Come abbiamo annunciato qualche giorno fa, a settembre William Shatner parteciperà alla Festa dell'Unità a Bologna, per celebrare i cinquant'anni di Star Trek. La cosa ha immediatamente sollevato un gran polverone, ma non per la gioia degli appassionati per poter venire a contatto con una leggenda della tv, ma per l'accostamento dell'attore alla politica.

Sulla nostra pagina Facebook ci sono stati commenti del tipo sic transit gloria siderorum o se lo fa bestemmio! (il "se" è dovuto alla forma interrogativa del nostro strillo sui social, E se James Kirk si teletrasportasse alla festa dell'Unità?; ovviamente come è uso sui social si commenta senza leggere l'articolo, per cui appariva come semplice ipotesi).

Leggiamo anche che sul gruppo Facebook dello Stic gli organizzatori sono stati praticamente messi in croce da soci di forte orientamento politico.

Come giudicare questa situazione? È indubbio che la Festa dell'Unità sia una festa popolare ma di preciso orientamento politico. Non è certamente da anni (decenni?) la "festa dei comunisti", come qualcuno probabilmente uscito dalla criostasi di recente sembra pensare ancora, ma è ovviamente la festa del Partito Democratico. Se chi viene chiamato come ospite, che sia un cantante o un gruppo musicale, italiano e soprattutto straniero, o come in questo caso un attore, lo faccia perché condivide in qualche modo l'orientamento politico degli organizzatori è ovviamente molto discutibile.

Ricordo di essermi posto questo dubbio già una trentina d'anni fa, quando il gruppo rock per il quale stravedevo all'epoca, i Genesis, suonarono alla Festa dell'Unità a Roma. Avevo sempre avuto la vaga idea che fossero un po' di destra, e vederli alla festa della sinistra fu per me un po' un sollievo. In effetti dubito che i Genesis si fossero posti il problema.

William Shatner è di destra o di sinistra, è conservatore o progressista, sostiene il Partito Democratico italiano, è a favore del sì al referendum costituzionale? Ecco, diciamo che, con ogni probabilità, alle ultime due domande Shatner risponderebbe alzando un sopracciglio come il suo ex collega. Shatner è un canadese che quando arriva in Italia la prima cosa che fa è chiedere gli "spagnetti bolognese"; ci aspettiamo davvero che conosca gli aspetti della politica italiana?

Non è neanche facile trovare in rete indizi sul suo orientamento politico. In una pagina nella quale si invitavano le persone a elencare quello che si sa su questo argomento, l'unico commento era di un hater che diceva è uno stronzo, quindi dev'essere conservatore, ma ci sembra poco utile e personale.

Recentemente il candidato ultraconservatore alle primarie Repubblicane, Ted Cruz, ha affermato che Kirk era più grintoso e veniva dalla classe lavoratrice, quindi sarebbe stato Repubblicano (che un lavoratore debba essere repubblicano ci dà un'idea di quanto la politica sia diversa in USA, o almeno di quanto siano strane le idee di Ted Cruz).

Shatner lapidariamente ha risposto Star Trek wasn’t political. I’m not political; I can’t even vote in the US. So to put a geocentric label on interstellar characters is silly (Star Trek non era politica. Io non sono politico; non voto neppure negli Stati Uniti, quindi mettere etichette geocentriche a personaggi interstellari è stupido).

Che Star Trek non fosse politica a nostro avviso è un'affermazione di una miopia spaventosa. Star Trek non parlava certo di democratici e repubblicani, ma aveva una forte connotazione politica, affrontando temi etici, sociali, fin dalle proprie fondamenta. Era una serie pacifista fino al midollo, contraria all'imperialismo e quindi intrinsecamente critica nei confronti di certe politiche americane, anche se sapeva coniugare gli ideali col realismo (in un episodio la Federazione è costretta a fornire armi a una fazione per mantenere l'equilibrio su un pianeta diviso). Combatteva il razzismo, l'emarginazione. Descriveva una società nella quale non esisteva il denaro. Se non è politica questa, non so cosa sia la politica.

Non è possibile ovviamente definire Star Trek democratica o repubblicana, o socialista o con altre etichette di questo tipo. Anche se ci sembra molto più facile identificare i valori di Star Trek nell'area della sinistra che in quelli della destra.

Ma queste sono le idee politiche di William Shatner? In un'intervista concessa al Washington Post nella quale gli veniva posta la domanda direttamente, Shatner ha platealmente svicolato dicendo che a suo avviso le idee di Repubblicani e Democratici erano ormai troppo simili per poterli distinguere. Ha ammesso comunque di non farsi problemi a prendere a pugni i cattivi e a baciare le ragazze.

Forse qualche indizio su come valutare la posizione di Shatner lo si ricava da George Takei, noto attivista politico nel partito Democratico californiano, il quale, com'è noto, non è mai andato molto d'accordo con Shatner. Dei canadesi si ha un'immagine di persone molto a modo, gentili e premurose dice Takei. Ecco, Shatner è tutte queste cose, ma solo verso se stesso… siamo professionisti, facciamo quello che dobbiamo fare, ma a volte era davvero difficile. Il che tutto sommato dice qualcosa sul rapporto personale, ma poco sulla politica.

In altre interviste Shatner si dichiara orgoglioso di essere canadese, evita commenti sui singoli presidenti o se dice qualcosa critica tutti più o meno allo stesso modo; della riforma sanitaria di Obama dice di non riuscire a capire se costerà troppo o no, ma nell'attesa di scoprirlo vale la pena vedere se funziona. Questo tiepido sostegno al sistema sanitario universale di Obama può essere visto come un'idea di sinistra? Non del tutto; il sistema sanitario canadese è ben più evoluto di quello USA, quindi dal punto di vista di Shatner l'Obamacare può essere visto come un timido tentativo di avvicinarsi all'optimum rappresentato dal Canada.

Qualche tempo fa Shatner ha partecipato a un talk show esibendosi in una performance che prendeva in giro la ex governatrice dell'Alaska Sarah Palin, eroina dell'ultradestra americana.

Insomma, le nostre ricerche sembrano portarci a una persona che si occupa pochissimo di politica, o se lo fa evita accuratamente di lasciar trapelare le sue opinioni. Shatner si sente un personaggio pubblico, e sembra prima di tutto voler evitare di alienarsi simpatie con qualche dichiarazione che possa dispiacere a qualcuno. 

A questo punto quindi ci sentiamo di poter affermare in tutta tranquillità che considerare la presenza di Shatner alla Festa dell'Unità di Bologna come un supporto al Partito Democratico, a Renzi, al referendum o ai "comunisti" è un'idea del tutto fuori luogo.