Il 1976 è considerato un anno di transizione per la musica rock.

La prima metà del decennio è stata caratterizzata dalle sonorità aggressive dell'hard rock e dalle complesse composizioni del progressive rock. I grandi gruppi che hanno dominato la scena in questo periodo cominciano a convertirsi a scelte musicali più vicine al pop (Genesis, Yes), si avviano lungo la parabola discendente della loro carriera (Led Zeppelin) o addirittura verso lo scioglimento (Deep Purple).

Emergono nuove forme musicali di più facile ascolto, come la disco music, si prepara il terreno per l'esplosione del punk.

In questo contesto così incerto i Rush, trio canadese (Geddy Lee: voce, basso, tastiere; Alex Lifeson: chitarra; Neil Peart: batteria), continuano a produrre musica hard rock (con qualche sfumatura progressive), incuranti dei mutamenti in corso e delle nuove tendenze.

Hanno alle spalle tre album: Rush (1974), Fly By Night e Caress of Steel (1975). A renderli originali non è tanto la musica (pur essendo eccellenti esecutori l'imprinting dei Led Zeppelin è fin troppo evidente) quanto i testi, composti per la maggior parte dal batterista Neil Peart.

Peart è appassionato di fantascienza e fantasy e spesso riversa questa passione nei testi delle canzoni dei Rush. Rivendell (da Fly By Night) e Necromancer (da Caress of Steel) contengono riferimenti espliciti al Signore degli Anelli di Tolkien.

I Rush
I Rush

2112, la svolta progressive

Il quarto album, 2112, vede la luce nell'aprile del 1976. Il lato A è occupato per intero dall'omonima suite (della durata di oltre venti minuti), il lato B da cinque brani.

Dal punto di vista musicale, i Rush riescono finalmente a estinguere il debito nei confronti degli Zeppelin. Pur essendo un disco dalla matrice hard rock, è presente una forte connotazione progressive, resa evidente dagli assoli di chitarra di Lifeson e dalla batteria di Peart. Le sonorità progressive, tra l'altro, caratterizzeranno anche gli ottimi lavori immediatamente successivi.

A rendere immortale il disco è principalmente il lato A: un racconto di fantascienza in musica suddiviso in sette parti. La lettura del testo del brano e delle note contenute nel disco (attribuite ad "Anonymous, 2112") chiarisce il senso della storia.

L'Overture strumentale è tipica di un'opera rock, un richiamo esplicito all'omonima introduzione di Tommy degli Who.

La parte cantata comincia con la seconda parte, The Temples of Syrinx. Nell'anno 2112 le arti, le scienze, la letteratura degli abitanti della Federazione Solare sono controllate dai computer governati dai preti del Tempio di Syrinx.

Terza parte: Discovery. Un giorno un uomo, obbligato fino a quel momento dalle ferree regole imposte dai preti a condurre una vita anonima e monotona, trova in una grotta un oggetto ormai estinto: una chitarra. Riscopre così l'arte perduta della musica.

Quarta parte: Presentation. Quando porta l'antico oggetto al tempio per mostrarne la bellezza e le proprietà, l'uomo viene mandato via dai preti che distruggono anche lo strumento. Sconfortato, torna alla grotta in cui aveva trovato la chitarra.

Quinta parte: Oracle: The Dream. L'uomo si addormenta e sogna che gli antichi abitanti del pianeta (la Razza Antica), in precedenza sconfitti e scacciati dai preti, ne hanno ripreso il controllo.

Sesta parte: Soliloquy. Al risveglio l'uomo decide di suicidarsi, deluso dai recenti avvenimenti e dall'aver constatato che il riscatto dei suoi simili era stato solo un sogno.

Settima parte: Grand Finale. Dopo il suicidio dell'uomo probabilmente scoppia una rivolta. Le frasi finali della canzone sono:

Attention, all planets of the Solar Federation

We have assumed control.

Non è chiaro se a pronunciarle siano i preti che hanno sedato la rivolta oppure la Razza Antica, tornata vittoriosa al potere.

Le fonti di ispirazione

Le note di copertina aiutano a comprendere non solo il senso del racconto scritto da Peart ma anche la fonte d'ispirazione: With acknowledgement to the genius of Ayn Rand.

Ayn Rand è stata una scrittrice statunitense di origine russa. A ispirare Peart è stato il romanzo distopico La vita è nostra (Anthem, 1938). Sul sito ufficiale dell'Ayn Rand Institute è disponibile il testo di una lezione in cui si chiede agli studenti di analizzare il testo di 2112 e di confrontarlo con la trama di Anthem.

Anche il lato B dell'album 2112 è di ottimo livello; tuttavia non sono presenti riferimenti espliciti alla fantascienza. 

L'edizione deluxe e il fumetto

L'album è stato ripubblicato in versione rimasterizzata e deluxe nel 2012 (la data di uscita 21/12/12 non è stata casuale). Il cofanetto contiene anche una versione a fumetti della suite 2112. Del fumetto è disponibile su internet una versione sincronizzata con la musica, denominata 2112 comic book video suite.

Considerato uno degli album migliori dei Rush e una delle pietre miliari della storia del rock, 2112 continua ancora oggi a influenzare molti artisti. Ne è una prova il recente The Astonishing dei Dream Theater (fan dichiarati dei Rush), concept album ambientato in un futuro distopico, l'antologia 2113 che raccoglie racconti ispirati ai testi dei Rush curata dallo scrittore di fantascienza Kevin J. Anderson.