La Libertarian Futurist Society, fondata nel 1982 con lo scopo di riconoscere e promuovere la migliore fantascienza libertaria, ha annunciato il vincitore dell'edizione di quest'anno del Prometheus Award, con un mese di anticipo rispetto alla cerimonia di premiazione che si svolgerà  alla Anticipation, la 67ma edizione della World Science Fiction Convention, che si terrà tra il 6 e il 10 agosto a Montreal, Quebec, in Canada.

Il premio dedicato al miglior nuovo romanzo è andato a Little Brother di Cory Doctorow (pubblicato negli USA dalla Tor Books). Gli altri finalisti erano Matter (Iain Banks), The January Dancer (Michael Flynn), Saturn's Children (Charles Stross) e Half a Crown (Jo Walton).

Oltre che la prima vittoria, si trattava anche della prima nomination per Doctorow a questo premio, che in passato ha visto vincere tra gli altri Stross, Ken MacLeod, John Varley, Neal Stephenson e Vernor Vinge.

In Little Brother il protagonista Marcus Yallow, un giovane studente, viene arrestato dal governo nel periodo isterico seguito a un attacco terroristico e trattato in maniera rude quando cerca di far valare i propri diritti. Dopo essere stato rilasciato Marcus si adopera allora per far si che i privati cittadini possano comunicare tra loro e organizzarsi al di fuori del controllo governativo. L'enfasi del romanzo di Doctorow è proprio su come la gente trovi il coraggio di rispondere all'oppressione, motivata o meno. 

E' stata anche decisa l'opera vincitrice della categoria Hall of Fame, che premia invece i classici. Dopo essere stato nominato diverse volte negli ultimi anni, il premio è andato a The Lord of the Rings (Il Signore degli Anelli), di J.R.R. Tolkien.

La motivazione è per la presenza nella trilogia della lotta tra la libertà e una tirannia assoluta, oltre alla pericolosa tentazione del potere sopra gli altri. Sono gli stessi uomini comuni (gli hobbit) che combattono perché il loro mondo non cada sotto il dominio di un solo dittatore.

Tra i vincitori del passato in questa categoria ricordiamo Burgess, Heinlein, Anderson e anche Patrick McGoohan con The Prisoner.