Urania ripropone uno dei romanzi che hanno iniziato una corrente letteraria che conta moltissimi appassionati, lo steampunk, genere molto particolare e tra i più difficili da definire.

Volendo semplificare potremmo dire che si tratta di storie ambientate nell'epoca vittoriana, periodo storico con cui si definisce il lungo regno della regina Vittoria, dal 1837 al 1901, o negli anni immediatamente precedenti o successivi.

Sono inoltre presenti molti elementi fantastici e una forte propensione a citare scrittori, romanzi e personaggi letterari dell'epoca.

L'energia che muove questo mondo è il "re carbone"; anche se possiamo trovare astronavi o macchine calcolatrici la macchina vapore resta il motore di tutto, del resto steam significa proprio vapore.

Naturalmente possono esserci eccezioni a queste regole, Le macchine infernali, il romanzo di Kevin Wayne Jeter in edicola a settembre rispecchia perfettamente questi canoni, del resto Jeter è stato il primo a usare il termine steampunk, in una lettera a Locus nel 1987.

La storia racconta di George Downer e delle fantastiche macchine costruite da suo padre, ed è ambientata in una Londra del XIX secolo non molto differente dalla Londra storica.

Ma quando Downer accetta di riparare uno dei dispositivi del padre, portatogli da un misterioso Uomo di Cuoio Marrone, battezzato così per il colore della pelle, non immagina certo di stare per infilarsi in un mare di guai.

La quarta di copertina.

Dopo aver dato due seguiti al ciclo di Blade Runner e aver esplorato un futuro alla H.G. Wells nella Notte dei Morlock, K.W. Jeter ci trasporta nella Londra del XIX secolo, la madre di tutte le città della fantascienza. E a Londra vive George Downer, che un giorno eredita lo stranissimo negozio di suo padre. Un negozio di ordigni meccanici che nessuno sa esattamente a cosa servano, finché arriva uno sconosciuto con una macchina ancora più sbalorditiva da riparare… e una moneta inesistente per saldare il conto. Da qui prende le mosse il romanzo più movimentato di Jeter, considerato in tutto il mondo come un capolavoro dell’avventura steampunk.

L'autore.

K.W. JETER Americano, è nato nel 1950 e ha esordito in Italia con il romanzo Telemorte (The Glass Hammer, 1985), pubblicato nel n. 1020 di “Urania”. La nostra collana ha tradotto anche La notte dei Morlock (Morlock Night, 1979; n..1347), L’ospite (Dark Seeker, 1987; n. 1278), L’addio orizzontale (Farewell Horizontal, 1989; n. 1181) e Madlands, terre impossibili (Madlands, 1991; n.. 1263). Ammiratore e corrispondente di Philip K. Dick, Jeter ha dato due seguiti alla concezione cinematografica del suo romanzo più popolare: Blade Runner 2 (Blade Runner 2: The Edge of Human, 1995) e Blade Runner, la notte dei replicanti (Blade Runner 3: Replicant Night, 1996).

Kevin W. Jeter, Le macchine infernali (Infernal device, 1987) traduzione di Vittorio Curtoni, Mondadori, collana Urania 1598, pagg. 252, euro 4,90