; dopo Miliardi di tappeti di capelli ha pubblicato altri quattro romanzi. Poco tempo, tanta fama: nel 1999 Andreas vince il Grand Prix de l'Imaginaire; il suo penultimo romanzo, Jesus Video che Fanucci ha già annunciato di voler pubblicare nell'ottobre 2002, sembrerebbe che abbia scalato le classifiche dei bestseller in Germania; il suo ultimo lavoro, Eine Billion Dollar, è tra i più venduti in Germania e anche di questo romanzo l'editore Fanucci ha già acquistato i diritti per la pubblicazione in Italia.

Vincitore di alcuni prestigiosi premi, Eschbach si è affermato presso il pubblico internazionale di appetiti facili: i suoi lavori sono stati tradotti anche in Francia con grande successo (almeno così sembrerebbe), ma è indiscutibile che è la vera stellina di quella fantascienza tedesca che si sta aprendo la strada in Europa, una fantascienza che imita, maldestramente, i grandi temi della sf americana degli anni d'oro (1960-1970/75). Miliardi di tappeti di capelli è l'opera prima di Eschbach, autore che è stato presentato in Italia nel 1999 nella collana Solaria Fanucci: nel 2002, dopo che l'autore ha vinto il Premio Italia 2002 nella categoria come miglior romanzo internazionale, Fanucci presenta al pubblico italiano una riedizione dell'opera prima dell'autore.

Andreas Eschbach con Die Haarteppichnüpfer ha costruito una storia vagamente kafkiana, nel senso che non ha lo stile di Kafka, e quindi, per forza di cose, quasi per necessità, si limita a imitarne lo stile con un risultato commerciale che fa moda e piace tanto al pubblico. La fantascienza di Eschbach, quella della sue storie, è una triste scopiazzatura dei mondi alieni, perfetti e fantastici che Ursula LeGuin ci ha regalato nel corso della sua stupenda carriera letteraria in romanzi indimenticabili quali La mano sinistra delle tenebre, Il mondo della foresta, I dodici punti cardinali, I reietti dell'altro pianeta, ecc. Un'analisi più approfondita dello stile di Eschbach rivela una componente surreale tipica delle storie del grande Abraham B. Yehoshua, scrittore nato a Gerusalemme nel 1936 e autore di romanzi memorabili (recentemente Einaudi ha pubblicato un volume con tutti i racconti di Yehoshua, racconti incredibili e perfetti come L'ultimo comandante, Il poeta continua a tacere, Base missilistica 612, ecc); nell'opera di Eschbach, che non può neanche sognarsi di competere con la levatura artistica di Yehoshua, par quasi che l'autore tedesco abbia se non copiato, almeno preso a prestito non pochi spunti da Yehoshua per poi adattarli (e riadattarli) nei suoi costrutti narrativi: è solo una supposizione, ma le storie di Andreas Eschbach non sembrano molto originali, piuttosto sono una commistione indiscriminata di ingredienti narrativi presi a prestito (diciamo a prestito anche se non è il modo più corretto di esprimersi e fare una seria analisi) da un po' tutti i generi letterari. Sicuramente Eschbach sa cosa prendere a prestito dalla narrativa contemporanea e non, di genere e non, ma soprattutto sa come assemblare quanto gli passa fra le mani (e le sue mani hanno cervello, scelgono solo il meglio della narrativa mondiale).

Die Haarteppichn_pfer è un campionamento di idee riadattate e commercializzate in un prodotto che di primo acchito può sembrare fantascienza innovativa: è sf ma di quella noiosa, superficiale, anche se l'autore ci assicura che "questa è la storia del tessitore di capelli. Se non l'avete ancora letta, non posso promettervi che vi piacerà. Posso solo fare una promessa: non la dimenticherete, mai". Una storia che invece si dimentica, a mio giudizio, molto facilmente: impossibile non notare quanto l'autore tedesco abbia copiato dalle opere di Ursula LeGuin, quindi preferisco di gran lunga ricordare le opere di U. LeGuin che non Die Haarteppichn_pfer.

La trama di Die Haarteppichn_pfer: è la storia dei tessitori di capelli, uomini costretti a tessere un solo tappeto nell'arco della loro vita, un tappeto di capelli intrecciati e annodati fra di loro, un lavoro che occupa tutta la vita dei tessitori. Compito del tessitore (o meglio dei tessitori) è creare un tappeto di capelli, capelli che vengono raccolti dalle chiome della moglie, delle concubine, delle figlie; la Gilda dice ai tessitori che i tappeti servono a ornare il palazzo dell'Imperatore ma così non è. Peccato che questa verità non sia risaputa fra i tessitori! Poi, un giorno, qualcuno diffonde la notizia che l'Imperatore ha abdicato o forse è morto: la notizia viene subito ricacciata nella strozza di quanti osano urlarla ai quattro venti. Chi osa dire la verità, viene processato e lapidato, inquisizione sommaria che il popolino è contento di applicare succube com'è del fanatismo religioso/politico che gli è stato inculcato per migliaia di anni nel cuore, nel cervello, nell'anima. Ma poi, pian piano, si prende coscienza della realtà: l'imperatore è morto, ma non tutti sono disposti ad accettare la verità. L'imperatore era il Dio di un Universo dimenticato da quello stesso Dio-Imperatore che chiedeva come solo tributo tappeti di capelli per ornare il suo palazzo... ma la verità è che nel palazzo del Dio-Imperatore non ci sono tappeti di capelli ad ornarlo. Quale dunque la verità circa la tessitura dei tappeti? Alla fine questa si saprà... una verità ridicola e che fa sorridere, di stanchezza purtroppo: Andreas Eschbach per il suo Die Haarteppichnüpfer ha scelto un finale che fa venire voglia di mettersi le mani fra i capelli anche quando si è calvi come una palla da bowling.

Die Haarteppichnüpfer è un insieme di racconti fra di loro legati da un tema comune, quello che la vita degli uomini, o meglio la loro sopravvivenza, è legata alla tessitura di tappeti di capelli. Come detto in precedenza non è un lavoro originale anche se può sembrare invece vero il contrario: è un romanzo assai modesto, in molti punti ridicolo per l'ingenuità che i personaggi trasudano.

In Die Haarteppichnüpfer è tutto visto: un romanzo facile facile che nulla dà alla rinascita della fantascienza se non discredito: Andreas Eschbach sa solo assemblare idee già trite e ritrite per dar corpo a Miliardi di Tappeti di Capelli, nulla di più, nulla di meno.