Ormai manca poco al ritorno di Star Wars al cinema. Un nuovo film dal titolo emblematico: Il risveglio della Forza. Quel risveglio è, a mio avviso, foriero di una doppia lettura. Da un lato si vorrebbe risvegliare nei longevi appassionati, quelli che negli anni Settanta erano bambini (ma anche quelli delle generazioni successive, tipo anni 80 e 90) una vecchia e, si spera, mai sopita passione per questo mito cinematografico e dall'altro si spera (o almeno la Disney) che possa risvegliare nei bambini di oggi il fuoco Sacro della saga creata da George Lucas.
Ci riusciranno i nostri eroi? Sono quasi certo di si. Alla Disney, come alla Lucas Film, non mancano certo uomini e mezzi per far diventare il nuovo film di J.J. Abrams un cult del nuovo Millennio, ma soprattutto una macchina per far soldi.
Non mancheranno di fare i due sequel, in modo da completare il numero di pellicole ipotizzate fin dal primo momento da Lucas, ma come è ormai noto ci saranno anche altri film singoli dedicati ad altrettanti singoli personaggi. Poi, che dire del merchandising, già abbondamene da oltre un mese nei negozi i giocattoli e non solo.
Ritornando al film, al momento in cui scriviamo sono apparsi gli immancabili trailer e spot, su cui si sono imbandite mille voci. Proviamo a fare il punto con il numero di Delos 176 che esce con uno speciale su Il Risveglio della Forza prima della data ufficiale dell'uscita del film fissata per il 16 dicembre.
Alcune certezze però ci sono già. La prima: alla regia c'è J.J. Abrams, enfant prodige di Hollywood degli ultimi dieci anni. Nel bene e nel male, seppur con qualche risultato meno riuscito di altri, è uno che fa sempre molto parlar delle cose che fa, che siano serie televisive o film. La cosa certa è che mentre di Star Trek non era un fan, di Star Wars lo è sempre stato. Quindi la realizzazione del film che continua la saga è stato per lui un sogno che si è realizzato.
La seconda certezza è che ci saranno nuovo protagonisti, come è giusto che sia, ma non mancano le “vecchie glorie”. Sarà per rassicurare i vecchi fan, ma la cosa non mi dispiace e in qualche modo è rassicurante.
La terza è ultima certezza è che il film sarà un evento, non solo per chi ama la saga di Lucas (e della Disney) e per gli appassionati di fantascienza, ma per quel pubblico tanto vasto quanto indefinibile che si tuffa sempre in eventi mass mediatici e globali come questo.
Il punto è: quanto tutto questo farà bene alla fantascienza? È difficile rispondere. Anche quando uscì il primo film nel 1977, molti presero le distanze da ciò che aveva creato Lucas, sostenendo che era una science fiction per bambini o molto elementare. Che insomma la fantascienza, quella vera, quella soprattutto letteraria, era altra cosa. La fantascienza veniva spesso definita come una letteratura di idee, a volte apostrofata con il sinonimo di speculative fiction, proprio per dare senso e forza a questa tesi.
Io dico la mia: Star Wars è fantascienza. Punto. È sense of wonder puro, e serisveglia il bambino che è in noi ben venga. Lo penso, lo scritto e lo dico quando mi capita pubblicamente: la fantascienza è prima di tutto intrattenimento, divertimento… se poi ci fa riflettere meglio ancora. Buona visione con Il Risveglio della Forza e buona lettura con Delos. Alla prossima…
19 commenti
Aggiungi un commentoEcco, come AlbaCube si fa!
Invece a mikronimo gli si forniscono le coordinate drl market dello startekkoso Jabba...
Thanks... really kind of you! Ma solo se mi vendono roba vera (astronavi, replicatori, etc.)
Ce li ha di certo se paghi in contanti e non chiedi sconti....
Finita la ripresa dei 6 film (contrariamente a quanto pensavo pure episodio 2, non solo il 3, praticamente non l'avevo visto...).
Per un giudizio devo citare l'articolo del 2002 che magicamente è comparso qui sopra.
Mi auta non poco, che parla della trilogia 1-3, per la parte 1 e 2.
... il risultato è stato deludente. Certo posso capire che una grande aspettativa possa essere alla fine controproducente quando si arriva finalmente a gustare il prodotto finito ma questo da solo non basta a giustificare l'impatto negativo di Episodio I La minaccia fantasma, con la sua trama scontata, la piatta sceneggiatura, gli attori imbambolati, quasi spaesati, scene disconnese e mal costruite, impianto registico latitante e mitologia della serie adatta al livello mentale di un bambino delle elementari. Grande sfoggio di effetti speciali stupefacenti, certo, bei costumi e fastose scenografie, ma questo non basta perché il risultato possa definirsi riuscito. Per quanto riguarda il basso livello di performance degli attori siamo di fronte ad un caso emblematico e tutto sommato interessante.
Trovo che le opinioni espresse in tutto l'articolo possano essere sì considerate giuste, condivisibili e sostanzialmente aderenti a quanto rivisto dopo anni, anche se nell'articolo manca la parte di 3, non ancora uscito, con un però che a mio parere giustifica tutto.
Mi spiego: la trilogia 4-6 è stata un punto di rottura per l'impatto visivo rispetto a quanto presente all'epoca, non ci piove. Era semplice e avventurosa, non si prendeva troppo sul serio, gli attori, beh insomma non sono proprio dei mostri sacri, eh, e si vede.
Quindi, date le premesse, pure 1, 2 e 3 seguono la stessa idea: avventura e semplicità... ma cosa si pretende da personaggi ideati così, che abbiano spessore? E gli attori odierni, abituati a interpretare pietre miliari del cinema "diventando" i personaggi, si perdono (non per niente Christopher Lee, col suo mestiere, si salva! Sono un po' ironico verso i nuovi attori ovviamente).
Lucas produce soldi, la formula funziona e viene riproposta per quel che è il suo principale valore, un bellissimo affresco visuale di una galassia tanto, tanto lontana; il resto è optional.
Ecco perchè vado controcorrente e rispetto alla originaria trilogia, soprattutto nella sua versione smanettata (il motivo per cui è stato fatto lo sappiamo), io preferisco quella più recente, proprio per l'impatto visivo che quest'ultima ha (e rivedere parti d'Italia nei film non è secondario a tale piacere).
La storia (nella sua semplicità), la sceneggiatura (che peraltro, quando non c'è solo Lucas, è migliore), anche gli attori (che comunque per me sono "ereticamente" più interessanti nei tre film più recenti) non sono elementi fondamentali di come vedo io Guerre Stellari. Tutto qua.
Con queste premesse JJA ha la strada spianata, per quel che mi riguarda... dopo il revival che ho fatto, direi che difficilmente può mandare tutto a marciapiede.
Poi quot capita, tot sententiae.
Appena letta la prima parte, anch'io avevo avuto la stessa idea del dire:"cioè come episodi 4-5-6", considerando l'età in cui uno può averli visti, l'effetto novità e la nostalgia "una volta era tutto migliore"; io, salvo poche cose, ho apprezzato la nuova trilogia, anche e soprattutto per avermi dato la maniera di vedere come si era arrivati alla seconda, con il percorso di Anakin verso l'oscurità, la presa di potere dell'Imperatore, etc. L'idea di fondo rimane affascinante, l'esecuzione non è mai stata ne perfetta ne arte pura, non di meno tutto l'Universo SW è bellissimo e favoloso, quindi altamente godibile... anche con Jar Jar Bin! (e non sono sicuro di aver scritto bene il suo nome...)
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