Innanzitutto cominciamo con un chiarimento: per un certo periodo online era circolata la voce che la nuova serie di Netflix Black Summer fosse un prequel di Z Nation, la delirante serie a base di zombie cancellata bruscamente da Syfy l'anno scorso. Ma l'attrice protagonista Jaime King (Sin City) ha definitivamente messo a tacere i rumor online: non si tratta di un prequel della suddetta serie e non ha a che fare con gli zombie (malgrado le apparenze).

Il motivo della confusione è semplice: dietro Black Summer c'è la casa di produzione Asylum, che tra uno Sharknado e l'altro produceva proprio Z Nation e poi Black Summer ed è diretta da John Hyams, già regista di molti episodi della serie di Syfy.

La trama

Sei settimane dopo l'inizio di un'apocalisse zombie, quando Rose (Jaime King) viene separata dalla figlia, decide di imbarcarsi in un arduo viaggio senza alcuna sosta per trovarla. Insieme a un piccolo gruppo di rifugiati americani, dovrà attraversare con coraggio un mondo diventato ostile e prendere decisioni brutali durante la più mortale delle estati apocalittiche.

Stephen King

La serie ha ricevuto i complimenti del maestro dell'horror su Twitter prima con quello che vedete qui sopra:

Quando stavi pensando che non ci fosse rimasto più horror negli zombie, arriva Black Summer: inferno esistenziale nella periferia, portato all'essenziale.

Per poi aggiungere:

Niente lunghe, pesanti discussioni, niente flashback infiniti, perché non c'è nessuna storia precedente. Girato principalmente con macchina da presa a mano, molto fluida. Gli altri showrunner potrebbero imparare molto da questa serie.

La parte finale "se potessero lavorare" si riferisce all'attuale scontro tra la la Writers Guild of America e l'associazione degli agenti, che sta portando gli autori a licenziare gli agenti e portare a un possibile nuovo sciopero.

Non è una storia di zombie

Sapete una cosa? gli zombie non vengono nemmeno citati nelle sceneggiature. 

Questa è stata la risposta della King in una intervista con Screen Rant, aggiungendo poi che per lei Black Summer è una storia di rifugiati e di malattia. Una malattia simbolica dell'odio e della divisione nel loro paese. E non solo può succedere a chiunque, ma puoi anche non accorgertene perché all'apparenza sembrano normali. 

La parte dei rifugiati è evidente fin dal trailer dove appare chiaro che il famigerato muro sia stato costruito in qualche modo, ma per chiudere gli Stati Uniti dal resto del continente e che solo pochi fortunati vengono trasportati al sicuro, come la figlia di Rose. Per quanto riguarda gli infetti, si comportano in modo molto diverso da quello che vi aspettate dai non morti: hanno un barlume di intelligenza, sono veloci, aprono le porte, creano perfino strategie.

Gli otto episodi della prima stagione di Black Summer sono disponibili anche da noi già dall11 aprile, preparatevi a una estate nerissima.