Forse la domanda che vuole porre al suo lettore Riccardo Bardotti, insegnante toscano al suo esordio come scrittore, è proprio questa: ma quanto, davvero, l'Italia è effettivamente unita? La domanda la pone per assurdo raccontando un'Italia diversa ma poi non così tanto, dove a un nord efficientissimo parte dell'Impero Austroungarico fa da contraltare un Regno di Napoli con tutti i difetti e i pregi del nostrano Meridione. Il libro si intitola Canditi e caffè caldo ed è pubblicato dall'editore fiorentino Mauro Pagliai.

Sinossi

Come sarebbe oggi l’Italia se non si fosse mai unita? L'autore ci descrive questo ipotetico scenario attraverso gli occhi di Sandro Appiani, un insegnante napoletano che è costretto ad emigrare nella provincia più a sud del ricco Impero d'Austria, ossia la Toscana.

Il protagonista si muove tra l'intolleranza, di cui spesso è vittima, e l'ipocrisia che domina il mondo nuovo in cui è costretto a vivere per necessità.

Dello sfortunato sud Italia i settentrionali sembrano infatti apprezzare soltanto i canditi e il caffè, d'altro canto chiudono volentieri un occhio nei confronti dei numerosi malavitosi russi che vengono a passare le vacanze, con le loro stravaganti megalomanie, sulle coste toscane.

Il romanzo, ironico e delicato allo stesso tempo, propone una rilettura divertente dei difetti del nostro paese, rilettura che, calata in un ambiente surreale, non chiude mai la porta al buon umore e alla speranza.

L'autore

Riccardo Bardotti è nato a Poggibonsi e si occupa di percorsi educativi per i giovani.

Riccardo Bardotti, Canditi e caffè caldo, Mauro Pagliai Editore, pagg. 296, Euro 12