Vincere la corsa alla presidenza è facile: basta l'innesto cerebrale di un biochip ed ecco il candidato perfetto. E se a questo si aggiunge un meccanismo in grado di controllare l'elettorato, allora la faccenda può diventare molto seria...

Questa l'idea alla base di Interface, romanzo di Stephen Bury già edito nella collana Narrativa nel 1995 e riproposto ora dall'Editrice Nord nella collana Cosmo Oro, al prezzo di 13 euro.

Stephen Bury è in realtà lo pseudonimo di J. Frederick George e Neal Stephenson, quest'ultimo autore di punta della seconda generazione cyberpunk, notissimo soprattutto per Snow Crash (1992), The diamond Age (premio Hugo 1996) e per il recente Cryptonomicon. Influenzato dall'ambiente scientifico, si è laureato in fisica e poi in geografia, ma non trovando un'occupazione ha deciso di mettersi a scrivere, e con ottimi risultati, dal momento che è diventato una delle voci più originali nell'area narrativa dove confluiscono fantascienza, cyberpunk, noir e political-thriller.

Interface è un thriller di sconvolgente attualità, un mosaico narrativo elettrizzante, ironico, scatenato, che affonda la lama in un futuro che è già davanti a noi...