Tra tanti colossal non di rado deludenti per chi in un film di fantascienza cerca anche qualche concetto al di là di luci e suoni, spesso i gioiellini vanno cercati tra le piccole produzioni, le opere prime di nuovi registi o in film prodotti lontano da Hollywood. È il caso di questo Automata, film girato in Bulgaria con soldi spagnoli, diretto da Gabe Ibáñez (poco altro nel suo curriculum) al quale è stato messo a disposizione un cast di tutto rispetto.

Dylan McDermott, Robert Forster, la rediviva Melanie Griffith e, nella parte del protagonista, Antonio Banderas, che è anche produttore del film.

Si parla di robot, con solide basi asimoviane, almeno nella premessa che descrive robot dotati di qualcosa di molto simile alle famose tre leggi.

Il film è stato distribuito nel resto del mondo alcuni mesi fa, e onestamente il voto medio riportato da IMDb non è particolarmente lusinghiero: 6,1 su 10. Anche la nostra recensione non è particolarmente entusiasta, descrivendolo alla fine dei conti come una buona occasione sprecata, ma pur sempre una novità interessante.

La trama

In un futuro prossimo, il pianeta Terra è al centro di una progressiva desertificazione e la razza umana è in piena lotta per la sopravvivenza. Per combattere l'incertezza e la paura, la tecnologia ha creato il primo androide quantistico, l'Automata Pilgrim 7000, destinato a convivere con l'uomo. Ciò ha portato alla crescita esponenziale della ROC, la società leader nel campo dell'intelligenza robotica che ha stabilito protocolli di sicurezza utili a garantire sempre il controllo dell'uomo sulle macchine. Come agente assicurativo per conto della ROC, Jacq Vaucan (Antonio Banderas) ha il compito di indagare sui modelli difettosi di androide ma ben presto scoprirà i segreti e le vere intenzioni che si celano dietro l'Automata Pilgrim 7000 con profonde conseguenze sul futuro dell'umanità. (da Filmtv.it)

Il trailer

La recensione

Automata

Automata

Articolo di Luca Morandi Domenica, 15 febbraio 2015

Nuova variazione sulle Tre Leggi della Robotica, stavolta meno fracassona e "Will Smith-centrica" dell'ultima volta. Buone interpretazioni, cast azzeccato, mecha design discreto, purtroppo il film perde colpi e frana definitivamente nella seconda parte.
Ma non è tutto da buttare via.

Leggi

Automata (Automata, Spagna-USA-Bulgaria 2014), di Gabe Ibáñez, con Antonio Banderas, Birgitte Hjort Sørensen, Melanie Griffith, Dylan McDermott, Robert Forster, Tim McInnerny, Andy Nyman.

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