È ormai passato da tempo il periodo in cui l'estate era una valle desolata quanto a serie televisive: grazie a Netflix anche i canali più tradizionali hanno scoperto che il pubblico vuole nuovi telefilm anche quando si suppone dovrebbero trovarsi sotto l'ombrellone. Così ecco la casa di Lost in Space (di cui stiamo ancora aspettando la stagione due), lanciare nella giornata di giovedì 25 luglio una nuova serie tutta scifi: Another Life. E lo fa in grande stile, rimandando Starbuck nello spazio.
Il Plot
Con l'arrivo della prima stagione e del trailer ufficiale (che trovate sottotitolato in fondo all'articolo) abbiamo ora un'idea più chiara degli eventi rispetto al primo teaser che vedete qui sopra: quella che sembra una strana astronave che ricorda una struttura di Möbius entra nell'atmosfera terrestre, atterra e si racchiude in uno scudo cristallino brillante. Sei mesi dopo, quando la storia riprende, entrano in scena lo scienziato Erik Wallace (Justin Chatwin, La guerra dei mondi di Spielberg) e la sua compagna, l'astronauta Niko Breckenridge (Katee Sackhoff, Battlestar Galactica, Riddick). Il primo sta studiando quello che ormai viene definito l'artefatto, cercando di capire chi siano gli alieni e cosa vogliano, ma nel frattempo l'astronave nel suo bozzolo sta inviando un segnale nello spazio, motivo per cui Niko parte per una spedizione nello spazio profondo a bordo della nave chiamata non casualmente Salvare, destinazione Pi Canis Majoris, una reale stella subgigante a 95 anni luce dalla Terra e di magnitudine 4,7, il che la rende visibile anche dalla Terra.
Come potete scoprire dal trailer, entrambe le situazioni sono destinate a precipitare e gli alieni non hanno affatto buone intenzioni.
La nave e l'equipaggio
Come potete vedere dal video postato su Twitter da uno dei protagonisti in cui la Sackhoff ci fa fare un giro completo della nave, Netflix non ha badato a spese nel costruire l'interno della Salvare, la quale nella storia è controllata da una intelligenza artificiale di nome William (Samuel Anderson, Doctor Who), che è stato realizzato per provare tutte le emozioni umane. Ed è proprio lui a svegliare Niko per metterla a conoscenza del primo problema: la nave sta avendo dei malfunzionamenti via via più gravi che mettono a rischio la sopravvivenza dell'equipaggio. Ma certo l'arrivo a destinazione non migliorerà la situazione.
Con la Sackhoff arriva anche la giornalista Harper Glass (Selma Blair, gli Hellboy di Guillermo del Toro) e Ian Yerxa, il suo secondo in comando (Tyler Hoechlin, di recente Superman in alcuni episodi di Supergirl e nel prossimo cross-over dell'Arrowverse, precedentemente protagonista della serie Teen Wolf).
La prima stagione composta di dieci episodi di Another Life debuttano anche da noi tutti insieme su Netflix oggi venerdì 25 luglio, buon viaggio Niko.
11 commenti
Aggiungi un commentoFinita ieri sera, personalmente uno dei peggiori prodotti made in netflix, non vale neanche la pena recensirla.
Finita questa sera, alla fine il soggetto c'era , volendo potevano farci anche una buona serie, ma le realizzazione è pessima.
Un solo termine...Imbarazzante...Su 10 puntate non puoi passarne almeno 7 solo a descrivere qualunque disastro possa avvenire su una astronave scopiazzando qualsiasi cliché la narrativa fantascientifica abbia mai elaborato; stendiamo un velo pietoso sugli astronauti che in mondi alieni fanno la figura dei bimbiminkia troppo cresciuti abbandonando qualsiasi elementare regola di sicurezza...Poi l'indugiare sulle diverse inclinazioni sessuali dell'equipaggio è quantomeno noioso; al pari dello scontatissimo innamoramento di una IA guarda caso della protagonista e della presenza di una perfida razza aliena mangiacervello che utilizza quinte colonne per annientare civiltà diverse giusto per il gusto di farlo (sic)...Quest'ultima critica poi mi duole profondamente in quanto "antico" fan di Battlestar Galactica :"mia adorata Katee Sackhoff ora basta con ruoli di donna cazzuta i cui traumi si palesano in continui piagnistei perché mi stai diventando stucchevole e purtroppo scontata"... In questo disastro forse si salvano solo la velata critica all'invadenza ed onnipotenza dei social e la chicchetta della filiazione IA con la nuova nata sulla astronave che prende coscienza di sé...
finita.
solo una parola: porcheria
nulla di originale e tutto scopiazzato
bleah
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