Stardust è una novella piacevole: scritta da Neil Gaiman, i disegni sono di un grande illustratore, Charles Vess. Pur non essendo nulla di eccezionale, Stardust ha un suo fascino dignitoso: la trama non è all'altezza di un romanzo come Neverwhere, ma è comunque una prova felice che non manca di entusiasmare gli estimatori di Gaiman e quanti amano i mondi fantastici.

La storia ha tinte debolmente gotiche: è forse la prova letteraria meno cupa dell'autore anglosassone, che ci regala una storia adatta ad un pubblico assai eterogeneo, ottima per gli adolescenti, intrigante quanto basta per chi ha già masticato tanta e tanta fantasy nella sua vita. Pur non conservando la grandezza lirica di Neverwhere, Stardust ha il pregio di introdurre il lettore in un ambiente popolato e dalla magia e da un folklore zingaresco.

Gaiman ci parla d'amore e lo fa per mezzo di Stardust: per chi è abituato ai toni dark di Sandman, Stardust è sicuramente una sorpresa, infatti il primo sembra non concedere troppo spazio all'amore e quando lo fa è per asserire che questo è impossibile se non come astrazione onirica quindi appartenente al mondo dei mortali, mentre in Stardust, forse per la prima volta, Gaiman ci regala un finale felice, completamente felice... o meglio, quasi completamente! In Neverwhere per amore di se stesso, per amore nei confronti della vita, il protagonista accettava di tornare nella Londra Sotterranea scegliendo la via di un esilio volontario con nuances arturiane; in Sandman l'amore è un po' la maledizione di chi lo vive e sembra che Gaiman ribadisca questo concetto con Il cacciatore di sogni, avventura scritta per celebrare i dieci anni di Sandman, mentre in Stardust l'esilio è solo fittizio, difatti il protagonista che ha vissuto da sempre tra gli uomini pur appartenendo al mondo delle fate fa ritorno (meglio sarebbe dire che fa conoscenza delle sue radici) nel suo mondo per vivere felicemente, regnare con giustizia i suoi territori e amare la sua bella. Unica punta di blanda amarezza per il protagonista di Stardust è che l'amore non potrà partorire figli...

Una storia tutta da leggere, i colpi di scena non mancano e Gaiman si diverte a depistare l'attenzione del lettore conducendolo tra i sentieri di possibili conclusioni 'irreali'; solo alla fine Stardust svelerà la sua verità, il sentiero giusto di una irreale realtà perfettamente credibile perché appartenente al regno della fantasia.

I disegni di Charles Vess, per quanto accurati, purtroppo non sono all'altezza della novella di Gaiman: in molti punti le situazioni descritte da Gaiman non collimano con le illustrazioni, e non poche volte i personaggi di Charles Vess hanno caratteristiche fisiche che Gaiman non ha assolutamente evidenziato nel suo scritto. Il grande Charles Vess non ha dato il meglio di sé in questa prova: purtroppo le immagini non coincidono con la storia e non c'è niente da fare, tutti possono rendersene conto con i loro propri occhi. Un vero peccato perché Stardust poteva essere un capolavoro lirico illustrato, così non è stato, sarà per la prossima, speriamo.