Uno dei primi premi che vengono assegnati durante la sera degli Hugo è il John Wood Campbell jr Award, il premio dedicato al miglior scrittore esordiente. Così è stato anche quest'anno, a Dublino, la sera del 18 agosto. E la vincitrice, Jeannette Ng, ha dato subito una grande scossa alla serata, strappandola al manierismo dell'humor un po' finto e sceneggiato dei presentatori.

John Wood Campbell, dal quale questo premio prende il nome, era un fottuto fascista.

Boom. Pubblico che urla e gente che si alza in piedi applaudendo.

Attraverso il suo controllo editoriale su Amazing Stories (nella versione scritta ha poi corretto l'errore in Astounding Stories, N.d.R.) si è reso responsabile di aver dato un tono alla fantascienza che la perseguita ancora oggi. Sterile. Maschile. Bianco. Che esalta le ambizioni degli imperialisti e dei colonizzatori, dei latifondisti e degli industriali. Sì, so che ci sono eccezioni.

Così ha continuato Jeannette Ng. Che poi prosegue:

Ma questo è lo scheletro, sul quale è cresciuto un genere magnifico e sgangherato, più selvaggio e più strano di quanto la sua mente potesse immaginare.

E io sono fiera di farne parte. Di condividere con voi la mia piccola storia strana, un amalgama dei miei strani interessi, dei quali così pochi hanno a che fare con la mia identità superficiale e con le le etichette. 

Faccio girare le idee, le parole, come avrebbe detto Margaret Cavendish.

Ng parla poi di Hong Kong, il suo paese:

Devo dirlo, sono nata a Hong Kong. In questo momento, nella città più cyberpunk del mondo, c'è una protesta che lotta contro i mascherati, anonimi stormtrooper di un impero autocratico. C'è appena stata, letteralmente, la più grande manifestazione illegale della storia. Mentre parliamo viene invocata una rivoluzione a orologeria, vengono puntati laser verso il cielo per accendere le stelle. Non posso essere più fiera dei miei concittadini, e di piangere per loro, e di far sentire il loro dolore.

Mi dispiace di aver portato queste cose nel nostro mondo fantastico, mi avete dato un microfono e questo è quello che sentivo di dover dire.

Ma forse il discorso più che letto va visto; c'è una forza elementare in questa giovane autrice, nata a Hong Kong ma vissuta quasi tutta la vita in UK, che scrive in tutta fretta qualche parola sul telefono quando si rende conto di non aver preparato nulla da dire e sebbene non creda di vincere ora è lì, nel pubblico mentre la cerimonia sta per cominciare. E poi viene chiamata, e quelle parole le dice davvero, con furia, con commozione. E la gente le apprezza.

Naturalmente, molti commenti sono stati negativi. Ng è stata accusata di essere ingrata, c'è stato chi ha detto che se disprezzava Campbell non avrebbe dovuto accettare il premio, o semplicemente che non si dovrebbe parlare di politica in quelle sedi.

Ma altre voci si sono levate. John  Scalzi, anche lui vincitore (a suo tempo) di un premio John Campbell, ha scritto:

Sapete che c'è? Campbell era un razzista e un sessista e dal suo trespolo ha potuto forgiare il genere come lo voleva lui, e influenza tuttora la gente che scrive fantascienza. Diamine, io scrivo fantascienza essenzialmente come la voleva lui, sarei ipocrita a negarlo.

Ma è corretto chiamarlo fascista? Scalzi dice:

Il razzismo americano – il razzismo che Campbell attivamente e passivamente ha forgiato nella struttuta del genere fantascienza – è come minimo un ur-testo, un testo base del fascismo, e chiaramente il razzismo è strettamente interconnesso col fascismo oggi e viceversa: non puoi separare un'idea dall'altra senza ucciderle entrambe. Cosa che sarebbe in effetti un'ottima idea.

Cory Doctorow è ancora più esplicito.

Penso che abbia ragione a fare queste critiche. Ci sono prove chiare che le idee di Campbell fossero odiose e deplorevoli. Secondo gli apologeti di Heinlein per esempio il suo romanzo Sesta colonna, terribile, razzista, autoritario, a favore dell'eugenetica contro il "pericolo giallo", fu in realtà commissionato direttamente da Campbell (era in effetti basato su un racconto di Cambell). JWC amava tenere per mano passo passo i suoi autori, per esempio fece diventare il racconto di Tom Godwin Le fredde equazioni un una sorta di parabola sulla follia delle donne e sul ruolo del maschio nel guidarle nell'accettare i duri fatti della vita.

Secondo Doctorow inoltre è importante che la fantascienza affronti queste cose.

La fantascienza (come molte altre istituzioni) deve fare i conti con il suo passato e il suo presente. Stiamo cercando di capire cosa fare con idee terribili che brutte persone hanno imposto al nostro genere e la cui lunga influenza è ancora presente. Cerchiamo di riconciliare l'eredità di brutte persone con le buone intenzioni e la buona arte che hanno prosperato parallelamente a un modo di trattare le donne crudele. Uomini che non erano aberrazioni, ma che seguivano l'esempio offerto dagli stessi vertici del loro settore.

Un dibattito simile si è sviluppato anche nel mondo del fantasy qualche anno fa, quando c'è stata un'ondata di protesta contro la statuetta del World Fantasy Award, che rappresentava il volto di H.P. Lovecraft. Grande scrittore, ma anche noto razzista che aveva scritto oltre che sui Grandi Antichi anche sulla supremazia della "razza bianca". Il trofeo dal 2017 è stato sostituito con un'opera artistica che rappresenta un albero.Tempo fa c'è stata anche qualche contestazione sul nome stesso del premio Hugo, dedicato a Hugo Gernsback che notoriamente era un mezzo furfante, non pagava o pagava pochissimo gli autori, pubblicava cose infischiandosene dei diritti d'autore, faceva danni finanziari dovunque andasse. Ma rispetto a colossi come Lovecraft o Campbell, le sue colpe appaiono tutto sommato poca cosa.

Jeannette Ng è famosa soprattutto per il romanzo steampunk Under the Pendulum Sun.