Sono trascorsi ben cinque anni da Little Brother, romanzo (uscito da noi con il titolo X) che lanciò definitivamente nel gotha della fantascienza Cory Doctorow, canadese, classe 1971. Da allora non è che sia rimasto con le mani in mano: ha scritto altri romanzi (tra cui The Rapture of the Nerds in collaborazione con Charles Stross), numerosi racconti, vinto una manciata di premi, ha curato il suo blog Boing Boing, e ha continuato il suo impegno come attivista su internet in favore della libera informazione. E nel frattempo ha pensato e scritto il seguito di quel fortunato libro (quattro premi letterari tra cui il Prometheus Award e il John W. Campbell Memorial Award). Homeland è uscito proprio nei giorni scorsi in USA, e Doctorow, impegnato nel tour promozionale, ne ha parlato anche in un'intervista concessa al quotidiano online Oregon Live.
In Little Brother, un brutale quanto misterioso attacco terroristico a San Francisco diventa la giustificazione perfetta per instaurare un regime governativo a base di forti restrizioni della libertà personale. Ne fa le spese il giovane Marcus Yallow, che da teenager dedito all'hackeraggio diventa leader di un movimento giovanile che usa l'alta tecnologia come mezzo di ribellione all'autorità. In Homeland sono passati alcuni anni e le cose non sono migliorate: l'economia della California è vicina al collasso e Marcus è diventato un webmaster, finché non riappare dal nulla Masha, una sua vecchia fidanzata, che gli consegna un pendrive pieno di documenti che dimostrano le brutalità del governo (di cui lo stesso Marcus è stato vittima). Masha viene a sua volta rapita e la situazione precipita, costringendo Marcus a difficili scelte mentre altri agenti governativi si mettono sulle sue tracce.
Doctorow non ha mai negato di essersi ispirato, per il suo romanzo, alla figura di Aaron Swartz, giovane programmatore e attivista morto suicida lo scorso gennaio, e di cui era molto amico: "L'ho conosciuto quando aveva quattordici anni e stava contribuendo a codificare RSS, uno degli standard cruciali della rete. Dopo ha personalmente contribuito a rendere free gran parte del compendio legislativo americano, che era disponibile per i cittadini solo a pagamento. [...] Quando ho iniziato Homeland sapevo che sarebbe ruotato sulle nuove strategie politiche basate sull'alta tecnologia. Aaron era l'unico che ne sapeva abbastanza di entrambe, e il suo contributo è stato grande. Dopo lui e Jacob Appelbaum (il fondatore di Wikipedia) hanno scritto le postfazioni al libro; una specie di lettera a versioni più giovani di sé stessi".
In effetti ciò che ha spinto Doctorow a scrivere un nuovo romanzo è la percezione che la sua descrizione della "realtà" di X sia sempre più prossima: "Dichiarare guerra a una parola astratta come terrore significa che saremo sempre sul piede di guerra, una situazione in cui ogni dissenso diventa tradimento, in cui la giustizia diventa caotica e inspiegabile, e il rapporto tra uno Stato e i suoi cittadini diventa sempre più militarizzato. Questa situazione è frutto di una serie di crisi in gran parte invisibili... Volevo scrivere una storia che aiutasse i giovani a vedere questo invisibile, onnipotente stato di crisi".
Homeland, come X, è rivolto a un pubblico young adult, sebbene sia stato apprezzato da fasce di lettori molto più ampie. Questo anche grazie al fatto che Doctorow, oltre che pubblicare con l'editore Tor, distribuisce i suoi romanzi anche gratuitamente sotto la licenza Creative Commons: "Parliamoci chiaro: oggi chiunque voglia ottenere un ebook gratis non ha che da fare qualche clic. Di conseguenza ho deciso di dare fiducia al mio pubblico; fornisco loro il quadro di riferimento e le ragioni per cui dovrebbero aiutarmi anziché danneggiarmi. In fondo la gente pirata solo i libri che ama. Preferisco raggiungere più lettori paganti attraverso la pubblicità gratuita rispetto a quelli che perdo. Moralmente, dando via i miei libri mi sottraggo a qualunque discorso di censura via internet; se avessi diciassette anni oggi sarei pieno di musica e video scaricati, come chiunque altro. Non voglio essere il classico ipocrita che dice che è normale quando scarica lui, mentre è un crimine quando lo fai tu".
Doctorow parla poi di Boing Boing, sito alternativo di tecnologia, cultura e intrattenimento, nato negli anni Ottanta come magazine cartaceo e trasferito poi sul web con grande successo (risulta essere uno dei blog di maggiore tendenza), e di come il suo interesse per l'attivismo tecnologico abbia influenzato il romanzo: "Il lavoro di uno scrittore di fantascienza consiste nell'usare le storie sul futuro per riflettere su come la tecnologia plasma in modo invisibile il presente. Il lavoro di un attivista consiste nell'utilizzare la tecnologia per modellare il presente. Le due attività sono strettamente correlate".
E ancora: "La fantascienza mette carne sulle ossa di argomenti astratti: un conto è parlare di sorveglianza inquietante, ma è difficile rendere l'idea senza libri come 1984 e aggettivi come orwelliano. In altre parole, la fantascienza è un modo per esprimere narrativamente ed emotivamente le preoccupazioni degli attivisti, e l'attivismo è uno dei modi per trasformare queste preoccupazioni in un programma per il cambiamento." Il link all'intervista completa di Doctorow, in inglese, si trova nelle Risorse in rete.
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID